Una vicenda articolata, nata dalla cessione – finita male, con una ‘fregatura’ – di un chilogrammo di cocaina. A portarla alla luce erano stati, la scorsa primavera, gli agenti della squadra Mobile di Terni che, insieme ai colleghi di Macerata e del Servizio centrale operativo, avevano arrestato quattro persone, indagando a piede libero altre tre.
TERNI, LO SEQUESTRANO PER VENDICARE IL ‘PACCO’
I fatti In sei – le due persone di nazionalità macedone che avrebbero dovuto reperire e quindi cedere lo stupefacente, due ‘mediatori’ e i due acquirenti – si erano incontrati lo scorso marzo in un bar di Terni per mettere a punto l’affare. Gli ultimi due, però, ad un certo punto si erano dileguati, lasciando ai ‘mediatori’ una borsa nella quale, anziché i 45 mila euro pattuiti per la droga, c’erano solo poche banconote, mattoncini e carta straccia.
Quattro arresti I venditori, per vendicarsi del raggiro, avevano così sequestrato uno dei due ‘mediatori’ – 31enne etiope -, condotto con la forza in un’abitazione di Civitanova Marche e costretto a restare lì sotto la minaccia di una pistola. Lì, a seguito delle indagini coordinate dalla Dda di Perugia, era scattato il blitz della Mobile ternana con l’arresto dei ‘rapitori’ – due cugini macedoni di 26 e 23 anni – di un terzo connazionale 28enne, ritenuto centrale nel contesto del ‘traffico’ di droga e soldi, e di un 26enne ucraino la cui posizione è apparsa poi più defilata nel contesto della vicenda.
Il processo Per quattro dei sette indagati – gli arrestati – giovedì mattina di fronte alla corte d’assise del tribunale di Terni, presieduta da Rosanna Ianniello, si è tenuta la prima udienza del processo chiesto dalla procura con le modalità del giudizio immediato. Gli altri tre verranno giudicati con rito abbreviato dal gup di Perugia. Fra i difensori dei sette figurano gli avvocati Francesco Mattiangeli, Massimo Proietti, Maurizio Cacaci, Ruben Tosi, Leonardo Capri, Mauro Vergine, Daniela Paccoi e Guido Maria Rondoni. In aula, alla presenza del pm della Direzione distrettuale antimafia di Perugia, Giuseppe Petrazzini, è stato definito il calendario delle udienze che entro i prossimi sei mesi potrebbero condurre alla sentenza.