Sicurezza in Tribunale: «Questione vecchia»

Perugia, denuncia di «Striscia la Notizia» poche ore dopo l’episodio di lunedì mattina: «Avevamo documentato l’assenza di controlli»

Condividi questo articolo su

Da lunedì mattina a Perugia non si fa altro che parlare della sicurezza del Tribunale di Perugia. Un tema tornato d’attualità dopo il tentato omicidio – questa l’accusa contestata all’aggressore Roberto Ferracci – perpetrato nei locali del palazzo delle Poste di piazza Matteotti.

TUTTE LE REAZIONI: «SCARSA SICUREZZA IN TRIBUNALE»

tribunale staffelli perugia striscia

Scanner non funzionante

La denuncia di Striscia I commenti raccolti da umbriaOn nei corridoi, sulle scale e nel piazzale antistante il tribunale. Ma tutti ne parlavano con rammarico e stanchezza, a dimostrazione che il tema è trito e ritrito. Sull’argomento, in serata, si è soffermata anche la trasmissione «Striscia la Notizia», che ha appena dato il via alla sua trentesima stagione.

PER FERRACCI L’ACCUSA È TENTATO OMICIDIO

Il blitz due anni fa Già nel 2015 – mostrano le immagini – la situazione era la stessa di adesso: scarsi controlli, per non dire assenti, scanner non funzionanti, con la possibilità per chiunque di raggiungere gli uffici e le aule delle udienze persino con un’arma addosso. Esattamente quello che è successo in occasione del tragico episodio che ha portato al ferimento dei giudici Francesca Altrui e Umberto Rana (ricoverati in ospedale ma non in pericolo di vita). Alcuni inviati della trasmissione addirittura entrarono negli uffici della Corte d’appello (di fronte alla sede dove si è verificato l’episodio) con addosso oggetti metallici: il metal detector suonò ma non ci fu alcun controllo.

Nuovo servizio nel 2016 Le telecamere della trasmissione satirica tornarono a Perugia anche nel 2016, dopo l’allarme bomba che aveva portato all’evacuazione del tribunale, riscontrando la stessa situazione. Addirittura i complici di Valerio Staffelli, inviato in quella occasione nel capoluogo umbro, salirono indisturbati fino al secondo piano del palazzo delle poste, «senza subire alcun controllo», recitava il servizio.

Anm Terni: «Misure insufficienti» La sottosezione di Terni dell’Associazione nazionale magistrati, attraverso la presidente Rossana Taverna ed il segretario Marco Stramaglia, manifesta «sgomento e costernazione per i gravi accadimenti all’interno degli uffici del tribunale civile di Perugia. Esprimiamo collettivamente sincera e fraterna solidarietà ai colleghi Francesca Altrui e Umberto Rana, vittime dell’inspiegabile aggressione. I gravissimi fatti dimostrano, ancora una volta, le già note criticità che magistrati, personale amministrativo, avvocati e frequentatori tutti del ‘servizio giustizia’ affrontano ogni giorno nei rispettivi ruoli. La sottosezione Anm di Terni – si legge nella nota – denuncia l’insufficienza di misure di sicurezza idonee a salvaguardare l’incolumità personale di chi quotidianamente svolge il proprio compito istituzionale negli uffici giudiziari. Auspichiamo un intervento immediato ed efficace, anche mediante lo stanziamento di ulteriori – e finalmente adeguate – risorse economiche ed umane, al fine di scongiurare il ripetersi di fatti analoghi».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli