Sicurezza in Ast: «Nessuno sconto»

Terni, vertice in Regione tra Marini, Paparelli, Di Girolamo e i sindacati: «Rinnovare il protocollo». Incontro con Burelli: «Ci sarà mobilità per riequilibrio organizzativo»

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La presidente della Regione Catiuscia Marini, il vice Fabio Paparelli, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e le organizzazioni sindacali (Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic, Ugl) con Claudio Cipolla, Simone Liti, Nicola Pasini, Giovacchino Olimpieri e Daniele Francescangeli. Loro i partecipanti al ‘vertice’ di Perugia – martedì pomeriggio – su diversi temi legati all’Ast, sicurezza in primis. In mattinata inoltre i sindacati hanno incontrato l’amministratore delegato di Ast, Massimiliano Burelli: ufficializzata l’apertura a stretto giro di una procedura di mobilità «finalizzata a riequilibrare dal punto di vista organizzativo un ‘giusto mix’ di competenze e professionalità».

GRAVE INCIDENTE IN AST, GIANLUCA MENICHINO MIGLIORA

La Marini in avvio ha voluto rinnovare la solidarietà e la vicinanza dell’esecutivo regionale al dipendente Gianuca Menichino, assicurando tutta l’attenzione della struttura sanitaria regionale, ed auspicando la sua guarigione.
Nel corso della riunione è stato innanzitutto sottolineato che «la sicurezza sui luoghi di lavoro, a partire dall’Ast di Terni – la più grande industria presente in Umbria – e la dignità stessa del lavoro, rappresentano uno dei parametri fondamentali della qualità sociale del nostro sistema, e per tale ragione, condividendo le istanze delle organizzazioni dei lavoratori, su questo aspetto non si intende fare sconti a nessuno».

AST, IL 26 LUGLIO FRANK RINK E MARKUS BISTRAM A TERNI

L’incontro

Vigilanza e controllo Paparelli e Di Girolamo, confermando che Regione e Comune continueranno ad esercitare con determinazione i loro poteri di vigilanza e controllo – hanno «auspicato che anche tutti gli altri soggetti interessati, a partire dalla stessa azienda, e gli altri organi dello stato competenti in materia, mettano in atto tutte le azioni necessarie a garantire le massime condizioni di sicurezza dei lavoratori». In tal senso è stato auspicato che non solo si proceda al rinnovo del protocollo per la sicurezza, relativo alle acciaierie, ma lo si estenda alle tematiche della tutela della salute e dell’ambiente, con particolare attenzione alle questioni dell’efficientamento energetico e della procedura relativa alla gara internazionale per il recupero delle scorie. Tema questo che sarà oggetto anche dei lavori dello specifico ‘tavolo ambiente’ già convocato a Terni dall’assessore regionale all’ambiente, Fernanda Cecchini, per la giornata di giovedì.

‘AREA AMBIENTALE COMPLESSA’, RICONOSCIMENTO E TAVOLO FISSATO PER GIOVEDÌ MATTINA

La Tk-Ast

Tata Steel e il mercato Le parti hanno condiviso inoltre la necessità di richiedere la convocazione del tavolo nazionale al Ministero dello sviluppo economico su Ast Terni per una puntuale verifica degli accordi sottoscritti il 3 dicembre 2014, e per avere dirette informazioni relative allo stato della trattativa tra ThyssenKrupp e la società indiana Tata Steel, e soprattutto come si colloca all’interno di questa trattativa il sito Ast di Terni e quali le sue prospettive industriali. Tema questo sul quale, oltre al confronto in sede di Governo nazionale, saranno svolte iniziative anche in sede di commissione e parlamento europei. In particolar modo – la nota della Regione – i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori hanno anche posto le questioni relative al posizionamento di Ast nel mercato nazionale ed internazionale. Accanto a questo tema, non di secondaria importanza, le organizzazioni sindacali hanno anche evidenziato le criticità presenti ancora oggi nel sito Ast di Terni, che richiedono confronto, approfondimento e condivisione delle soluzioni con l’azienda.

