Rischio sismico: paura per Borgogiglione

Perugia, un documento rimasto nascosto del Servizio geologico regionale mette in guardia sui livelli di sicurezza in caso di terremoto

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Rifiuti che escono, altri che entrano. Discariche bloccate, impianti obsoleti. In tutto questo, poi, c’è un documento che, forse, giace in qualche cassetto.

Il documento L’ha redatto, su richiesta della stessa Regione, il servizio Geologico regionale in collaborazione con l’Università, dipartimento di fisica e Geologia. Obiettivo dello studio una valutazione ‘urgente’ dei profili di stabilità e sicurezza delle due discariche di Pietramelina e Borgogiglione. Così, dopo sopralluoghi specifici, è stata presentata la relazione che ha fatto emergere come, per la discarica di Magione, «le verifiche condotte in condizioni sismiche evidenziano il mancato raggiungimento delle condizioni di resistenza richieste».

IL TERREMOTO IN UMBRIA

La discarica

L’allarme In una regione a forte rischio sismico come l’Umbria, il servizio Geologico mette in guardia perché, mentre tutte le verifiche di stabilità in condizioni statiche denotano sicurezza, nelle condizioni sismiche invece tali condizioni non raggiungono più il livello adeguato, con un coefficiente inferiore alla normativa.  Si legge, infatti, che «è necessario intervenire per ripristinare in fase sismica le condizioni di sicurezza imposte dalla normativa. E per conseguire il miglioramento dell’assetto idrogeologico del corpo della discarica, si dovranno attuare degli adeguati lavori di potenziamento e consolidamento dell’argine della discarica avente una funzione di contenimento. Congiuntamente si dovranno prevedere delle significative azioni di abbattimento del livello di percolato all’interno della discarica, vietando qualsiasi pratica di riciclo del percolato all’interno della discarica stessa».

Prescrizioni Oltre al ripristino delle condizioni di sicurezza mediante lavori di potenziamento e consolidamento dell’argine della discarica, si prescrivono altre azioni urgenti, come la necessità di pianificare un sistema di monitoraggio topografico-inclinometrico con installazione di tubi nel corpo dei rifiuti e l’immediata verifica della quota del battente idraulico. I coefficienti di sicurezza, infatti, risultano più bassi di quelli riportati nella relazione del progetto del 2010 quando fu approvato l’ampliamento della discarica, con variazioni dell’ordine del 15-18%.

Villa Colle del Cardinale

L’Osservatorio «Forse è per non diffondere allarmismi che il documento non è stato diffuso?» si domandano dall’Osservatorio Borgogiglione. «Di fatto – prosegue Lucio Pala, presidente – si vuole impedire la nascita di un nuovo piano regionale dei rifiuti che metta fine a discariche e inceneritori. In barba al sacrosanto principio di prevenzione, comuni e aziende aumentano le pressioni per far riaprire quanto prima la discarica di Borgogiglione e gli impianti di Pietramelina perché gestire l’immondizia porta soldi». Poco importa, secondo gli ambientalisti, che tutto questo si faccia sulle spalle e la salute dei cittadini. E, all’orizzonte, non si prevede nulla di buono. «Ci sono scontri in atto tra i comuni del Trasimeno e del perugino – prosegue Pala – tra Tsa e Gesenu, tra amministratori pubblici che dovrebbero controllare e aziende controllate. E in più scopriamo un documento in cui vengono richiesti interventi urgenti in caso di rischio sismico. Che altro dobbiamo aspettare prima che si inauguri un nuovo corso?».

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