Renzi vince in Umbria: il Pd si interroga

I sostenitori: «In Umbria miglior risultato tra le regioni del centro e del nord»; chi puntava su Orlando sollecita una «riflessione sullo stato di salute del partito»

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«Una prima fase del congresso Pd si è conclusa con un dato importantissimo: le consultazioni nei circoli del Pd Umbria hanno, infatti, mostrato un larghissimo consenso intorno alla proposta di Matteo Renzi e di Maurizio Martina, che ha ottenuto 5.484 voti, pari al 75,88%, (78,19% in provincia di Perugia, 70,11% in provincia di Terni), conseguendo il miglior risultato tra le regioni del centro e del nord, in attesa di conoscere i dati delle regioni del sud».

«Dato non scontato» Così, in una nota, il coordinamento regionale della mozione Renzi-Martina, che aggiunge: «Il dato, tutt’altro che scontato, è emerso dopo dieci giorni di incontri di confronto e dibattito, cui hanno partecipato migliaia di iscritti in 220 circoli in tutta l’Umbria. Dopo la sconfitta al referendum e la fuoriuscita di una parte del gruppo dirigente, con tutto lo strascico di polemiche che ne è derivato, nel partito si respirava voglia di ripartenza, ma anche di sana normalità; di riscoprire il gusto per un confronto schietto ma rispettoso, con un clima positivo e propositivo, condividendo l’orgoglio di appartenere ad un’unica straordinaria comunità politica. Il tempo dell’analisi della sconfitta è terminato. Questo è il tempo di rimettersi in viaggio, correggendo la rotta e dando nuovo impulso a una stagione riformista che sappia essere inclusiva e partecipata, con un partito di governo, ma anche autenticamente popolare».

«Seconda fase» La nota, poi, proseguono con «un sincero e doveroso ringraziamento ai sostenitori di tutte le mozioni, ai segretari di circolo e comunali, che in questi giorni insieme ai tanti attivisti e simpatizzanti hanno lavorato sui territori per consentire lo svolgimento delle assemblee, a tutti coloro che hanno animato il confronto presentando le mozioni nei vari territori e a quanti hanno voluto contribuire al dibattito, sottolineando così che la democrazia non sta tutta in un click, ma è impegno, partecipazione, confronto. Grazie anche ai nostri amministratori e parlamentari, che si sono messi in gioco in prima persona partecipando attivamente al percorso del partito. Oggi – concludono i rappresentanti della mozione Renzi-Martina – inizia la seconda fase del nostro congresso, che si concluderà con le primarie del 30 aprile. È il momento, questo, di aprire il partito, con una mobilitazione larga che coinvolga elettori e simpatizzanti nel progetto per l’Italia dei prossimi anni».

