Rogo ThyssenKrupp, pesi e misure diversi

Primo anno di carcere per Marco Pucci e Daniele Moroni a Terni e Raffaele Salerno e Cosimo Cafueri a Torino. Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz sono liberi in Germania

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di M.T.

Un anno fa il 14 di maggio era un sabato. La sera prima la Corte di cassazione aveva confermato la loro condanna per il rogo che nel dicembre del 2007 divorò le vite di sette operai. Quel sabato mattina, Marco Pucci (condannato a 6 anni e 10 mesi) e Daniele Moroni (condannato a 7 anni e 6 mesi) – i due dirigenti ternani della ThyssenKrupp Ast – si sono presentati negli uffici della questura di Terni, per mettersi a disposizione delle autorità. Poi, dietro ad entrambi, si sono chiusi i cancelli del carcere di Terni. A Torino, invece, sono in cella altri due dirigenti: Raffaele Salerno e Cosimo Cafueri.

MARCO PUCCI: «NON HO UCCISO»

Daniele Moroni e Marco Pucci

Le storie Marco Pucci, all’epoca dei fatti componente del CdA della Thyssenkrupp Acciai Speciali Terni con deleghe al commerciale ed al marketing, aveva scritto una lettera a ‘Fino a prova contraria’, un «movimento di persone – professionisti di diversi settori, dall’impresa alla comunicazione, nonché esperti di diritto – che intendono promuovere una vera e propria riforma del sistema giudiziario italiano». Mentre Daniele Moroni, che era direttore tecnico dello stabilimento di Terni, aveva affidato ad un memoriale più lungo le sue impressioni. Poi, entrambi, hanno scelto il silenzio

IL MEMORIALE DI DANIELE MORONI

La visita Il giorno di Santo Stefano del 2016, il vicepresidente della giunta regionale Fabio Paparelli, il delegato provinciale del Coni di Terni Stefano Lupi, il vicepresidente Coni Umbria Moreno Rosati e il deputato Walter Verini, hanno fatto visita al carcere di Terni, in particolare a Pucci e Moroni

MORONI E PUCCI IN CARCERE: LE INTERVISTE A PAPARELLI, ROSATI E VERINI – VIDEO

La visita

Moroni e Pucci «Il loro, ma anche il nostro auspicio è quello di tornare presto a dare un contributo alla comunità ternana, nel rispetto ovviamente delle regole, ma con la consapevolezza che si tratta di persone che non hanno bisogno di una rieducazione come altri detenuti», aveva raccontato Paparelli. «Il contatto con le persone e le istituzioni con le quali hanno collaborato negli anni, suscita sempre emozione, da entrambe le parti. Abbiamo trovato, però, una grande forza e una volontà di dare una mano». Secondo Rosati, «sono molto determinati e credo fermamente che lo sport gli dia la forza di cui necessitano. Ho visto che condividono gli spazi serenamente e che sono stati accolti molto bene. In più hanno le famiglie vicine e questo è un aspetto molto importante». Verini è stato, invece, colpito dalla «loro grande dignità e coraggio. Mi ha colpito vedere che qui dentro sono un po’ dei punti di riferimento nella quotidianità degli altri detenuti, dando un piccolo contributo alla rieducazione».

Harald Espenhahn

In Germania Harald Espenhahn (condannato a 9 anni e 8 mesi) e Gerald Priegnitz  (condannato a 6 anni e 10 mesi), sono invece liberi in Germania. Per i due non risulta che la magistratura italiana abbia mai chiesto a quella tedesca di prendere alcun tipo di provvedimento. Tanto che il 19 maggio dello scorso anno – cinque giorni dopo che Pucci e Moroni erano entrati in carcere – Espenhahn organizzò una grande festa a Bottrop: aveva compiuto 50 anni il 9 di quel mese e ovviamente la data andata ricordata.

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