Sicurezza a rischio, sciopero in Ast

Terni, protesta proclamata dalle rsu contro l’organizzazione del lavoro nei reparti Pix1 e Pix2. Nel primo morì Menechino

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Giornate di forte fibrillazione all’Ast di Terni: martedì le rsu hanno infatti proclamato due ore di sciopero a turno, per le giornate di venerdì e lunedì, per protestare contro «l’atteggiamento unilaterale e non disponibile della direzione aziendale a discutere tutto quello che concerne l’organizzazione del lavoro all’interno dell’area Pix 1 e Pix 2».

I temi

La mobilitazione fa seguito alla richiesta dei delegati di fabbrica di aumentare in termini numerici la quota rimpiazzi, richiesta di fronte alla quale sarebbe emersa «l’indisponibilità dei vertici dell’acciaieria a discutere e trattare in merito alle ferie, par, pause contrattuali legate al pasto». Secondo i rappresentanti dei lavoratori però la mancanza di riposo psicofisico dei dipendenti «mette a repentaglio la sicurezza». A finire nel mirino dei lavoratori è, nello specifico, anche la campata Lac2 di Pix1, la stessa dove è morto Gianluca Menechino, già a suo tempo contestata, ma riproposta «con la stessa modalità operativa e lavorativa» risalente a prima dell’incidente.

Le modalità della protesta

Le rsu, che contestano anche altri atteggiamenti nei confronti dei lavoratori, invitano dunque quest’ultimi ad interrompere gli straordinari, oltre a proclamare lo sciopero che si svolgerà venerdì, a fine turno, per primo, secondo e terzo turno, operai giornalieri, impiegati e quadri e lunedì, dalle 20 alle 22, per la seconda squadra. Sciopero che, per altre questioni, intanto è stato confermato anche all’Ilserv, dopo l’incontro di lunedì tra le rsu aziendali e la direzione per parlare della scadenza degli appalti. «Riteniamo insufficienti le risposte forniteci» hanno fatto sapere i delegati di fabbrica, che hanno quindi ribadito la mobilitazione di quattro a fine turno per la giornata di mercoledì, dalle 10 alle 14 per i lavoratori del primo turno, dalle 18 alle 22 per quelli del secondo, dalle 2 alle 6 per quelli del terzo.

Timori tubificio

Nel frattempo, non si placano le preoccupazioni neanche al tubificio, che lunedì è stato al centro di un incontro tra coordinatori ed rsu e rappresentanti dell’ufficio del personale, tra cui, oltre al direttore Villa, anche il nuovo responsabile della divisione Di Girolamo. Quest’ultimo, dopo le presentazioni, ha tracciato un quadro generale del settore dell’auto in flessione (-1,2% in Europa come immatricolazioni, -7% per la Fiat), dichiarando però – spiega una nota della Fismic ai lavoratori – «una pronta risposta dell’azienda sulla riorganizzazione del commerciale volta ad acquisire nuove commesse». L’azienda ha inoltre spiegato che si impegnerà a cercare nuovi mercati nell’ambito europeo, anche se sicuramente la flessione dei volumi riguarderà i prossimi 4/6 mesi. «In attesa di avere numeri certi – spiega la Fismic – abbiamo chiesto cosa vuole fare l’azienda riguardo al personale, ci è stato risposto che c’è un orientamento interno aziendale a spostare il personale ai reparti che attualmente richiedono incremento produttivo (Lac). È stato contestato il fatto che per le organizzazioni sindacali il personale al tubificio malgrado i numeri sui volumi è risicato e anzi andrebbero coperte delle aree sotto organico». L’azienda ha preannunciato un nuovo incontro con numeri alla mano per fare un discorso a tale riguardo a breve termine

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