Preziosissimo sangue, torna la festa

Terni, dal 25 al 29 settembre l’esposizione della reliquia in cattedrale. Un focus sulla ‘peste’ del secolo, il cancro, e sull’ospedale Santa Maria

Condividi questo articolo su

Torna l’appuntamento a Terni, per il terzo anno consecutivo, con la Festa del Preziossisimo sangue di Gesù, manifestazione religiosa che trae origine da un fatto storicamente provato avvenuto nella seconda metà del Seicento durante la peste, che in Italia che non risparmiò nemmeno Terni. Il vescovo di allora, monsignor Gentili, prelevò dalla cattedrale, dove era custodita la reliquia contenente il sangue di Cristo e, in processione salì sull’alto della torre dei Barbarasa e da lì benedisse la città auspicando l’intervento divino.

Il cancro e il Santa Maria sotto i riflettori

Quest’anno la festa, organizzata dalla parrocchia di Santa Maria Assunta della cattedrale, si svolgerà dal 25 al 29 settembre e oltre alle celebrazioni liturgiche del triduo con l’esposizione della reliquia (mercoledì, giovedì e venerdì a partire dalle 16 in cattedrale), il rosario e la messa, vivrà alcuni momenti culturali di particolare interesse: tra queste venerdì 27 settembre alle 9.15 al Museo diocesano il convegno ‘La peste del nostro secolo-sogno di un ospedale d’eccellenza- realtà, prospettive e speranze’, che – è stato spiegato lunedì nella conferenza stampa di presentazione della festa – intende sensibilizzare e informare la cittadinanza e gli operatori del settore sull’impegno della città di Terni e della comunità medico/scientifica nel combattere il tumore, che si può considerare il ‘male del secolo’. «A Terni sono presenti qualità ed eccellenza, soprattutto in alcuni settori, che andrebbero ancor più valorizzate ed estese al fine di dare risposte sempre più concrete e positive alle persone colpite da malattie tumorali anche con la vicinanza e il sostegno della parola e della fede». Parteciperanno i dottori Sergio Bracarda e Angelo Genua dell’ospedale di Terni, Massimo Bonucci dell’associazione Artoi di Roma, i ricercatori Claudio Pace e Umbro Scamannini e l’ingegner Alessandro Rocchetti.

Le altre iniziative

Sempre venerdì, alle 16 in cattedrale, è previsto l’incontro testimonianza con Antonia Salzano, mamma di Carlo Acutis (ragazzo di 15 anni morto di leucemia nel 2006), dichiarato venerabile da papa Francesco pochi mesi fa. Tra le altre iniziative in programma, giovedì 26 settembre alle 17 al Museo diocesano la presentazione del libro ‘Eccellenza del buon gusto e spirito romano. Il Cardinale Rapaccioli alla corte dei Barberini’ di Giuseppe Cassio, una biografia documentale del cardinale Rapaccioli, vissuto a Roma nella prima metà del Seicento, colui che donò la reliquia – una croce pettorale contenente l’ampolla – alla cattedrale di Terni. Sabato 28, dopo l’esposizione della reliquia alle 16, alle 21 sempre in cattedrale si svolgerà invece il concerto testimonianza con il maestro Francesco Morettini, l’attore Stefano De Majo e la chitarrista Marialuna Cipolla, con la partecipazione straordinaria del piccolo coro dei bambini dell’Istituto Leonino e, tra gli ospiti, la Ternana calcio e altri campioni dello sport ternano.

Le parole del vescovo e di don Rossini

«È un rinverdire una tradizione che può aiutare i cristiani a tornare all’amore per il Signore – ha detto il vescovo Giuseppe Piemontese durante la presentazione – ad accogliere la redenzione del Signore e anche a riflettere sui mali che circondano la nostra società, i nostri tempi, nelle città occidentali. Nella storia i ternani hanno fatto sempre ricorso alla preghiera, in occasione di eventi calamitosi, invocando il Sangue del Signore per allontanare queste calamità dalla società e dall’esistenza di ciascuno. Quest’anno verranno evidenziati alcuni tipi di male, che si vogliono approfondire nella conoscenza, e fare in modo che ognuno possa essere protetto nella maniera migliore». «Una festa legata a quel tesoro nascosto e non abbastanza noto, che è la Reliquia del preziosissimo Sangue di Gesù Cristo – ha aggiunto il parroco della cattedrale don Alessandro Rossini – una piccola ampolla contenente alcune piccole gocce di sangue appartenenti a Nostro Signore che per svariate vicissitudini storiche, quelle più significative ben documentate e conservate nell’archivio della Cattedrale, è giunta sino a noi. Abbiamo pensato di riproporre in maniera solenne, all’intera popolazione della città l’antico rito della benedizione con la Sacra Reliquia, alla presenza del vescovo Giuseppe, per invocare su tutti noi come in antichità, l’intervento divino, affinché la nostra città torni a risollevarsi, a vivere e a sperare in un futuro migliore».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli