«Rischiamo di chiudere per la burocrazia»

L’Agenzia Forestale Regionale proroga il contratto del vivaio San Lazzaro fino al 2023 ma la Regione Umbria chiede lo sgombero entro 6 mesi. «A rischio 20 posti di lavoro»

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Riuniti in assemblea i lavoratori del vivaio San Lazzaro di Guado Tadino contro la richiesta di sgombero della Regione Umbria. C’erano anche i soci della cooperativa sociale Sopra il Muro, insieme al sindaco Massimiliano Presciutti ed Andrea Bernardoni, responsabile Legacoopsociali Umbria.

Rigenerazione Urbana

L’esperienza del vivaio San Lazzaro è un esempio virtuoso di rigenerazione urbana e di innovazione sociale in cui un bene pubblico è stato valorizzato e trasformato in un bene produttivo per tutta la comunità con un investimento nel vivaio di 350 mila euro. «Un modello da replicare – afferma Bernardoni di Lega Coop – capace di produrre impatti economici e sociali positivi. Basti pensare che il solo recupero del vivaio realizzato dalla cooperativa Sopra il Muro ha generato per le casse pubbliche entrate per 650 mila euro tra affitti, imposte e tasse pagate e che nelle attività del vivaio sono occupate 20 persone di cui 8 svantaggiate». Questa positiva esperienza rischia però di scomparire perché la Regione Umbria pochi giorni prima delle elezioni regionali, lo scorso 18 ottobre, ha formalmente richiesto alla cooperativa di sgomberare il vivaio entro 6 mesi, nonostante la proroga del contratto da parte dell’Agenzia Forestale Regionale sino 2023 avvenuta il 26 giugno 2019.

«Salviamo il vivaio»

«Abbiamo organizzato questa assemblea pubblica – spiega Giampaolo Tomassoli, presidente della cooperativa sociale ‘Sopra il Muro – per difendere il vivaio San Lazzaro ed i lavoratori nel vivaio lavorano. Siamo a paradosso. Quando abbiamo preso in affitto il vivaio i locali ed i terreni erano abbandonati. In questi anni abbiamo realizzato importanti investimenti sulla struttura che è divenuta un luogo produttivo, frequentato da centinaia di clienti e dove riusciamo a realizzare numerosi inserimenti lavorativi di persone svantaggiate».

«Prevalga il buon senso»

«Abbiamo portato avanti tutte quelle pratiche burocratiche che ci competono – afferma il Sindaco Massimiliano Presciutti – adesso ci siamo fermati dopo la comunicazione Vogliamo capire se a questo punto prevarrà il buonsenso, cosicché la cooperativa potrà dare seguito ad un piano di investimenti che noi riteniamo serio». Lo sgombero infatti farebbe perdere il posto di lavoro alle venti persone occupate nelle attività del vivaio e diminuirebbe sensibilmente il valore del vivaio che in breve tempo tornerebbe in uno stato di abbandono.

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