Salute, lavoro, crisi: «Umbria è ultima»

L’analisi del consigliere regionale Nevi, Fi, di metà mandato: «La Marini continua a raccontare favole, la realtà è che non esistiamo più a livello nazionale»

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Un dossier approfondito che spazia da ambiente e salute fino ai trasporti, dall’economia al lavoro. C’è tutto quanto fatto negli ultimi due anni e mezzo nell’opuscolo presentato dal consigliere regionale Raffaele Nevi, mercoledì, durante la conferenza stampa di metà mandato del gruppo Forza Italia in Regione. Ma c’è anche altro: punti programmatici, ipotesi, progetti e idee in vista delle prossime elezioni politiche del 4 marzo, su cui, però, il consigliere Nevi non si è sbilanciato più tanto.

Il dossier C’è tanto della sua città di provenienza, Terni, nel cuore e negli obiettivi del forzista Nevi e nell’attività posta in essere all’interno dell’assemblea legislativa e del comitato per il monitoraggio e la vigilanza sull’amministrazione di cui è presidente. Non solo per quanto riguarda l’ambiente, la vendita delle acciaierie o le ultime vicende giudiziarie che hanno visto al centro di indagini e inchieste, con tanto di arresti, la seconda provincia dell’Umbria. «L’obbiettivo strategico della nostra azione – ha detto Nevi – è stato di contribuire a risollevare la nostra Regione dalla difficile situazione in cui versa a causa della crisi e, a mio avviso, a causa di un governo regionale che è troppo intento a ocnservare piuttosto che a innovare e condurre l’Umbria nella direzione di agganciare le più avanzate regioni d’Europa».

L’INTERVISTA A RAFFAELE NEVI

Economia Duro atto di accusa, quello di Nevi, sullo stato dell’economia regionale che, secondo i dati Eurostat 2016 relativi al periodo 2008-2014 ha visto il Pil scendere dell’8,37%, più del doppio rispetto alla media nazionale del 4% e il triplo rispetto alle altre regioni del centro Italia.  Un calo della ricchezza che si quantifica in circa 2.200 euro a testa e che ha visto ‘emigrare’ circa 4 mila cittadini. «Il livello attuale del Pil – è stato detto – è inferiore a quello del 1995 e oggi fa classificare l’Umbria come penultima a livello nazionale. I disoccupati sono circa 41 mila e i nuovi contratti sono, nell’80% dei casi, lavoro precario».

‘Vicini alle imprese’«La Regione si vanta di una economia 4.0 – ha proseguito Nevi – poi però le imprese si lamentano di procedure lente farraginose. Noi di Forza Italia ci siamo impegnati per le aziende e per i professionisti. Le nostre proposte sono state recepite ma ancora oggi i professionisti non possono partecipare ai bandi. Anche la Cgil, non esattamente il centro studi di Forza Italia,  conferma che il bilancio fra aziende che nascono e aziende che muoiono è passivo, così come sono crollati i consumi, il turismo e i giovani che fuggono all’estero».

Ospedali e dirigenti Non è migliore l’opinione di Nevi sulla sanità a livello regionale, nonostante «la raccontino come una favola perfetta, sappiamo bene che non è così. Anche i dati forniti dall’assessorato fanno emergere una fuga dei pazienti dalle nostre strutture sanitarie verso altre regioni e la guerra fra le correnti Pd non ha fatto che aggravare i problemi della nostra sanità. Sul lodo Orlandi – ha proseguito Nevi – mera strategia di partito per spartirsi le poltrone e tenere unite le varie anime del Pd, proseguiremo il nostro impegno di una tenace opposizione».

Trasporti Con i collegamenti interni ‘allo sbando’, la vicenda ex Fcu e la mancanza di un collegamento veloce tra Terni e Foligno «non possiamo pensare che tutto si esaurisca con il Frecciarossa –  ha proseguito Nevi – e la presidente Marini non può continuare a fare annunci senza risultati concreti». Manca, secondo il consigliere di Forza Italia, una visione d’insieme, una mappa della situazione trasportistica generale condivisa con il governo e Trenitalia che non riguardi solo l’alta velocità. Per questo, assieme ai colleghi del Lazio, è stata presentata una mozione affinché le due Regioni si adoperino per consentire alcune fermate del Frecciarossa ad Orte, una deviazione, rispetto all’attuale tracciato, con circa 500 mila potenziali clienti sparsi tra il ternano, il narnese-amerino, la Bassateverina e il Viterbese.

Ambiente e inquinamento Preoccupa, soprattutto, la salute dei cittadini ternani nel dossier di Forza Italia che, per quanto riguarda l’ambiente, si concentra sui dati negativi della qualità dell’aria nella conca. «I dati confermano l’urgenza di attuare la mia proposta approvata in consiglio regionale lo scorso 8 maggio che punta a far riconoscere a livello nazionale, coinvolgendo il ministero dell’Ambiente, la conca ternana come area ambientale complessa, per costruire un piano straordinario di azioni mirate». Ma non c’è solo Terni, l’opposizione di Forza Italia, negli ultimi 30 mesi, si è battuta anche per la mala gestione dei rifiuti e lo scandalo Gesenu, la discarica di Orvieto e la vicenda Valnestore.

Collegare l’Umbria Così, con una battuta, «Aridatece la Lorenzetti», il gruppo di Forza Italia sancisce un amaro verdetto, quello che vede l’Umbria non contare più nulla a livello nazionale. «Ci sono gravi problemi da risolvere, dai trasporti alla sanità – conclude Nevi – non bisogna solo agganciare l’Umbria al resto d’Italia ma anche collegare le altre regioni all’Umbria. E la presidente Marini sta a guardare, non investe sulla qualità e sulle eccellenze».

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