Sindacati-Tesei, incontro a Perugia

Cgil, Cisl e Uil si sono confrontati con la candidata del centrodestra per le prossime elezioni regionali

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Hanno chiesto un nuovo modello di sviluppo per l’Umbria che metta al centro il lavoro, la sua qualità e la sua dignità. Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato mercoledì pomeriggio al Park Hotel di Ponte San Giovanni (Perugia) la candidata a presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei. Con lei, anche il candidato della lista ‘Tesei Presidente per l’Umbria’, Marcello Nasini.

Richieste nette

Un faccia a faccia che alle sigle è servito a ribadire quanto già espresso, nei giorni scorsi, ad altri candidati a presidente: «Il precedente modello – ha detto il segretario generale della Cgil dell’Umbria, Vincenzo Sgalla – è superato. Sono tre anni che lo diciamo, ora è tempo di voltare pagina». Insieme a Sgalla, oltre ai territoriali, c’erano anche Ulderico Sbarra per la Cisl e Claudio Bendini per la Uil, secondo i quali «serve discontinuità con il passato». E’ stato fatto anche riferimento al sistema degli appalti, criticando il metodo del massimo ribasso che «produce solo illegalità e insicurezza sul lavoro». Si è parlato anche della necessità di attivare «un piano di investimenti in infrastrutture, materiali e non, e welfare, a partire dalle zone più svantaggiate della regione, quelle del cratere sismico e più in generale tutte le aree interne».

Disponibilità

Per la candidata Tesei «l’occupazione cresce attraverso il rilancio delle attività produttive. Formazione specializzata, innovazione e semplificazione sono pilastri irrinunciabili. In ogni campo è necessario, ognuno con il proprio ruolo e visioni, lavorare e confrontarci fra tutti gli attori per superare la complessa situazione della nostra regione. Da parte mia c’è la disponibilità a lavorare insieme». Anche per il candidato Nasini «le imprese devono tornare a investire sul lavoro e a riportare la forza lavoro al centro dell’attività. Per fare questo, è indispensabile fornire agli imprenditori i giusti strumenti che solo la politica può dare, a partire da sgravi fiscali, risorse per la digitalizzazione delle imprese, meno burocrazia».

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