Massimiliano Burelli

L’incontro con Burelli In mattinata invece si era svolto un incontro tra le organizzazioni sindacali e l’amministratore delegato Massimiliano Burelli «per dare seguito – la nota dei sindacati – al confronto su tutti gli aspetti riguardanti l’attività aziendale. Discussioni, che nelle tornate precedenti, hanno visto approfondimenti su varie materie dove, come organizzazioni sindacali, abbiamo sempre messo in evidenza le criticità ancora presenti e le difficoltà riguardanti la gestione complessiva dello stabilimento. Nell’incontro di martedì, che doveva essere una discussione aperta, ha invece in modo più specifico, affrontato le nuove e future azioni da mettere in campo riguardanti la sicurezza. Azioni ed idee che dovranno essere approfondite, discusse ed integrate con l’obiettivo di inserirle in un prossimo ‘protocollo’ che affronti in modo concreto gli aspetti della salute-ambiente-sicurezza con l’obiettivo di migliorarli in modo costante e continuativo».

‘Mobilità di riequilibrio’ «Come organizzazioni sindacali – proseguono – riteniamo che l’approfondimento delle idee esposte da parte aziendale meritano un attento e puntuale approfondimento per evitare il rischio di entrare in contraddizione sul tema della sicurezza con azioni non funzionali con gli obiettivi che dobbiamo raggiungere. Nel corso della riunione, tra le tante cose dette, è emersa ufficialmente da parte della direzione aziendale la volontà di procedere in tempi rapidi all’apertura di una procedura di mobilità finalizzata, secondo l’azienda, a riequilibrare dal punto di vista organizzativo un ‘giusto mix’ di competenze e professionalità».

Il ‘tavolo’ in Regione

I punti chiave «Fermo restando – continuano Cipolla, Liti, Pasini, Francescangeli e Olimpieri – l’estemporaneità del tema in oggetto, rispetto agli altri argomenti trattati, abbiamo come organizzazioni sindacali dichiarato, in continuità e coerenza con quanto fatto in questi anni, che una eventuale apertura di mobilità, da parte aziendale, non vedrà un nostro approccio caratterizzato da pregiudizio se la stessa azienda è disponibile ad un accordo che preveda la volontarietà del lavoratore a voler uscire dall’azienda, la possibilità per tutti i lavoratori di poter valutare autonomamente se usufruire di questo strumento, la definizione – per gli interessati – di criteri di equità e l’impegno da parte aziendale ad intraprendere una azione di turnover finalizzata a garantire i 2 mila e 400 dipendenti minimi, per Ast, come stabilito nell’accordo ministeriale».

Occupazione e ricambio In conclusione i sindacati ribadiscono che «i quattro punti sopra detti, in coerenza con quanto fatto in questi anni, rappresentano punti imprescindibili per un possibile accordo che ha come obiettivo la difesa dell’occupazione, il ricambio generazionale e l’aggiornamento, in positivo, delle professionalità. Al contrario, in assenza di quanto sopra detto, saremmo di fronte ad una ulteriore ristrutturazione aziendale, ‘mascherata’ da belle parole, per noi inaccettabile e sulla quale dichiariamo da subito la nostra contrarietà».

Raffaele Nevi

Raffaele Nevi In serata è intervenuto sulla questione il presidente del gruppo di Forza Italia in Regione, Raffaele Nevi: «Qualche mese – scrive sul proprio profilo facebook – fa quando dicevo che le cose in Ast non andavano e bisognava tornare al Ministero per discutere con i vertici Thyssen dei problemi presenti in azienda e del futuro della acciaieria stessa, Paparelli mi rispose in consiglio regionale che tutto andava bene e che non c’era bisogno di tornare al tavolo ministeriale. Oggi, come si può leggere dal resoconto della riunione con i sindacati, hanno cambiato idea la Regione chiede la riconvocazione del tavolo per discutere del futuro dell’azienda e dei gravi problemi che essa ha. Tutto ciò dopo altri mesi persi e due incidenti, di cui uno gravissimo che ha quasi ucciso un giovane operaio. Complimenti ai nostri governanti. Anche questo è Pd! Che disastro».

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