«Adesione massiccia» a sciopero trasporti

A Terni oltre il 90 per cento, Sit-in a Perugia: la mobilitazione è nazionale ma in Umbria assume un doppio significato dopo i tagli al Tpl. Partecipano anche gli studenti

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I sindacati del settore trasporti si mobilitano su base nazionale, ma in Umbria la protesta – andata in scena in modo clamoroso dalle 17 in piazza Italia, la piazza delle istituzioni (Regione, Provincia, Prefettura), a Perugia – assume un significato particolare dopo il pesante taglio al servizio su gomma.

LA PROTESTA IN CENTRO: STUDENTI E AUTISTI UNITI – VIDEO

«Massiccia adesione»

«I primi dati sulle adesioni allo sciopero del Tpl in Umbria, che si è sommato allo sciopero nazionale dei trasporti, dicono di un’adesione massiccia, a testimonianza della compattezza dei lavoratori umbri contro i tagli imposti dalla Regione che hanno ricadute pesantissime sull’occupazione e sul servizio, i particolare per le fasce più deboli della popolazione»: Sono soddisfatti i sindacati dei trasporti dell’Umbria, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Orsa e Ugl, per la risposta che è arrivata dai lavoratori nel giorno dello sciopero, che in Umbria ha interessato tutti i settori del trasporto (escluso il trasporto aereo che sciopererà venerdì) ed in particolare il Tpl, con 4 ore di stop dalle 17.30 alle 21.30.

Per quanto riguarda Busitalia, i dati descrivono un’adesione del 90% in provincia di Terni e di circa l’85% in provincia di Perugia, con la stragrande maggioranza del servizi quindi fermi. E a sostegno dello sciopero i sindacati, insieme a un centinaio di lavoratori (ma c’erano anche studenti e semplici utenti allarmati dai tagli) hanno manifestato a Perugia, in piazza Italia, sotto la sede della Regione. «Siamo qui per ribadire che i tagli devono rientrare – hanno spiegato i segretari delle sigle sindacali – e non ci bastano le rassicurazioni, peraltro ambigue, dell’assessore Chianella a mezzo stampa. Chiediamo l’immediata apertura di un confronto ufficiale con le rappresentanze dei lavoratori e garanzie concrete sul ripristino di tutti i turni».

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Disagi per i cittadini, rischi per i lavoratori

I motivi della protesta sono stati anticipati nella mattinata di mercoledì in una conferenza stampa nella sede perugina della Cgil: i sindacalisti e gli addetti del settore hanno evidenziato che – nel caso in cui diventassero strutturali – i tagli al servizio (che al momento riguardano solo i mesi estivi) non solo non permetterebbero ai cittadini di spostarsi per recarsi al lavoro (molti territori sono completamente tagliati fuori) ma metterebbero seriamente a rischio anche i posti di lavoro. Finora, infatti, il minor carico di lavoro è stato gestito con le ferie arretrate, che però stanno già finendo.

Solidarietà da vari settori

«Una scelta molto grave, che sta provocando disagi agli utenti e preoccupazione tra gli operatori, con intere zone periferiche della nostra regione abbandonate dal servizio pubblico, condizione che potrebbe addirittura aggravarsi a settembre con l’apertura delle scuole. Per questo, come categorie dei trasporti, invitiamo gli utenti, i pendolari, gli studenti, la cittadinanza e tutti coloro che hanno a cuore il trasporto pubblico della nostra regione, a partecipare al presidio». Solidarietà dai lavoratori metalmeccanici dell’Umbria a quelli dei trasporti per lo sciopero odierno contro i tagli al Tpl in Umbria. «Anche alcune aziende del nostro settore – affermano Simone Pampanelli, segretario generale della Fiom Cgil di Perugia, e Claudio Cipolla, segretario generale della Fiom Cgil di Terni – sono colpite dai tagli decisi dalla Regione, in quanto operano nel settore delle manutenzioni e assistenza veicoli al trasporto pubblico. Pertanto, nel caso in cui questi tagli non dovessero rientrare immediatamente, saremo pronti a proclamare insieme ai sindacati dei trasporti nuove iniziative di mobilitazione congiunte».

Le motivazioni su base nazionale

Gli scioperi riguardano tutti gli ambiti; dal trasporto pubblico locale alle ferrovie, dai porti alle autostrade, mentre il 26 luglio lo sciopero interesserà solo il trasporto aereo. Il garante degli scioperi aveva rivolto un appello ai sindacati affinché gli scioperi nel trasporto ferroviario fossero ‘differiti’; ma senza successo. «Le ragioni della mobilitazione – fanno sapere i sindacati – rimangono tutte valide, nonostante il ministro nel corso della riunione si sia reso disponibile a convocare una serie di incontri sul settore, come più volte abbiamo richiesto. Un percorso utile ma tardivo rispetto al quale rimaniamo in attesa di verificare il calendario e l’esito complessivo».

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