Prorogatio, Bassetti: «Il mio cuore è qui»

Ufficializzata la decisione di Papa Francesco, il Cardinale rende pubblico il testo della lettera di rinuncia scritta per il 75esimo compleanno

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Dopo l’anticipazione di giovedì, è arrivata anche l’ufficialità: il Cardinale Gualtiero Bassetti ha informato il clero diocesano che il Santo Padre ha prorogato il suo mandato alla guida dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve.

Prassi consolidata Un pronunciamento atteso, in verità, come umbriaOn aveva anticipato ai primi di aprile: la rinuncia è un atto formale che ogni vescovo compie al compimento dei 75 anni di età e la prorogatio, concessa dal Papa e in genere annunciata dalla Nunziatura Apostolica, si verifica quasi sempre, a meno che non ci siamo fondate motivazioni del Pontefice oppure nel caso in cui sia lo stesso vescovo a far capire che non se la sente di continuare.

Come gli scout Invece, il Cardinale Bassetti, nel corso di un’intervista nella quale commentava le tensioni belliche fra Usa, Siria e Corea del Nord, rivelò che nella lettera di rinuncia aveva espresso al Papa la disponibilità a continuare l’opera pastorale, a Perugia o altrove: «Sono come un bambino nelle mani di suo padre – disse – se il Santo Padre vorrà farmi continuare sono disponibile a farlo. Altrimenti, come ho sempre fatto in questi anni, rifarò la mia borsa, e mi rimetterò in cammino, come gli scout».

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A tempo indeterminato E considerando che era stato proprio Francesco a nominarlo Cardinale, il ‘via libera’ sembrava scontato: più che sulla decisione, quindi, c’era incognita sulla formula. La prorogatio può infatti essere concessa per un tempo limitato (utile al Santo Padre per decidere sulla successione) oppure indeterminato, fino a nuova decisione, come è stato in questo caso. La formula usata da Francesco nella sua lettera a Bassetti è stata infatti: donec aliter provideatur (fino a nuovo provvedimento). 

Prosegue la visita pastorale Il Cardinale Gualtiero Bassetti – recita la nota della Curia con l’annuncio ufficiale – prosegue la sua missione di pastore della diocesi di Perugia – Città della Pieve «con rinnovato slancio e non venendo meno a uno degli impegni a lui particolarmente a cuore, portandolo a contatto diretto con la gente». Il riferimento è alla visita pastorale alle realtà parrocchiali dell’Archidiocesi, avviata nel 2014, che si concluderà in autunno. Il Cardinale non solo la concluderà ma avrà anche modo di vederne i ‘frutti’: la creazione delle unità pastorali.

ATTENZIONE AL MONDO DELLA SCUOLA

La domanda del bambino Bassetti avrà così il tempo di visitare le altre scuole di Perugia, proposito espresso ad un bambino di Perugia durante una sua recente visita in una scuola media perugina. In quella occasione, uno degli studenti gli chiese appunto se i Cardinali andassero in pensione. E lui, preannunciando la lettera di rinuncia, confidò: «Spero di poter restare il tempo necessario per visitare altre scuole di Perugia e conoscere altri vostri coetanei e dire anche a loro che nella vita bisogna essere accompagnati e non guidati».

IL CARDINALE ALLA STAR CUP

La felicità di Giulietti Dopo l’ufficializzazione della prorogatio, ha parlato anche il Vescovo ausiliario, Monsignor Paolo Giulietti, esprimendo «immensa gratitudine al Santo Padre per aver lasciato alla guida della nostra comunità un pastore buono, saggio e premuroso come il cardinale Gualtiero Bassetti», sottolineando che «si tratta anche di un gesto di riguardo del Santo Padre verso la città di Perugia che avrà ancora un cardinale come arcivescovo».

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La lettera al Papa Come promesso, arrivata la prorogatio, vengono rivelati anche i passaggi più significativi della lettera di rinuncia, come quello sugli ‘esordi’ da curato: «Svolgere il mio ministero di prete in una parrocchia di periferia fu l’esperienza più bella della mia vita di prete», aveva scritto il porporato nella missiva, consegnata personalmente al Santo Padre nella seconda metà di marzo scorso (quindi prima del compimento dei 75 anni, il 7 aprile) e comunicata al clero in occasione della Messa Crismale. La risposta è arrivata in tempi brevissimi: poco più di un mese. Irrituale invece la modalità: non attraverso la Nunziatura Apostolica, ma direttamente al Cardinale.

Come un contadino al tramonto Nell’esprimere a Papa Francesco i suoi sentimenti, il cardinale Bassetti scriveva: «Un fremito profondo mi assale. Da una parte la gioia del ‘contadino’ – vengo dalla campagna – che al calar del sole lascia sul campo la sua vanga, dall’altra il rimpianto per non aver saputo valorizzare al meglio quei pochi o tanti talenti che gratuitamente ho ricevuto dalla Provvidenza». Nella lettera, il porporato ha ripercorso in breve le tappe salienti della sua vita parrocchiale: come uno scout, è stato pronto ogni volta a riempire il suo ‘zaino’ per ripartire per nuove mete. La più ardua è stata quella di aver condotto al sacerdozio, per undici anni, come rettore del Seminario maggiore di Firenze, tanti giovani: «Un tempo di grazia, in cui ho sperimentato la mia povertà e inadeguatezza dinanzi ad una missione che mi ha sempre spaventato. Ho ammesso al sacerdozio 107 candidati. C’è da tremare».

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In Toscana e in Umbria Poi l’episcopato a Massa Marittima-Piombino, dal 2004 al 2009: «Furono cinque anni indimenticabili – scrive Bassetti – con i minatori, gli operai delle acciaierie, i pescatori dell’Isola d’Elba». Di nuovo, Bassetti dovette rimettersi «lo zaino sulle spalle» per il trasferimento ad Arezzo-Cortona-Sansepolcro: «La Verna, Camaldoli, le Celle di Cortona: luoghi dell’anima, che spesso sogno durante la notte». E poi ancora: «Il 16 luglio del 2009, l’incarico per Perugia-Città della Pieve: dal Granducato di Toscana al cuore dello Stato Pontificio. Mi ci è voluto un po’ per ambientarmi, ma ora il mio cuore è con la mia gente».

La nomina a Cardinale «Infine – continua la lettera – la sorpresa di Papa Francesco: il cardinalato. Mi trovavo in periferia ad amministrare le cresime, quando una donna venne in sacrestia per dare l’annuncio; non le credetti e la trattai male. Mi comportai come gli Apostoli all’annuncio della Resurrezione di Gesù da parte delle donne. Anche questo servizio lo sto vivendo in pace, e sento che non è un onore, un vanto e un privilegio». «Ora, lo zaino lo devo caricare ancora di più – concludeva il Cardinale nella lettera di rinuncia – perché il Signore mi sta orientando verso la meta finale. Sono pronto a lasciare tutto, anche le cose più belle, perché non voglio trascurare la mia anima». Dovrà aspettare ancora, Bassetti, c’è una Diocesi da guidare.

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