Regione Umbria: «Rendiconto positivo»

La presidente Marini: «Per accantonamenti costretti a bloccare 114 milioni di euro. Fondi potenzialmente molto importante per noi»

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«Una gestione improntata alla prudenza e alla correttezza, con tutti i principali indicatori mantenuti su livelli estremamente positivi», questo il commento della presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini al ‘Rendiconto generale dell’amministrazione della Regione Umbria per l’esercizio finanziario 2017’ che ammonta a 22 milioni 198 mila euro. Il risultato di gestione del bilancio per l’esercizio 2017 si chiude con un avanzo di amministrazione di 5 milioni 981 mila 660 euro.

Catiuscia Marini

Il ‘Rendiconto’ Dal documento emerge che «anche nel 2017 è proseguita l’opera di contenimento e razionalizzazione della spesa pubblica, con una serie di provvedimenti statali che hanno operato ulteriori tagli alle risorse regionali già caratterizzate da un contesto estremamente critico. I tagli complessivi sui bilanci regionali previsti dalla legge di bilancio 2017, sommati alle manovre precedenti, ammontano a 8.191,8 miliardi per il 2017; 9.694,1 miliardi per il 2018 e 9.696,2 per il 2019. Il comparto delle Regioni non solo ha l’obbligo del pareggio di bilancio in termini strutturali, ma deve garantire, già dal 2015, un surplus a favore del bilancio dello Stato (39 milioni di euro dall’Umbria)». Nonostante ciò, ha sottolineato la presidente, «la Regione è riuscita a garantire il rispetto dei vincoli sempre più stringenti, grazie all’opera di razionalizzazione e contenimento delle spese, ormai intrapresa da alcuni anni, e senza incidere sui servizi».

Il ruolo di ‘benchmark’ Il ‘Rendiconto’ evidenzia «il rispetto del pareggio di bilancio, l’equilibrio finanziario dei conti sanitari, l’elevato grado di realizzo delle entrate, i risultati della lotta all’evasione (bollo auto, Irap, addizionale Irpef), la rapidità nei pagamenti di beni e servizi, la riduzione della spesa per il personale, l’utilizzo molto marginale della leva fiscale a disposizione. In campo sanitario, oltre al rispetto dei tetti di spesa, si registra il mantenimento del ruolo di ‘benchmark’ (che garantisce una quota costante del fondo sanitario nazionale), l’attivazione di linee guida per la riduzione della mobilità passiva extra-regionale e la copertura integrale delle perdite delle Asl relative al periodo 2013/2017, per le quali a livello nazionale erano stati previsti fino a 25 anni di tempo».

Gli accantonamenti Catiuscia Marini ha infine evidenziato come, in base a norme nazionali, «la Regione Umbria è obbligata a bloccare 114 milioni di euro per accantonamenti: una cifra consistente (dei 32,3 milioni accantonati nel 2017 per il ‘fondo rischi legali’, ad esempio, sono stati utilizzati solo 161 mila euro) che non tiene conto del bilancio in equilibrio e immobilizza fondi potenzialmente molto importante per noi».

Donatella Porzi

Nel dettaglio La presidente del consiglio regionale è poi entrata nel dettaglio: «Le spese che incidono maggiormente sul bilancio del consiglio regionale sono rappresentate da redditi redditi da lavoro dipendente (5 milioni 982 mila 265 euro); trasferimenti correnti a Isuc, Centro studi, Cal, Fondo previdenza, patrocini onerosi (5 milioni 881 mila 696 euro); acquisto di beni e servizi, che include indennità degli amministratori regionali (5 milioni 465 mila 947 euro). Anche per l’anno 2017 è stato confermato il generale contenimento della spese per il funzionamento del consiglio. Per quanto riguarda l’indennità amministratori, dagli oltre 9 milioni del 2012 si è passati agli 8 milioni 132 mila euro del 2017; per il funzionamento, da 3 milioni 490 mila a 2 milioni 37 mila; per il personale, da 7 milioni 602 mila del 2012 a 6 milioni 419 mila euro dello scorso anno. Il rendiconto economico patrimoniale riporta un risultato di esercizio positivo di 1 milione 339 mila 745 euro».

La composizione Il ‘Rendiconto generale’ è composto dal conto del bilancio, dal conto economico e dallo stato patrimoniale. Il conto del bilancio espone analiticamente per ogni entrata e ogni spesa: le operazioni di gestione per le quali si è completato nell’esercizio il sottostante ciclo finanziario; le operazioni di gestione dei residui rivenienti da cicli finanziari avviati e non conclusi in esercizi precedenti; i movimenti di cassa; i residui esistenti a fine gestione, sia sorti dalla gestione degli stanziamenti di competenza dell’anno che provenienti dagli esercizi precedenti. Il conto economico evidenzia i componenti positivi e negativi della gestione di competenza economica dell’esercizio considerato, rilevati dalla contabilità economico-patrimoniale. Lo stato patrimoniale rappresenta la consistenza del patrimonio al termine dell’esercizio. Il patrimonio delle regioni è costituito dal complesso dei beni e dei rapporti giuridici, attivi e passivi, di pertinenza della Regione, attraverso la cui rappresentazione contabile viene determinata la consistenza netta della dotazione patrimoniale.

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