«Perugia-Ancona sarà pronta ad aprile 2020 »

L’annuncio del premier Giuseppe Conte, che nella mattinata di giovedì era sul cantiere della Quadrilatero Umbria-Marche con il ministro Toninelli: «Presto la riforma del Cipe per semplificare procedure»

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Il governo nei suoi massimi esponenti – il premier Giuseppe Conte e il ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli – i presidenti delle due regioni coinvolte (Catiuscia Marini per l’Umbria, Luca Ceriscioli per le Marche), l’amministratore delegato di Anas Massimo Simonini e il presidente della Quadrilatero spa Guido Perosino. Tutti a Fabriano, presso la località di Borgo Tufico, per la riapertura del cantiere della ‘Quadrilatero’ che collega Umbria e Marche dopo i tanti problemi collegati al caso Astaldi. E il presidente annuncia novità.

Strada aperta fra un anno

Il termine dei lavori sulla Quadrilatero è previsto per la primavera del 2020. Lo assicurano sia il governo che Anas. «La statale 76 si collegherà alla statale 318: i cittadini non faranno più tutte queste curve e in 40, 45 minuti potranno andare ad Ancona, il cui porto sarà collegato a quello di Civitavecchia, creando un corridoio strategico per il piano infrastrutturale appenninico. Penso che ad aprile 2020 potremo aprire questo asse viario. Poi completeremo la pedemontana marche, a cui dobbiamo ancora lavorare in fase progettuale». Gli fa eco Guido Petrosino, amministratore unico della Quadrilatero Spa: «La presenza qui del premier e del ministro testimonia la strategicità di questo tracciato ed esempio della celerità con cui il governo ha risolto la terza crisi che ha caratterizzato la realizzazione di questo progetto».

IL SITO DI QUADRILATERO SPA

Strategica la riforma del Cipe

«Oggi ogni variante passa al Cipe (il Comitato interministeriale per la programmazione economica; ndr) e passano sette o otto mesi. Tra le misure sblocca cantieri e per la crescita, c’è anche il nuovo regolamento del Cipe per velocizzare le procedure – annuncia ancora il presidente del Consiglio Giuseppe Conte – non portiamo ogni variante ma solo quelle oltre una certa percentuale e in più abbreviamo i tempi: è la semplificazione».

I colloqui informali davanti al progetto

«II rappresentanti delle comunità locali possono essere contenti perché in questo modo rendiamo poderoso l’investimento sui collegamenti viari», ha detto Giuseppe Conte nel colloqui informale con i tecnici e i politici. «Noi siamo contenti anche perché Ancona per l’Umbria è il porto di riferimento», risponde Catiuscia Marini.

Quadrilatero, una storia infinita

Il progetto della Quadrilatero, nato nel 2006, si basa su due assi viari paralleli: Foligno-Civitanova Marche (inaugurata il 28 luglio 2016) e Perugia-Ancona, in fase di completamento. Il disegno si completa con un tratto della Statale 75 ‘Centrale Umbra’ e da un tratto marchigiano della A14. A completare il progetto ci sono le Pedemontana Fabriano-Muccia/Sfercia e altri interventi viari. La realizzazione del progetto è a carico della ‘Quadrilatero Marche Umbria Spa’, società del gruppo Anas (al 92,4% del capitale, ndr), affiancata con quote minori dalle Regioni Marche e Umbria, attraverso Sviluppumbria Spa, dalle Province di Macerata e di Perugia, e dalle camere di commercio delle Marche e di Perugia. L’investimento complessivo previsto è pari a 2,233 miliardi, dei quali 2,145 per la realizzazione dei 160 chilometri della rete viaria, e secondo le previsioni della società costruttrice dovrebbe sviluppare un indotto complessivo di circa 6 miliardi nelle due regioni interessate e un’ occupazione, diretta e indiretta, per l’intero periodo di costruzione pari a oltre 90 mila unità all’anno.

L’accordo a tre dopo il caso Astaldi

Il progetto ha subito uno stop nelle Marche: si tratta del maxi-lotto 2, che prevede il raddoppio della Ss76 tra Fabriano e Serra San Quirico e il completamento della Pedemontana Fabriano-Muccia. Il nodo è legato alla situazione di crisi finanziaria del general contractor Astaldi, che aveva portato al blocco dei cantieri. In precedenza, tra il 2011 e il 2013, erano falliti due altri general contractor, Btp e Impresa Spa, impegnate nel completamento della Ss 76 e alle quali, nel 2015, è subentrato Astaldi, che finora ha realizzato oltre l’ 80% del progetto. Lo stop di Astaldi per i problemi economici è durato 9 mesi, durante i quali i cantieri sono stati chiusi e gli operai sono rimasti senza lavoro. Da martedì scorso, grazie all’accordo a tre – Quadrilatero Marche Umbria, Anas e Astaldi – all’ingresso nel gruppo romano di Salini Impregilo e a un prestito di circa 75 milioni arrivato dalle banche sono ripresi i lavori, che nelle prossime settimane andranno a regime. Si stima che entro l’estate potrebbe essere inaugurato il tratto tra Fossato di Vico e Cancelli, alle porte dell’Umbria, entro la fine di quest’ anno il primo tratto della Pedemontana (da Pian dell’Olmo a Pian dell’Incrocca) ed entro la primavera 2020 quello tra Fabriano e Serra San Quirico. Resta al momento insoluto il nodo dei 40 milioni che il general contractor deve alle aziende appaltatrici, molte dell’ area fabrianese già compromessa dal terremoto, le quali, senza quella liquidità, faticano a garantire la fornitura dei servizi ad Astaldi: una problematica che, i presidenti della Regione Marche, Luca Ceriscioli, e della Regione Umbria, Catiuscia Marini, hanno evidenziato in una lettera inviata nelle scorse settimane ai vertici del governo.

La mappa della Quadrilatero

I lavori

Sulla direttrice Ancona-Perugia i cantieri hanno ripreso a operare sul raddoppio di due tratti, per un totale di 21,3 chilometri e 15 gallerie, che si sviluppano su 13 chilometri: tra Fossato di Vico e Cancelli e tra Albacina e Serra San Quirico. L’obiettivo è completare i lavori entro la metà del 2021 (anche se Conte ha parlato di prime aperture già fra 12 mesi). Intorno all’asse viario principale, poi, andranno realizzate le altre infrastrutture previste dal progetto pilota, approvati e finanziati dal Cipe, che prevedono tra l’altro l’adeguamento agli standard europei in materia di sicurezza e telecontrollo delle gallerie esistenti, che dovrebbero concludersi entro la primavera del prossimo anno.

Marini: «Risolvere nodo subappalti»

«Va risolto il nodo legato alle ditte sub-appaltatrici della Astaldi perché non è pensabile che si completino opere pubbliche, rischiando di far fallire tante imprese del comparto dell’edilizia delle Marche e dell’Umbria», ha detto la Marini prima dell’incontro: «Avanzeremo insieme alle Marche, alcune proposte che per un provvedimento urgente di sostegno, visto che fra le 40 imprese coinvolte c’è già qualcuna che ha avviato le procedure fallimentari. Sostenere le imprese dell’edilizia è fondamentale in un territorio già molto provato dalla crisi – ha concluso – la soluzione va trovata visto che vantano fra i 40 e i 60 milioni di crediti».

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