Sfida De Canio-Cosmi, destini da cambiare

Ternana e Ascoli ultime. I due si riaffrontano a distanza di tredici anni: molto in comune per il lucano e l’umbro, anche la ‘missione’ salvezza attuale. Match da dentro-fuori

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di S.F.

De Canio, Sala e Signorini alla ripresa lunedì pomeriggio

Ultimi in classifica in serie B a metà marzo e ben distanziati dalla zona salvezza. Difficile pensare che Luigi De Canio e Serse Cosmi potessero immaginare di trovarsi in una situazione del genere la scorsa estate e invece, per due dei tecnici più esperti – un anno di differenza tra il lucano e l’umbro – della categoria, ecco l’ennesima, tortuosa sfida della carriera: salvare Ternana e Ascoli da quell’amaro destino che si chiama serie C. Entrambi si sono rimessi in gioco nonostante il concreto rischio – non causato da loro in prima istanza – di fallimento. Sabato, al ‘Del Duca’, è tempo di tornare ad affrontarsi dopo tredici anni.

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Serse Cosmi

Match da dentro-fuori Ventisei punti ciascuno, una classifica ‘drammatica’ a livello sportivo – alcune concorrenti devono inoltre recuperare delle partite – e la consapevolezza che sabato è in gioco una fetta rilevante di chance salvezza. Il concetto è ovvio e anche stucchevole da ripetere in questi casi, ma mai così reale e attuale come nel caso di Ascoli e Ternana: sabato in terra marchigiana il pareggio varrà più o meno zero in termini di classifica, discorso diverso se una delle due riuscirà ad avvicinare quota 30 assicurandosi il bottino pieno. Un mini ‘derby’ che non consente passi falsi e che vedrà l’affascinante sfida tra Cosmi – allontanato dall’arbitro Piccinini a Venezia – e De Canio in panchina. Centoventi anni in due e un percorso professionistico con molti punti in comune.

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I tifosi rossoverdi ad Ascoli lo scorso maggio

L’Intertoto e la serie A Tra le molteplici peculiarità che De Canio e Cosmi condividono anche le oltre 200 panchine – una decina in più per il tecnico umbro – nella massima serie e la ‘storica’ affermazione in una competizione europea, l’Intertoto Cup, valevole per l’ingresso nell’allora coppa Uefa: il trainer rossoverde la conquistò alla guida dell’Udinese nel 2003 battendo in finale il Sigma Olomouc, mentre tre anni prima fu il tecnico dell’Ascoli a ottenerla grazie al trionfo sul Wolfsburg di Andrés D’Alessandro e Martin Petrov. Non solo: entrambi hanno vinto un campionato di serie B sul campo – il Genoa fu poi bloccato per illecito sportivo – e allenato, tra le svariate esperienze, i rossoblù liguri, l’Udinese, il Siena e il Lecce. La curiosità è legata alla stagione 2004-2005: fu proprio Cosmi a rilevare l’esonerato De Canio sulla panchina genoana. Motivazione? «Ha detto di stare zitti ai tifosi. Ma se non gli fosse data la possibilità di contestare dovrebbero stare a casa e questo mi sembra assurdo», spiegò Enrico Preziosi. I ‘Grifoni’ vinsero quel torneo per poi essere declassati in serie C1.

Paolo Tagliavento fu protagonista nell’ultimo incrocio tra i due

Quarto confronto Cosmi vs De Canio, una sfida che torna a ripetersi a tredici anni da quel Siena-Udinese 2-3 (serie A, Di Michele, Chiesa e Bertotto i marcatori, arbitrò Tagliavento) del 16 ottobre 2005. Lo score è completato da Reggina-Perugia 3-1 del 2 febbraio 2003 e Perugia-Udinese 3-1 del 7 gennaio 2001: bilancio dunque a favore dell’umbro con due vittorie e una sconfitta. Quello di sabato sarà la contesa numero uno in serie B.

De Canio, imbattuto ad Ascoli dal 1995 I bianconeri sono una delle squadre più ‘favorevoli’ all’allenatore lucano. De Canio ha infatti una striscia positiva aperta di sette incontri: imbattuto nel duplice confronto sulla panchina del Genoa (serie B, 2003/2004), Siena (A, 2005/2006) e Lecce (B, 2009/2010). L’unico ko risale addirittura alla giornata d’esordio del torneo 1995-1996 in C1: il 27 agosto il ‘Picchio’ di Enrico Nicolini si impose per 2-0 grazie alla doppietta di Mirabelli.

La sconfitta del 1995

Cosmi, un solo ko interno con le Fere Non peggiore lo score casalingo del tecnico di Ponte San Giovanni contro i rossoverdi. La serie positiva in questa circostanza persiste da un Pontevecchio-Ternana 1-2 del 23 gennaio 1994 in serie D: da allora sei match (ancora Pontevecchio, Arezzo, Genoa e Trapani, più volte) con tre vittorie a altrettanti pareggi. Vecchi tempi e obiettivi: adesso Ascoli e Ternana si affidano alla loro esperienza e leadership per evitare la retrocessione.

Il presidente dell’Ascoli Francesco Bellini

Preparazione al via, ambienti diversi Domenica di pausa per tutti. Lunedì De Canio e Cosmi inizieranno a preparare il match: lavoro pomeridiano sia per i rossoverdi – cambiato l’orario originario per via della visita in via della Bardesca di Emidio Morganti, designatore della Can B – e per i bianconeri. La Ternana parte con un vantaggio non di poco conto, all’apparenza: niente aggressioni – vittime Samuele Parlati e Vincenzo Venditti – e atti che «minano la tranquillità e la concentrazione della squadra distruggendone lo spirito», come denunciato in una nota ufficiale dal presidente del ‘Picchio’ Francesco Bellini. Clima non proprio cordiale insomma. A Terni quantomeno il periodo più burrascoso – a livello ambientale, chiedere a Ferruccio Mariani – sembra alle spalle. Per la classifica è dura.

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