Ricordando Corrado: «Talento e generosità»

Nel trigesimo della scomparsa del maestro, il professor Pellicanò ne ricorda la carriera, i successi ma anche l’umanità: «Generoso verso tutti»

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Del professor Giacomo Pellicanò

Nel trigesimo della scomparsa del maestro Corrado Fedrighi è doveroso ricordare la sua figura. Era un uomo buono, generoso, altruista, solidale, ma nella musica è stato meticoloso, puntiglioso, intransigente verso coloro che non usavano il linguaggio musicale nel modo adeguato. Dalla forte personalità, spesso istintivo, non usava le mezze misure e valutava le varie performance di musicisti o cantanti dichiarando apertamente gli eventuali errori che rilevava, o ne esaltava le doti.

Dotato di vero talento, sin da piccolo si accorse di avere un ‘dono’, quell’orecchio assoluto che gli permetteva di recepire le singole note e tutte le sfumature. Memorizzava tutto ciò che ascoltava e iniziò un percorso da autodidatta, aiutato dal padre, direttore della banda musicale della Forestale. Ha iniziato a suonare la fisarmonica e a comporre testi musicali. Il maestro che ha considerato il suo mentore è stato Radames Porta, grande musicista e arrangiatore per la Rai.

Ha fatto parte di vari complessi, da quello ‘Azzurro’ a ‘Caravel 73’ con i quali ha allietato le serate in tante regioni. Passato al pianoforte, ha collaborato per quindici anni con il complesso ‘Quinta Parete’ di Peppino Principe, con il quale ha suonato in tutta Italia. Con Mino Reitano ha partecipato a Due tournée in Australia insieme a Mike Bongiorno che era il presentatore. Dal 1956 fino al 2001 è stato il protagonista indiscusso della musica a Terni, partecipando ininterrottamente al ‘Festival della canzone’ e al ‘Cantamaggio’ ternano. Tantissime sono state le vittorie e, spesso, erano suoi gli arrangiamenti di tutte le canzoni o la direzione dell’orchestra.

Grazie alle sue notevoli competenze nella musica e nel canto, si è dedicato all’insegnamento e molti suoi allievi sono diventati personaggi importanti. Innamorato della musica lirica, il suo compositore preferito è stato Giacomo Puccini di cui ha ammirato sempre le soluzioni musicali. Ogni volta che suonava le arie de La bohème, della Tosca, della Turandot, le emozioni evidenti lo facevano piangere di gioia. L’ultimo periodo della sua vita ha tenuto concerti sia di musica lirica che di canzoni d’autore. Gratificante è stato per lui partecipare ad una serata del Cantamaggio 2018, dedicata a lui.

Improvvisamente, dopo un malore, l’8 gennaio 2019 è venuto a mancare lasciando un vuoto incolmabile nella mente e nei cuori di tutti i ternani e di chi gli voleva bene. Come uomo e come artista lascia una traccia indelebile ai posteri con i suoi testi scritti, con il suo insegnamento dato ai ragazzi, con la generosità e l’altruismo verso tutti e verso la città di Terni. Ora si trova lassù in compagnia di Brogelli, Ghione, Maurizi, Aquili, Furiani, Peppino Principe e tanti altri, che suoneranno e canteranno, tra gli angeli, le loro canzoni più belle.

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