Mozione Orlando Il coordinamento regionale della mozione Orlando, invece, dice che «archiviamo con ottimismo la prima fase del congresso Pd, quella dedicata agli iscritti, che ci consegna un risultato positivo e la responsabilità di guardare alle primarie del 30 aprile con rinnovato impegno per un nuovo Pd plurale, unito, progressista, perno di un centrosinista vero. È nostro dovere ringraziare quanti hanno consentito un così ampio esercizio di democrazia interna, tutti gli iscritti che hanno scelto la strada del confronto e della partecipazione e tutti coloro che hanno voluto condividere il progetto di Andrea Orlando per il Pd; il congresso e le primarie sono uno strumento straordinario e anche se necessitano di qualche correzione danno la dimensione di un Pd aperto e democratico. Rimane la preoccupazione, a livello nazionale – continua la mozione Orlando – per alcune situazioni imbarazzanti che ci auguriamo possano essere chiarite, con trasparenza e correttezza a tutela di tutti, nei prossimi giorni; in Umbria questo non è accaduto, anche se qualche dato singolare per affluenza e risultato c’è stato e per la realtà di Amelia, dove si è evidenziato dato anomalo sul tesseramento e perciò abbiamo scelto di non presentare la nostra lista (situazioni che comunque non scalfiscono in alcun modo il dato finale). Rimane il rammarico per un dato sulla affluenza che in alcuni casi è chiaro sintomo di un partito da rifondare: abbiamo assistito ad assemblee di circolo dove è stata alta la partecipazione al voto, ma molto bassa quella al dibattito. Dobbiamo pretendere tutti molto di più dal nostro partito. Per quanto riguarda i numeri del congresso, la proposta Orlando in Umbria ottiene un risultato positivo, che conferma che c’è un terreno fertile su cui costruire un consenso largo e diffuso, considerato che lo abbiamo ottenuto nonostante l’enorme squilibrio di mezzi di comunicazione, apparato e adesioni di gruppi dirigenti e rappresentanti istituzionali rispetto a Renzi, che così come in altre regioni, c’è stato anche in Umbria a cui peraltro va quello che Macaluso definisce il voto ‘conformista’, di chi per vota sempre il segretario. Da approfondire sarà, nei prossimi giorni, il profondo gap tra i risultati delle città: si va dall’8 al 34 per cento in una regione piccola come la nostra. Ora – concludono gli Orlandiani umbri – si apre una fase nuova, quella in cui la nostra proposta si rivolgerà fuori dal Pd, in mezzo alla gente, e dovrà coinvolgere le sensibilità che guardano con interesse e affinità al nostro partito. Il risultato ci consegna la responsabilità di non cadere nella tentazione di lasciar perdere perchè sembra tutto scritto, ma di lavorare fino alla fine per portare avanti pensiero e contenuto della mozione. Dopo aver conosciuto l’indirizzo del gruppo dirigente e degli iscritti ci interessa capire quanto la nostra comunità sia interessata al rinnovamento. Continueremo con Orlando a lavorare per l’unità del Pd e nel centrosinistra, visto che per vincere le elezioni non basta vincere il congresso del Pd, ci vuole una coalizione, va costruita e noi la vogliamo una coalizione di centrosinistra. Grazie a militanti, volontari, grazie a Orlando per aver raccolto il bisogno di un’alternativa e per essersi messo a disposizione di un progetto di cambiamento.

A Terni Tanto che il coordinamento provinciale di Terni della mozione che fa riferimento al Guardasigilli parla di «risultato positivo nei congressi di circolo della provincia di Terni e soprattutto di Terni città attesta un consenso in crescita per la candidatura di Andrea Orlando e ci fa guardare con fiducia all’appuntamento del 30 aprile. Il dato – prosegue la nota – che supera di quasi cinque punti percentuali la media regionale e addirittura nella città di Terni, con oltre il 34 per cento, supera il dato nazionale, premia un impegno forte intorno al progetto di Andrea Orlando per un Pd più inclusivo e unito, per un centrosinistra vero, per un Paese più giusto. Intorno a questi temi registriamo un interesse crescente da parte di elettori e simpatizzanti che credono in un rinnovamento possibile del Pd e nel Pd. Abbiamo bisogno di tornare ad ascoltare, a interpretare e a tradurre in risposte concrete i bisogni delle nostre comunità, di ridurre le distanze tra i primi e gli ultimi, di restituire unità al Pd e di ricostruire una coalizione progressista e riformista forte e siamo convinti che per farlo ci sia bisogno di un progetto nuovo e della guida di Andrea Orlando. Continueremo nelle settimane che ci separano dal 30 aprile ad adoperarci per questo obiettivo».

Carlo Emanuele Trappolino

Democrazia e internet Il segretario provinciale di Terni, Carlo Emanuele Trappolino – sostenitore, come quello comunale Jonathan Monti, della mozione Orlando, preferisce puntare sul fatto che «con la chiusura della prima fase del congresso Pd, che ha visto nella nostra provincia la partecipazione di oltre 2 mila votanti su un totale di 3.680 iscritti, cogliamo l’occasione per ringraziare tutti i volontari, a partire dai segretari di circolo, i militanti e gli iscritti che hanno reso possibile uno straordinario dispiegamento di risorse, impegno, tempo e passione. In tempi come questi, in cui avanzano i populismi e si cerca di far passare per buona l’idea che la democrazia si possa esercitare su internet standosene comodamente seduti alla scrivania, è un fatto assolutamente non scontato».

«Riflettere sul partito» In questi dieci giorni, dice Trappolino, «si sono svolte 56 assemblee in altrettanti circoli, dove, oltre ai segretari, decine di garanti, scrutatori, presentatori delle mozioni hanno consentito una discussione sana e costruttiva, certificando che nel Paese il Pd rimane un solido riferimento politico che fa della pratica della democrazia il cuore della sua azione; d’altra parte, il calo, seppur lieve, della partecipazione rispetto al 2013 (di poco sopra i tre punti in termini percentuali anche se in termini assoluti i votanti crescono di qualche centinaio) e una partecipazione al voto in molti casi più consistente di quella al dibattito, sollecitano una doverosa riflessione sullo stato di salute del partito».

Walter Verini

Verini Per il parlamentare umbro Walter Verini «la partecipazione al voto nei circoli Pd in questa prima fase delle primarie è stata un fatto importante non solo per il partito, ma per la politica. Ancora più importante se paragonato al brutto spettacolo dato da partiti fintamente innovatori, dove votano in pochi con qualche clic e, se i risultati non piacciono al Capo, vengono annullati come Beppe Grillo ha fatto a Genova. Per tornare alle primarie democratiche, è stato particolarmente soddisfacente il risultato ottenuto da Matteo Renzi, sia a livello nazionale che in Umbria. Un risultato che conferma la forza e le potenzialità di Renzi non solo all’esterno, ma anche all’interno del partito. Ho partecipato a diversi congressi, sia in Umbria che altrove e ho riscontrato un clima generale positivo e corretto. Questo clima e i risultati di questa prima fase, potranno accompagnarci tutti fino al 30 aprile, con le primarie aperte ai cittadini, che potranno essere davvero una giornata importante per la democrazia in questo paese e nella regione».

Narciso-Grimani Leonardo Grimani e Fabio Narciso, delegati al coordinamento regionale e provinciale di Terni della “mozione Renzi” inviano «un particolare ringraziamento a tutte le donne e gli uomini che hanno voluto partecipare ai congressi del partito democratico esprimendo la loro opinione ed esercitando il loro diritto di voto e di giudizio. Un ringraziamento sentito va anche a tutti coloro i quali hanno garantito lo svolgimento dei congressi in tutta la provincia a dimostrazione di quanto il PD sia appassionato del metodo democratico che ci contraddistingue e che proteggiamo contro ogni accusa portata da avversari politici, i quali, purtroppo, si affidano a meccanismi che parrebbero talvolta essere meno trasparenti».

Gli sconfitti Il primo pensiero, dicono, «va ai nostri compagni di partito che hanno sostenuto le mozioni Orlando ed Emiliano e che con lealtà si sono misurati in un confronto interno che dimostra a tutti che insieme siamo il PD quello plurale che noi tutti vogliamo. Siamo particolarmente soddisfatti come coordinatori territoriali dell’affermazione della mozione Renzi. L’Umbria rappresenta la punta avanzata di questa grande affermazione della prima fase delle primarie che vede coinvolti solo gli iscritti del partito democratico ma fa ben sperare anche nella seconda fase dove la platea è ben più ampia e lo scenario è quello nazionale. Una cosa possiamo dire fin da subito l’affermazione è stata più ampia dove più ampia è la voglia di cambiamento in termini di proposte e di metodo. Siamo dinanzi ad una richiesta di discontinuità, di cambiamento, alla volontà di aprire una fase nuova che sappia contribuire nel fornire alla città una prospettiva per il futuro, rispondendo con l’ascolto ed il dinamismo e con l’anima e le menti dei nostri concittadini e che, contestualmente, sappia fornire soluzioni condivise e concrete sui temi fondamentali per la vita dei ternani quali l’ambiente, l’innovazione, il lavoro, la valorizzazione dei talenti, la cultura, le grandi infrastrutture materiali e virtuali, l’industria 4.0. Per questo, crediamo che sarà ineludibile riflettere e pensare a delle modalità nuove di governo del partito e di raccordo tra partito ed istituzioni territoriali chiamate ad interpretare il messaggio uscito dalla consultazione dei nostri iscritti».

Il commento L’Umbria, la Provincia di Terni e la città «sente forte questa spinta di cambiamento – dicono Grimani e Narciso – che deve essere interpretata, di nuovo protagonismo ed entusiasmo che questa volta non può essere sopito, dobbiamo dare risposte nella direzione che i nostri iscritti ci hanno dato. Pensiamo che la mozione Renzi, nella Provincia di Terni, possa dirsi molto soddisfatta, con un risultato che ci vede, dopo giorni caratterizzati da uno straordinario dibattito in tutti i circoli , toccare il 70% dei consensi con picchi del 78 % ad Amelia e Narni. Straordinario anche il risultato a Terni dove nei 16 circoli cittadini la mozione Renzi ha conseguito il 65% dei consensi al cospetto di una mozione Orlando “molto organizzata” . Crediamo, e saremo impegnati a perseguire questo obiettivo, che noi dovremo dare seguito a questa richiesta, per dare alla città ed al territorio una nuova e coinvolgente prospettiva di crescita sostenibile, inclusiva ed intelligente.

