Sanità, Usl Umbria 1: bilancio da 900 milioni

Gli obiettivi per il nuovo anno: integrazione fra azienda sanitaria e ospedale e maggiore attenzione al territorio. Il nodo liste d’attesa

Condividi questo articolo su

Ci sono ancora tante cose da fare per migliorare la situazione, ma nel complesso lo stato di salute della sanità umbra è buono. Questo è quanto emerge dalla relazione finale di Usl Umbria 1 presentata dal direttore generale Mauro Casciari con la presidente Catiuscia Marini e l’assessore regionale alla Salute Luca Barberini.

Asl Umbria 1 bilancio 2017 Barberini Casciari BarberiniIntegrazione sul territorio Fra i principali obiettivi per il novo anno, l’uniformazione dei percorsi amministrativi e sanitari, maggiore collaborazione interaziendale con l’ospedale di Perugia e una più puntuale integrazione ospedale-territorio. Già all’inizio del 2018, con le aggregazioni funzionali territoriali per garantire la continuità assistenziale, la centrale operativa territoriale con gestione informatizzata delle dimissioni protette si estenderà a tutto il territorio. Questa la principale novità, presentata nel corso dell’incontro, già attiva da metà novembre in via sperimentale.

L’ASSESSORE BARBERINI: «SERVE COLLABORAZIONE DEI CITTADINI» – IL VIDEO

Barberini: «Snellire liste d’attesa» «Quando questi risultati arrivano da una regione così piccola – ha commentato l’assessore Barberini – sono ancora più importanti. L’integrazione col territorio sarà la base per il futuro. Non dobbiamo lasciare indietro pezzi di territorio. Cerchiamo di migliorare la qualità anche se ciò comporta il ridisegnare le attività dei presidi ospedalieri. In tal senso ci impegneremo per ridurre i tempi delle liste d’attesa, intervenendo in parte sul potenziamento in parte sul taglio delle prestazioni specialistiche non necessarie. Anche gli utenti possono aiutare questo processo, partecipando agli screening programmati, che sono un diritto ma anche un dovere».

«Sanità pubblica conquista di civiltà» «Il 2018 è anno di compleanni: la Costituzione compie 70 anni e sono 40 anni di servizio sanitario nazionale – ha ricordato la presidente Catiuscia Marini – prima avevamo un modello diverso, che non era del tutto aderente a ciò che prescrive la Costituzione. Il welfare è uno dei grandi di pilastri della nostra convivenza civile: il servizio sanitario aveva l’ambizione di dire che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla massima necessità che è quella del diritto alla salute. Tante cose sono cambiate in questi anni ma il grande pilastro di quella riforma resta lo stesso. In tal senso possiamo dire che l’Umbria ha adempiuto al compito. Vero che dal 2008 al 2013 non sono stati finanziati gli investimenti sanitari, ma va ricordato che ci sono stati paesi che hanno rinunciato a parti importanti del welfare perché non avevano i soldi per finanziarlo».

Asl Umbria 1 bilancio 2017 Barberini Casciari BarberiniIl bilancio è di circa 900 milioni di euro. «I risultati raggiunti e che andremo a consolidare il prossimo anno – ha spiegato il direttore generale Andrea Casciari – si fondano su un binomio imprescindibile di organizzazione integrazione. Integrazione tra le due aree aziendali, quelle che erano l’Usl 1 e l’Usl 2, per completare il processo di uniformazione e omogeneizzazione di tutti i percorsi amministrativi e sanitari e ottimizzare le risorse da investire. Integrazione tra gli ospedali della rete aziendale e con l’azienda ospedaliera di Perugia per aumentare l’offerta dei servizi in termini di quantità e qualità».

I numeri L’integrazione intra-aziendale ha portato, tra le altre cose, all’informatizzazione dell’assistenza protesica, all’attivazione della cartella clinica informatizzata, della telecardiologia tra ospedali dell’emergenza e ospedali di base, del CRES e della chirurgia per grandi obesi all’ospedale di Pantalla e, soprattutto, del percorso di Breast Unit aziendale per le donne con tumore della mammella (circa 275 trattate nel 2017). Potenziate inoltre le cure palliative e l’attività di assistenza domiciliare integrata (+25% di accessi su tutto il territorio rispetto al 2016).

Liste d’attesa Le rilevazioni mostrano tempi di attesa conformi a quanto raccomandato per le singole priorità ‘RAO’ (raggruppamenti di attesa omogenei), compreso quello programmato dove l’unica criticità rimasta è relativa alla colonscopia fuori screening e per cui sussiste comunque la presa in carico. Al processo di riorganizzazione – fanno sapere dall’azienda – si affianca un piano di investimenti che sfiora i 52 milioni di euro.

Gli investimenti I principali investimenti hanno riguardato la nuova palazzina dedicata agli ambulatori e altri interventi strutturali e impiantistici all’ospedale di Città di Castello, l’acquisto del Palazzo della Salute di Bastia Umbra e la riqualificazione dell’Ospedale di Castiglione del Lago e della Casa della Salute di Città della Pieve. Sul 2018 incideranno in particolare gli interventi di adeguamento alla normativa antincendio (nella Casa della salute di Marsciano, al Centro Multiservizi di Todi, all’ospedale di Umbertide), altri adeguamenti impiantistici ed edilizi (che interessano anche il Poliambulatorio Europa e le RSA Seppilli e S.Margherita a Perugia) e, soprattutto, i lavori già avviati per la Casa della Salute nel nuovo polo di Monteluce a Perugia e quelli in fase di progettazione per le nuove Case della Salute di Gubbio e Gualdo Tadino.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli