Grifo: tutto Cosmi, minuto per minuto

Conferenza e intervista alla Gazza: il meglio delle dichiarazioni del mister alla vigilia di Chievo-Perugia. Out anche Melchiorri

Condividi questo articolo su

Condividi questo articolo su

Nel giorno della conferenza prepartita, alla vigilia del suo esordio in campionato – «il secondo dei tre esordi» (il terzo sarà quello al Curi) lo ha definito lui – Serse Cosmi parla in conferenza stampa, ma già prima aveva parlato alla Gazzetta dello Sport. Di seguito il meglio della sua conferenza mentre le info sulla partita dicono che anche Melchiorri è out.

PERUGIA, QUANTO CONTA ANDARE IN SERIE A

Le parole di Cosmi alla vigilia di Chievo-Perugia

«Se noi andiamo a giocare pensando che nostro campionato inizia con il Livorno facciamo un errore imperdonabile. E se annuso, questo i giocatori conosceranno presto chi sono . A Verona è partita con due squadre in campo, il valore del Chievo lo sappiamo, giochiamo forse in trasferta, anche se questo è da vedere dopo Napoli, abbiamo quei 15 giocatori che possono contendere partita avversario. Odio chi dice che non abbiamo niente da perdere, abbiamo da perdere, è la prima delle diciannove partite del girone di ritorno».

«A Verona ci mancheranno 4-5 giocatori, ma non voglio essere protettivo. Nell’emergenza mi aspetto che la squadra faccia qualcosa di più. Rodin non è disponibile, quindi diventa un calciolo matematico, ma mi è già capitato in passato. Ci sono partite in cui sei in piena emergenza altre in cui ha possibilità di scegliere. L’allenatore deve fare anche questo, saper scegliere e fare delle scelte quando è chiamato a farlo. Mazzocchi e Capone sono recuperati, Melchiorri ha un problema alla testa del perone e non parte. Verranno tre primavera».

«Konate mi piace, già quando esce dagli spogliatoi. Deve imparare alcune cose ma non tantissime. Sarà in grado di essere robusto e protagonista, da qui alla fine non sarà un comprimario, farà parte del gruppo e può essere anche da protagonista. Già da domani. Nzita e Mazzocchi li vedo più come quinti che quarti. A Verona non ho mai vinto, né contro l’Hellas né contro il Chievo».

«Io non ho mai messo in difficoltà i giocatori, ho sempre saputo le qualità di Buonaiuto e Falzerano, non è stato esperimento. Sapevo benissimo che avrebbe sofferto la fase difensiva, se Cristian ha fatto qualche errore li ha fatti nel suo ruolo. Se migliora in fase difensiva, stop o passaggi perché di recuperi ne ha fatti, può fare sia l’interno e la seconda punta. Vogliamo esagerare? Potrebbe fare anche il quinto un giorno, ma adesso non ne parliamo troppo».

Cosmi sugli obiettivi stagionali

«Non prometto la promozione, però garantisco che lotteremo fino all’ultimo per ottenerla: se non lo facessimo sarebbe una delusione. La società sa benissimo che cosa fare sul mercato, abbiamo qualità importanti, servono giocatori con caratteristiche diverse: aggiustamenti non stravolgimenti. Diciamo tre giocatori in arrivo e qualcuno da far uscire».

Cosmi e il modulo

«Il 3-5-2 è il sistema che sento più mio, l’ho fatto a Perugia. Ditemi se c’è una squadra in Italia con due quinti offensivi come lo erano Ze Maria e Grosso. L’etichetta che mi da più fastidio è quella che mi descrive come allenatore motivatore e basta. Sono state insabbiate certe mie qualità tecnico- tattiche che ad altri colleghi sono state riconosciute».

«Mi colloco tra gli allenatori che danno valore al risultato, perdere giocando bene è stato un alibi strepitoso per molti allenatori. Ho un concetto: giocare bene a calcio è una delle cose più facili da insegnare, ottenere risultati una delle più difficili».

Cosmi e la personalità

«Con Santopadre dicevano fossimo incompatibili, in realtà non è cosi: è una persona dinamica, forte, di personalità».

«Se in 15-20 anni non fossi cambiato sarebbe un problema: l’errore più grande da parte mia sarebbe di riproporre quel Perugia che allenai la prima volta: l’unica cosa identica che è rimasta è il mio amore per il Grifo. Se in certi passaggi della mia carriera fossi rimasto quella della prima volta a Perugia avrei ottenuto più soddisfazioni. Ho vissuto esperienze che mi hanno fortificato, ho conservato un pizzico di follia che mi accompagnerà fino all’ultimo».

Cosmi e il mercato

«L’impatto è stato positivo, non mi aspettavo nonostante conoscessi tanti giocatori, una qualità di squadra in tutti, anche in quelli che hanno giocato poco. Dopo la fine del mercato avrò pieno possesso del gruppo e delle cose da trasferirgli. Adesso c’è in tutte le squadre un po’ di dispersione, perché il mercato destabilizza un pochino, è inevitabile».

«La partita di Napoli ci ha tolto qualche allenamento più specifico ma ci ha dato il campo, il responso, le cose che mi piacciono di più. Una persona quando subentra deve capire le risorse che ha, me lo insegna l’esperienza, ho visto cose interessanti. Significa tanto e significherà tantissimo quando il mercato sarà finito. Io credo che manchino alcuni giocatori con certe caratteristiche e lì cercheremo di intervenire. Nel mercato saranno determinanti anche le cessioni».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli