Rifiuti, c’è l’accordo Umbria e Marche

Sessanta tonnellate al giorno per sei mesi per scongiurare l’emergenza, ma con clausola reciprocità. I comitati: «Extra costi per mala gestio, non finiscano in bolletta»

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Conferimenti ridotti, di nuovo, del 30% fino a Natale, questione impianti ancora bloccata e un nuovo Piano regionale dei rifiuti ancora ‘nell’iperuranio’. E, su tutto, la questione degli extra costi. La ‘buona notizia’, però, c’è.

L’impianto di trattamento rifiuti

PicenAmbiente Arriva, finalmente, in porto l’accordo per portare i rifiuti negli impianti delle Marche. Lo ha reso noto, mercoledì mattina, l’assessore regionale all’ambiente Fernanda Cecchini che fa sapere è stato autorizzato il conferimento del sottovaglio, cioè quelli derivati dalla selezione meccanica dell’indiferenziato prodotti nello stabilimento di Ponte Rio, negli impianti di Ascoli Piceno gestiti da PicenAmbiente srl. L’accordo, siglato martedì dalla presidente della Regione Catiuscia Marini col suo collega delle Marche, Luca Ceriscioli, avrà una durata di sei mesi e un quantitativo massimo di 10 mila tonnellate complessive di rifiuti da smaltire. Sessanta al giorno, mille e sei al mese.

Impegni Gest Il ritardo con cui arriva questa firma, documentato dalle foto dei giorni scorsi e delle settimane passate con i cassonetti stracolmi di rifiuti in ogni parte della città, era dovuto alle garanzie richieste dalla Regione a Gest per la predisposizione di un piano che scongiurasse nuove eventuali criticità. «La firma del documento, dopo aver verificato l’impossibilità di trovare soluzioni nel territorio regionale – spiega infatti l’assessore Cecchini – garantirà il servizio di smaltimento dei rifiuti consentendo di superare le temporanee difficoltà riscontrate dalla società Gest e, in seguito alle quali, la Regione si è attivata per predisporre l’accordo in base all’effettiva disponibilità degli impianti marchigiani. Nel frattempo la Gest si è impegnata a presentare un cronoprogramma entro febbraio per evidenziare tutti gli investimenti e gli interventi per scongiurare nuove criticità che si possono evitare e superare solo con il coinvolgimento e la responsabilità di ogni singolo attore interessato nel processo di smaltimento dei rifiuti».

I cassonetti stracolmi nei giorni scorsi

I dettagli Nel dettaglio l’accordo prevede che i rifiuti conferiti all’impianto TMB gestito da PicenAmbiente sono sottoposti a trattamento meccanico biologico di biostabilizzazione per essere poi avviati allo smaltimento finale, a cura della società Gest Srl, a impianti di discarica ubicati nel territorio della Regione Umbria. I conferimenti dovranno comunque essere oggetto di una programmazione per consentire la corretta operatività del trattamento in modo da escludere qualsiasi criticità gestionale e che il trasporto dovrà avvenire, tramite veicoli idonei, esclusivamente a mezzo di imprese di trasporto autorizzate e munite dell’iscrizione, per le categorie corrispondenti, all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali. I controlli relativi all’attuazione dell’accordo sono affidati alle Province territorialmente competenti, le quali potranno avvalersi, nel territorio di rispettiva competenza, di Arpa Umbria e Arpa Marche per gli eventuali supporti tecnici.

Reciprocità C’è, però, una clausola in questo accordo che prevede la reciprocità nel caso in cui anche la Regione Marche dovesse trovarsi in situazioni di difficoltà. Il documento firmato prevede infatti che la Regione Umbria si impegni «nel caso in cui la Regione Marche dovesse trovarsi in una situazione di temporanea necessità connessa a carenze impiantistiche, a verificare le proprie disponibilità impiantistiche al fine di consentire l’avvalimento, da parte della Regione Marche, dell’impiantistica pubblica umbra di trattamento e lavorazione dei rifiuti urbani, previa stipula dell’accordo interregionale».

La discarica di Pietramelina

Extracosti Lungi da una soluzione definitiva, il nodo rifiuti a Perugia e, un po’, in tutta l’Umbria, continua a preoccupare. I rifiuti fuori dai cassonetti, per il momento, sono stati portati via e la speranza è che non si verifichino più situazioni al limite come quelle dei giorni scorsi. Resta, però, ancora aperta una questione, quella dei costi a far lievitare i timori dei cittadini. E, soprattutto, dei comitati ambientalisti. Con una nota, infatti, il coordinamento Rifiuti zero Umbria chiarisce che le voci circolanti su presunti aumenti della tariffa dei rifiuti per il 2018 suonerebbe come un’errata giustificazione di una malagestione che costringe a scaricare sui cittadini le responsabilità di chi ha creato queste criticità che costringono, oggi, il gestore, a rivolgersi ad impianti fuori regione.

La Tari «Intanto, con la creazione dell’Auri, – scrivono in una nota dal CruRz – aumentano gli interlocutori in tema di rifiuti e questo, l’abbiamo imparato sulla nostra pelle, anzi portafoglio, può essere un vantaggio in caso di gestione virtuosa, oppure un grave danno per i cittadini che si ritrovano, come spesso accade, vittime dello scaricabarile. L’anno scorso i rappresentanti della nostra quota in Gesenu ci avevano fatto sapere con molta enfasi che quel 10% di sconto in bolletta sarebbe stato l’inizio di un percorso virtuoso per arrivare ad un corrispettivo più allineato alla media italiana, quindi decisamente più basso. Oggi ci chiediamo se avessero veramente contezza della situazione per lanciarsi in quella propagandistica campagna di sconti che non potranno confermare a causa di una gestione che sembra fatta apposta per condurci all’emergenza. Sappiamo bene dove sta la magagna e non accetteremo in silenzio l’eventuale aumento».

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