Primarie, vince Bocci ma pure il Pd umbro

Buon risultato di affluenza: quasi 20mila votanti. Il neo segretario abbraccia lo sconfitto Verini e gli chiede di festeggiare insieme. Poi arriva anche la Marini

Condividi questo articolo su

di P.C.

Gianpiero Bocci è il nuovo segretario regionale del Pd. La proclamazione non c’è ancora stata ma i risultati sono apparsi subito chiari pochi minuti dopo la chiusura dei seggi (ore 20), quando si vedeva che Verini vinceva, di poco, nelle sezioni in cui era più forte, ma Bocci dal canto suo dilagava in molte delle sue roccaforti, con percentuali bulgare in alcune città. Alle 20.40 avevano capito tutti che i giochi erano ormai fatti e i conteggi – mentre cominciavano ad arrivare le prime schede dalle sezioni più vicine e fuori la prima neve della stagione trasformava in pioggia – servivano solo a misurare la distanza fra i due candidati. E, soprattutto, a contare il numero dei votanti. Alle 21 Bocci era ampiamente sopra il 65% e si pensava potesse toccare il 70%. Ma sono dettagli. A fine serata si conteranno (dati ancora ufficiosi) 12277 preferenze per Bocci (63,10%) e 7178 per Verini (36,90%). Confortante per tutti anche il dato dell’affluenza, che arriva a quasi 20 mila e che fa sorridere anche chi ha perso.

PRIMARIE PD – I NUMERI SEZIONE PER SEZIONE

La festa nella sede di Perugia

Si contano i voti

Mentre si attendeva l’arrivo del nuovo segretario, la sede Pd di via Bonazzi, a Perugia, si riempiva lentamente di persone e di schede. Le addette che raccoglievano dati da tutta la regione, dopo una giornata lunghissima trascorsa al telefono, si barcamenavano fra faldoni e sacchi di monete: «No, vi prego, i contributi li contiamo con calma, ora pensiamo ai voti». Ma i voti fin da subito sono apparsi chiari, chiarissimi. Alle 20.30 è arrivato l’ex presidente della provincia Guasticchi con un sorriso raggiante. Più dimesso l’ex segretario regionale Leonelli. Poi, trafelati, la consigliera comunale comunale Bistocchi («Almeno ho vinto nella mia sezione, a Porta Pesa»), il segretario provinciale Miccioni e numerosi attivisti dai territori limitrofi, i primi a raggiungere il capoluogo, dove fino a tarda sera confluiscono le schede di tutta l’Umbria. Intanto c’è chi consola gli sconfitti: «Perché quella faccia? Ha vinto il partito, siamo ancora vivi».

ARRIVA BOCCI: L’ABBRACCIO CON VERINI E LE PRIME PAROLE – IL VIDEO

Bocci, il ciambellone e l’abbraccio con Verini

Chiacchierata al buio

Quando i risultati diventano ufficiali comincia la processione. Tutti cercano lui: «Dov’è Gianpiero?», urlano entrando. Ma dall’altro lato della stanza si fa segno di abbassare la voce. Sì perché, per tutto il tempo, Walter Verini è rimasto chiuso in una stanzetta con i suoi collaboratori. Ne esce solo quando arriva Bocci, che entra trionfante dall’ingresso principale, con un ciambellone e alcune bottiglie di spumante. Allora qualcuno chiama lo sfidante sconfitto, che uscendo ripete («Dov’è Gianpiero?»), col suo tono pacato, guardandosi attorno e facendo finta di non vederlo. Poi l’abbraccio: cercato da Bocci, non rifiutato da Verini, che però lo tira con sé in una stanza per dirgli delle cose in privato. Sembra un chiarimento per i toni della campagna elettorale. Escono dopo pochi minuti: «Io e Verini siamo la stessa cosa», esulta Bocci. «Ora non esageriamo», gli risponde l’altro. Ma Bocci insiste e lo vuole con sé nel brindisi: «Al Pd» e bevono. Poi tagliano il ciambellone.

PRIMARIE PD: FOTOGALLERY 

L’esultanza della Marini

Catiuscia Marini è arrivata quando i tappi erano già saltati. A lei, Bocci dedica l’abbraccio più forte, con relativo applauso dei presenti, ricordando l’endorsement di quella che fino a qualche mese fa era stata la sua principale antagonista, almeno all’interno del Pd Umbro. Ma ora c’è voglia di voltare pagina, niente più bocciani, niente più mariniani. Il 4 marzo sembra aver rimesso tutti in riga. E una volta tanto si può dire: «Ha vinto il Pd!», sottolineando il dato dei votanti, che nel frattempo, mentre si festeggia, è continuato a salire. La Marini brinda e assaggia il ciambellone e intanto commenta l’esito con i presenti, salutando tutti euforica. Però con i giornalisti non vuole parlare e rifiuta per tre volte richieste di intervista: «Oggi non devo parlare io». Intanto sono arrivati altri vip del partito: Barberini, Borghesi, Polinori. E chi non può passare di persona chiama, come Chiacchieroni e la Cecchini. Verini e i suoi sono andati via, lasciando spazio ai vincitori. Così, nell’euforia dei festeggiamenti, qualche frase acidella scappa: «Quelli che vengono a fa il weekend in Umbria ce volevano di’ come dirigere il partito… c’hanno provato». Alla fine, avanza pure mezzo ciambellone…

LA GIORNATA

Passeggiata pomeridiana: per chi voterebbe chi non vota

Il Leghista che vota a Deruta

Tutti i cittadini iscritti nelle liste elettorali possono votare alle primarie. Anche quelli che non hanno la tessera del PD. È quello che è accaduto a Deruta dove, come denunciano molti attivisti sui social, avrebbe votato anche un assessore comunale della Lega, Maria Cristina Canuti. Lo definisce «Un fatto grave» Andrea Pensi, sindaco di Gualdo Cattaneo. «Uno schifo», per la ben più esplicita consigliera Tiziana Chiodi. Ma formalmente il voto è corretto anche se, in teoria, chi vota si dovrebbe dichiarare idealmente in linea con i principi del partito. «Ormai vengono a votare cani, lupi, gatti e topi… praticamente tutta l’arca di Noè», dice Virna Venerucci da Gubbio.

La Lega Umbria prende le distanze

Sui fatti di Deruta è intervenuto anche il segretario regionale della Lega, l’onorevole Virginio Caparvi: «Si tratta di un’ iniziativa personale assolutamente sbagliata da cui il partito si dissocia. Preme specificare che il gesto dell’assessore in questione, non è stato in alcun modo concordato con il movimento politico che, come ribadito, ne prende le distanze. A nostro avviso si tratta di un’ingenuità da parte dell’assessore, la quale non ha valutato le conseguenze del suo gesto. Come partito ne prendiamo doverosamente le distanze ma riteniamo, altresì, che i problemi dell’Umbria siano altri come la disoccupazione in costante crescita, le liste di attesa troppo lunghe o le infrastrutture fatiscenti con buona pace di chi governa, ancora per poco, questa meravigliosa Regione».

Immagini dai seggi delle Primarie in Umbria

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli