Sandreani a Gubbio: «Operazione salvezza»

Il 38enne di Cagli, per oltre dieci anni bandiera dei rossoblù sul campo, sostituisce l’esonerato Dino Pagliari. Debutto a Ravenna

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Il Gubbio riparte da una sua storica bandiera. A guidare i rossoblù fino al termine della stagione sarà Alessandro Sandreani, per oltre un decennio capitano della squadra e già allenatore della ‘Berretti’ del club umbro: sostituisce l’esonerato Dino Pagliari e debutterà a Ravenna. Al suo fianco ci sarà il collaboratore Enea Corsi, confermati Luca Palazzari come preparatore atletico e Giovanni Pascolini preparatore dei portieri.

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Ex capitano Primo allenamento nel pomeriggio di giovedì e al termine – ore 17.30 – conferenza di presentazione al ‘Barbetti’. Sandreani, 39 anni ad ottobre e nativo di Cagli, si unì da calciatore al Gubbio nel 2002 (oltre 300 presenze ufficiali) terminando la carriera sul campo nell’estate 2013: per lui anche la soddisfazione di disputare la serie B nell’annata 2011-2012.

«Non è operazione simpatia» A introdurre il tecnico è stato il direttore sportivo Giuseppe Pannacci: «Sandreani – ha esordito – non ha bisogno di presentazioni, perché lo conosciamo tutti. Una scelta importante, una scelta che era necessario fare per cercare di dare una scossa all’ambiente». Parola poi al neo tecnico: «Voglio sottolineare che questa non deve essere considerata una operazione simpatia solo perché il mio nome è legato a bei momenti in questo club. Parlerei di più di operazione salvezza: serviva qualcuno che mettesse la faccia in un momento delicato e difficile. Giovedì al primo contatto con la squadra, ho provato a trasmettere senso di responsabilità. Ho trovato umore buono da parte dello spogliatoio, perché  è un gruppo dedito al lavoro, ma anche un po’ di scoramento perché gli alibi sono finiti. Se allenatori preparati e validi come Cornacchini e Pagliari hanno avuto dei problemi, ovviamente qualcosa che non va c’è. C’è da affrontare tutto, anche il pensiero di una eventuale retrocessione. Ora c’è da andare a battagliare e penso che ci sia bisogno di tutti, perché affronteremo tre squadre da battaglia e la prima è quella di Ravenna».

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