‘Prima Terni’: «Noi civici e indipendenti»

Presentazione per la lista e il candidato sindaco, Andrea Rosati: «Nessuno qui pensa a ‘piazzare’ amici e parenti. Solo senso civico. Un futuro nuovo è possibile»

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Sala consiliare piuttosto gremita, anche con qualche figura imprenditoriale e delle professioni che, pur non in lista, è evidentemente pronta a dare il proprio sostegno, per la presentazione della lista civica ‘Prima Terni’ che candida a sindaco l’agronomo e ricercatore Andrea Rosati.

Le premesse «Sono stato chiamato a guidare un gruppo di persone entusiaste – esordisce Rosati – che hanno deciso di impegnarsi in una lista puramente civica. Preciso ciò perché nei giorni scorsi siamo stati erroneamente accostati alla destra piuttosto che alla sinistra. Invece non è così, siamo lontanti dai centri di potere e soprattutto da qualsiasi logica partitica. Qui c’è solo gente animata da senso civico, che vede con i propri occhi com’è ridotta Terni e vuole fare qualcosa per uscire da questa situazione asfittica, rimboccandosi le maniche».

Andrea Rosati

«Giovani costretti ad andarsene» Quindici i punti di un programma già definito e che punta – non diversamente dagli altri – a migliorare la qualità della vita, dalle piccole cose quotidiane alle tematiche più complesse come quella del lavoro, dei ternani. «Le cose da fare sono tante e i temi non sono di destra né di sinistra, perchè non c’è politica di fronte alle strade dissestate o ai problemi di decoro urbano e sicurezza. Abbiamo bisogno di ridare una prospettiva a questa comunità. Mia figlia ha 18 anni e lei, come i suoi coetanei, pensa che il suo futuro sia lontano da Terni. Anche io sono andato all’estero per studio e lavoro, ma l’ho fatto per scelta, non perché obbligato. Viviamo in una città che fino a dieci anni fa era a metà classifica, in Italia, in fatto di disoccupazione giovanile. Oggi siamo 98° su 103 capoluoghi di provincia e questo deve spingerci a trovare strade nuove, sostenendo il tessuto sociale ed economico e creando le condizioni perchè le imprese, a partire dalle startup, decidano di investire qui».

La speranza «Bisogna restituire ai cittadini – spiega Andrea Rosati, attorniato dai candidati di ‘Prima Terni’ – la speranza che le cose non andranno sempre così male, che nell’arco di cinque, dieci anni si può risorgere. Ci sono i mezzi per poterlo fare e non è vero che non c’è un futuro. A Terni c’è tanta gente in gamba, competente, corretta. Ripartiamo da qui e prendiamoci l’impegno, perché non possiamo permetterci di lasciare la città in mano alle beghe di partito. Questo forse è l’ultimo treno per dare un futuro migliore a Terni».

Cosa è mancato «Pur nel contesto di un Comune commissariato – assicura il candidato sindaco -, le risorse per poter fare c’erano e ci sono. Ma bisogna intercettare quei finanziamenti, nazionali e internazionali, che troppo spesso sono sfuggiti. Anche i comuni più piccoli, succede ad esempio in Alto Adige, hanno un ufficio dedicato a reperire risorse europee attraverso progetti. E chi ci lavora viene pagato in percentuale su ciò che riesce ad intercettare. Dobbiamo sfruttare tutte le opportunità che si presentano».

La ‘squadra’ e il ballottaggio «’Prima Terni’ è stata costruita contattando persone competenti sul proprio lavoro, animate da senso civico. Qui nessuno pensa a trovare un posto di lavoro ad amici o parenti, ma ci si sacrifica senza ritorni diretti e con il piacere di fare qualcosa di importante per la città. Cosa faremo in un eventuale ballottaggio? Potremmo restare indipendenti e votare, ciascuno di noi, secondo coscienza. Oppure potremmo decidere di schierarci, ma lo faremo al momento, dopo aver sentito i cittadini. Dipende da quali saranno le proposte avanzate per la città, dai programmi. Se ci sono state finora ‘tirate’ di giacca per prendere le parti di qualcuno? Sì ma non mi sembra corretto dire da parte di chi».

Tre priorità «Se devo proprio indicare tre priorità fra le tante che abbiamo focalizzato – osserva Rosati – direi l’utilizzo di fondi europei praticamente sconosciuti in questo territorio, ma anche la cultura per restituire ai giovani e agli artisti – senza creare ‘centri sociali’ – la gestione di spazi di proprietà comunale. Infine la sicurezza, istituendo ad esempio postazioni di polizia aggiuntive». Proprio sulla cultura il candidato di ‘Prima Terni’ precisa: «Secondo voi, finora a Terni, c’è stata vera esternalizzazione o si è sempre appaltato ai soliti noti? La questione non è relativa al solo Caos, ma a tutta una serie di spazi dove artisti e giovani possono tornare ad esprimere la propria creatività. Il nodo-teatro è cruciale, anche perchè il ‘Secci’, come ha osservato di recente anche Ottavia Piccolo al termine di uno suo spettacolo e fra gli applausi, è uno ‘spazio’. Non un ‘teatro’. Il teatro è il Verdi».

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