Rubens ad Amelia verso la chiusura

Domenica prossima si chiude: dal 14 ottobre i visitatori sono stati più di 2.250. Per Piarmatteo d’Amelia al Caos furono 6.487 in cinque mesi

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Oltre 2 mila e 250 visitatori dal 14 ottobre, giorno d’apertura della mostra dedicata a Pieter Paul Rubens – a cura di Vittorio Sgarbi – e ammirare la sua opera inedita, ‘L’allegoria della Fede. La Sibilla Persica’. L’opera continuerà ad essere esposta fino all’8 gennaio: finora, in media, sono trentacinque (al giorno) gli appassionati ed i turisti che hanno visitato la mostra presso il museo civico archeologico e pinacoteca di Amelia. Per quella dedicata a Piermatteo D’Amelia, tra il dicembre 2009 e il maggio 2010 al Caos di Terni, il dato si attestò oltre i cinquanta.

Il record e l’incremento I visitatori dal 14 ottobre (chiusura il martedì e il mercoledì) sono più di 2 mila e 250: un record per quel che concerne sia gli italiani che gli stranieri, oltre il 50% se paragonato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’opera continuerà ad essere esposta – da giovedì a domenica – fino all’8 compreso il 6 gennaio, dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 17: il biglietto unico permette la visita della mostra, del museo, della cisterna romana e di palazzo Petrignani. Nei giorni di apertura è prevista anche una lettura dell’opera di Rubens alle ore 11 e 15.

La mostra è a cura di Vittorio Sgarbi ed è stata promossa dal comune di Amelia nell’ambito delle iniziative di valorizzazione dei beni culturali della città e da Ameria Festival, l’annuale rassegna di musica, prosa e mostre d’arte, intitolata all’antico nome romano della città e coordinata da Riccardo Romagnoli. L’esposizione, che si inserisce nel quadro delle iniziative festivaliere, è patrocinata dal Ministero beni e attività culturali e Turismo soprintendenza archeologia, Belle Arti e paesaggio dell’Umbria, nonché dalla Regione Umbria e si avvale della collaborazione della Comunità Incontro. La produzione è affidata alla società Sistema Museo.

amelia_mostra_rubens_allegoria-della-fede-4Residuo del caravaggismo «Nella sua identificazione di Sibilla – spiega il curatore Vittorio Sgarbi – essa porta il mistero dell’incarnazione della Vergine. È un’allegoria della fede nell’allargata e suggestiva interpretazione di Giovanni Testori, ma sostanzialmente è la Sibilla Persica. Il pittore ce la mette davanti come una persona vera, un residuo del caravaggismo: è una donna non sgradevole o anziana, vestita lussuosamente, che rende questo dipinto vicino ai più belli di Raffaello, Veronese e Tiziano. Quindi un’opera ‘italiana’ di una grande artista di Anversa che ha superato la suggestione e l’ipnosi caravaggesca». Per info e prenotazioni si può contattare Sistema Museo all’199 151 123, il museo di Amelia allo 0744 978120 o, in alternativa, mandare una email a [email protected] o [email protected].

25. Terni 2009, Caos. Allestimento mostra Piermatteo d'Amelia coppiAbbondanza di cuore «Questa non è solo un’opera – sottolinea Vittorio Sgarbi -, ma una relazione tra Caravaggio e i caravaggeschi di cui il più grande è certamente Rubens. Quando egli torna ad Anversa – questo dipinto è del 1611-1612 – non è più un pittore dei Paesi Bassi, ma un pittore ‘italiano’, carico dell’esperienza italiana. È rimasto, però, ancora legato a una visione idealistica che vediamo riprodotta appunto nell’Allegoria della Fede, cioè un’astrazione. Dipinge un’abbondanza di cuore che la fede testimonia. Oggi interpretiamo questa allegoria come la Sibilla Persica».

Il confronto Andando a ritroso nel tempo, dal 12 dicembre 2009 al 2 maggio 2010 – chiusura il lunedì, il 25 e il 31 dicembre – il Caos di Terni fu teatro della mostra dedicata a Piermatteo d’Amelia, per un investimento di oltre 628 mila euro: in quell’occasione (i dati sono dell’allora IV commissione controllo e garanzia del presidente Paola Ciaurro) gli ingressi totali furono 6 mila e 487 (tra i quali 1913 a titolo gratuito, 600 senza emissione di biglietto) con un incasso di 30 mila e 550 euro.

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