Sisma, danno indiretto «Aumentiamo i fondi»

La richiesta di aumentare da 23 a 50 milioni arriva dalla vice presidente della Camera dei deputati Marina Sereni

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Con un emendamento presentato giovedì mattina alla legge di conversione del D.L. 50/2017, «abbiamo chiesto al Governo di aumentare da 23 a 50 milioni i fondi per il cosiddetto ‘danno indiretto’ delle aziende dentro e fuori il cratere che abbiano avuto perdite significative di fatturato o di attività a causa del sisma». A comunicarlo è l’Onorevole Marina Sereni, parlamentare umbra Pd e vicepresidente della Camera dei deputati, prima firmataria dell’emendamento.

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L’attenzione «Abbiamo così raccolto – continua Marina Sereni -, oltre alle preoccupazioni degli operatori economici del settore turismo, commercio, servizi e artigianato, con i quali ci siamo sempre confrontati dall’inizio del sisma ad oggi, anche la sollecitazione del Consiglio regionale dell’Umbria che, nella seduta dell’8 maggio, ha approvato a larghissima maggioranza una mozione del Pd in questa direzione». A marzo, in sede di approvazione dell’ultimo decreto terremoto «il Governo, accogliendo un mio emendamento, aveva dato un segnale di attenzione importante a questo problema pur nella consapevolezza di poter impegnare risorse limitate. Ora, con la cosiddetta ‘manovrina’, nel mentre si indicano nuovi e significativi fondi per la ricostruzione e per l’istituzione delle ‘zone franche’ nelle aree colpite dal sisma, abbiamo la possibilità concreta di rafforzare la misura del ‘danno indiretto’». Firmatari dell’emendamento, oltre a Marina Sereni, i deputati Pd di Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo e le Onorevoli Chiara Braga del Pd (relatrice dei decreti sisma) e Adriana Galgano (Civici e Innovatori).

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