I numeri I risultati «più significativi, inoltre, confermano affermazioni importanti sia nel centro cittadino che in quartieri più periferici. Tali dati testimoniano come la mozione abbia raccolto un favore in tutte le sensibilità e realtà sociali che compongono la nostra base, grazie a quella decisa impronta riformista che sposa le necessità dei cittadini con la crescita dell’economia senza indulgere a stereotipi o a visioni precostituite delle sensibilità in gioco. Ora la sfida è quella di portare, in vista delle Primarie del 30 Aprile, questo messaggio di apertura e di crescita insieme anche a chi non è parte del nostro partito in quanto tesserato, ma che si riconosce pienamente nei valori e nelle progettualità che la visione del nostro Paese espressa nella mozione Renzi delinea finalmente come consapevole forza di Governo, come un partito “maturo”. C’è bisogno fin da subito di mettersi in sintonia con la proposta riformista senza interrompere il processo di riforme avviato e che ha avuto un brusco arresto con l’esito del referendum, dobbiamo farlo anche sostenendo il nostro Governo spingendolo ad affrontare nei territori e nel Paese ad affrontare con convinzione il tema delle riforme la giusta sintonia può partire dai nostri territori che vedono progetti ed investimenti nazionali».

Giacomo Leonelli con Matteo Renzi

Leonelli Il segretario regionale del PD, Giacomo Leonelli, spiega che «con gli ultimi congressi di circolo si chiude la fase più intensa del congresso nazionale del Partito Democratico prima delle primarie del 30 aprile. Negli ultimi dieci giorni migliaia di iscritti sono stati chiamati a un confronto decisivo, a discutere, ascoltare, esprimere riflessioni e proposte sul futuro del Pd e del Paese. Il Pd Umbria ha onorato questo passaggio con una mobilitazione importante: sono stati oltre 7.200 (oltre 5.100 in provincia di Perugia e quasi 2.100 in provincia di Terni) gli iscritti che hanno partecipato alle assemblee in 220 circoli in tutta la regione. Un’affluenza che, a dispetto delle polemiche degli ultimi giorni, segna in termini assoluti un aumento dei votati rispetto al 2013 (data dell’ultimo congresso) di 900 unità e che dimostra che il Pd, in Umbria, è un partito vitale e presente sul territorio».

L’analisi Al di là dei numeri, dice il segretario, «l’impegno e la passione di quanti hanno contribuito a mettere in piedi un passaggio così complesso restituisce l’immagine di un Pd che rimane tra i pochi riferimenti, nel Paese, rispetto a un modo di fare politica partecipato, trasparente, democratico, che rifugge scorciatoie ma che conosce la fatica del confronto, quello vero, sulle idee. Ovunque – aggiunge Leonelli – si è animato, grazie al prezioso contributo di decine di volontari, che ringrazio sin da ora per quanto hanno fatto e per quanto faranno per i prossimi appuntamenti, un dibattito franco e costruttivo, in un clima di rispetto e di confronto, nella convinzione che il pluralismo è per noi un valore fondamentale». Già in agenda, per i prossimi giorni, la convenzione provinciale (il 5 aprile) e quella nazionale (il 9 aprile). »Ho già chiesto qualche giorno fa che le convenzioni provinciali del 5 aprile non rappresentino un mero passaggio formale e senza anima – ancora Leonelli – ma diventino un ulteriore luogo di approfondimento per non mandare sprecata una importante occasione di realizzare uno spazio in cui ciascuno possa dire la sua sul futuro del Pd e del Paese». E per le primarie «al di là della scelta rispetto alle candidature, che per quanto mi riguarda sarà una scelta coerente rispetto al mio percorso politico nel Pd, l’auspicio – e l’impegno – è che rappresentino un grande momento di apertura e di mobilitazione, che faccia bene al Pd e che lo rafforzi in virtù delle importanti responsabilità che porta sulle spalle e delle sfide che si candida ad affrontare».

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