Punti dalle vespe: «Odissea ad Orvieto»

«Al fine di evitare tanti spostamenti, oggettivamente complicati per persone anziane chiediamo alla direzione della Uls Umbria 2 di dotarsi, presso l’ospedale di Orvieto, di un pronto intervento capace di sopperire ai tanti disagi che anche una semplice puntura di vespa può creare, soprattutto tenendo conto del fatto che sono ancora molti gli anziani che, in quel comprensorio, trascorrono molte ore all’aperto coltivando la terra». L’invito e la richiesta di cambiamento arriva da Luigino Mengaroni, segretario regionale Spi-Cgil di Terni, che parla di ‘odissea’ nel descrivere la situazione attuale.

Problema anziani In premessa lo Spi-Cgil spiega che «con l’avvicinarsi della bella stagione arrivano, purtroppo, anche alcune criticità. In particolare per gli anziani che, nell’Orvietano, devono fare i conti con le punture di vespe. Episodi particolarmente spiacevoli che, oltre al dolore, possono inoltre risultare piuttosto pericolosi, soprattutto per chi risulta allergico al veleno che questi insetti iniettano tramite il loro pungiglione. Oltre il danno della puntura, c’è tuttavia la beffa che le persone anziane del territorio in questione devono affrontare in casi del genere. Un’odissea di disagi che non fa che arrecare una situazione già di per sé problematica».

L’odissea Mengaroni sottolinea che «se si viene punti da una vespa nell’orvietano dopo essere andati all’ospedale di Orvieto per una prima diagnosi, occorre recarsi al centro antiallergico dell’ospedale di Perugia, dove vengono effettuati tutti i test e approfondita la diagnosi. Da qui, ottenuto un pronunciamento medico definitivo per un fatto, ricordiamolo, estremamente comune come la puntura di un insetto, si può finalmente fare ritorno all’ospedale orvietano, dove è possibile ordinare i farmaci necessari. Ma le assurdità continuano. Arrivato il vaccino – conclude Mengaroni – il malcapitato punto da una vespa deve infatti recarsi di nuovo all’ospedale di Perugia, abilitato a iniettare il siero. Un viaggio sanitario che si dovrà per giunta ripetere più volte nel corso delle settimane».

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