«Fanelli non pagò». Regione: «Atti ok»

L’avvocato dell’imprenditore, coinvolto in alcune intercettazioni, smentisce la circostanza della cessione di denaro, emersa nelle ricostruzioni giornalistiche. Da Palazzo Donini: «Agiamo in piena legittimità»

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L’imprenditore Brando Fanelli, coinvolto in alcune intercettazioni, smentisce la circostanza della cessione di denaro, emersa nelle ricostruzioni giornalistiche.

LA RIVELAZIONE CON LE INTERCETTAZIONI DI FANELLI

Il chiarimento

Valeria Passeri, avvocato di Brando Fanelli, ha inviato una nota per smentire – o, meglio, puntualizzare – la posizione del proprio assistito: «Il colloquio – dice Fanelli – che ho avuto con il direttore Duca (registrato a mia insaputa) viene riportato solo in parte: le mie espressioni verbali risentono della irritazione naturale e qualche espressione come ‘per parlare con l’assessore ho pagato’ è sicuramente infelice ma giustificava dallo stato d’animo del momento».

E dalla Regione: «Nostri atti legittimi»

«In riferimento ad alcune notizie riportate sulla stampa e sui social e alle prese di posizione da parte di esponenti politici che strumentalizzano il fatto che l’Esecutivo continui la sua attività la Giunta regionale dell’Umbria ricorda che, in base alle norme ed allo Statuto, la Giunta opera nella pienezza dei poteri ad essa conferiti e precisa inoltre, che le delibere e gli atti adottati nelle ultime sedute sono funzionali a garantire continuità nell’erogazione dei servizi alle imprese e ai cittadini. Di conseguenza, tali atti sono necessari e rientrano tra i doveri dell’amministrazione».

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