Sisma: «Ecco i progetti per la ricostruzione»

Umbria, un secondo piano per gli edifici scolastici ed un primo piano stralcio per le opere pubbliche. Errani e Curcio: «Scuola e lavoro sono le priorità assolute»

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Un secondo piano per gli edifici scolastici, dopo quello già approvato dal Commissario straordinario per la ricostruzione – e già operativo – ed un primo piano stralcio per le opere pubbliche. Su questi due punti si è principalmente concentrata la riunione del Comitato istituzionale dell’Umbria, convocata a Foligno, presso il Centro regionale di Protezione civile, dalla presidente della Regione, Catiuscia Marini.

TUTTO SUL TERREMOTO

Il programma Si è trattato «di una riunione preparatoria di quella della cabina di regia (con il Commissario straordinario per la ricostruzione e i presidenti delle Regioni Umbria, Lazio, Marche e Abruzzo) convocata per il prossimo 2 maggio» e alla quale la presidente Marini porterà le indicazioni relative alle priorità di intervento per i due piani e che venerdì ha parlato della «necessità di un lavoro comune per definire gli interventi prioritari che dovranno essere ricompresi nei Piani per le scuole e le opere pubbliche che le Regioni proporranno al Commissario nella prossima riunione della Cabina di regia. In quella sede ci confronteremo per arrivare al più presto all’adozione di questi due nuovi Piani. Per le scuole si tratta di un secondo Piano, mentre per le opere pubbliche sarà il primo e dovrà ricomprendere interventi prioritari che dobbiamo decidere insieme ai sindaci e che riguarderanno la viabilità non in capo ad Anas, le infrastrutture di rete, i dissesti idrogeologici connessi al sisma, gli edifici pubblici ad iniziare dai Municipi, ospedali, cimiteri e i beni culturali di proprietà pubblica». 

La Protezione civile Il dirigente regionale addetto, Alfiero Moretti, ha precisato che la disponibilità delle risorse finanziarie per l’opera di ricostruzione «è assolutamente certa» per cui non vi sarà alcun problema nel rilascio delle autorizzazioni contributive ai cittadini e agli imprenditori che ne avranno diritto. «Attualmente – ha spiegato Moretti – ci si sta concentrando sull’avvio della ricostruzione privata delle attività produttive e degli edifici residenziali, per i quali sono stati previsti aggiornamenti dei costi parametrici che saranno superiori a quelli del sisma del 2012 che interessò l’Emilia Romagna». Moretti ha inoltre informato – per ciò che riguarda l’attività dei professionisti – che è in emanazione una ordinanza che porterà il limite del numero delle schede Aedes da 30 a 60 per professionista; resta invece 30 il limite degli incarichi per «prestazioni generali» (progettazione e direzione lavori), mentre sarà possibile assumere fino a 75 incarichi per »prestazioni parziali» (delocalizzazioni, danni lievi, messa in sicurezza). Infine, è stato reso noto che sarà approvato anche un provvedimento per la concessione di un contributo di 1.500 euro per nucleo familiare per spese di trasloco e deposito di beni mobili.

Fabrizio Curcio

Errani e Curcio Il commissario alla ricostruzione e il capo dipartimento della Protezione civile hanno invece preso parte ad un ‘forum’ organizzato dall’agenzia Ansa: «Scuola e lavoro sono priorità assolute – hanno ribadito – per la rinascita delle zone colpite dal terremoto», sottolineando che entro settembre saranno costruite «21 nuove scuole» nei territori colpiti. «L’impianto di ricostruzione di questo terremoto è il più significativo nella storia di tutti i terremoti che come Paese abbiamo alle spalle, dal punto di vista delle risorse, delle scelte strategiche e delle garanzie dello Stato», ha detto Errani, mentre Curcio ha aggiunto che «Stiamo lavorando alla riduzione delle zone rosse, anche seun nocciolo duro di zone vietate rimarrà e non sarà riducibile fin quando non ci sarà la pianificazione strategica per la ricostruzione».

Castelluccio In un terremoto, ha detto ancora Curcio, «ci sono sempre simboli e situazioni più strutturate: ebbene, Castelluccio di Norcia un simbolo lo è. La situazione delle infrastrutture è molto complicata, e peraltro avevano già problemi di manutenzione. Nella legge di dicembre con un soggetto attuatore in capo ad Anas e a tutti gli enti, sono stati approfonditi i temi della viabilità. Questo soggetto ha presentato due piani stralci e una quota parte di questa viabilità riguarda anche Castelluccio di Norcia. Poi si è lavorato per mettere insieme tutti i soggetti. Io vorrei puntare sul fatto che situazione è molto delicata, noi siamo sempre abituati a ragionare ex-post ma le valutazioni tecniche tengono sempre conto della necessità della riapertura di questi simboli, però con un sistema di sicurezza all’altezza».

Vasco Errani

Il tempo Vasco Errani, al forum Ansa ha poi detto che «obbiamo ricostruire bene e meglio di prima: ma per farlo servono testa, risorse, che ci sono, e tempo. Chi dice che si risolve tutto in poco tempo dice una balla. Non sarà facile. Lo slogan ‘come era dove era’ è statico e non convincente, bisogna fare meglio di prima. Ma è molto complesso, perché ci sono in quei territori proprietà non tracciate e borghi arrampicati sui monti che hanno avuto negli anni tanti interventi».

Soldi e sicurezza Lo Stato, ha insistito Errani, «si è impegnato a riconoscere il 100% dei danni per tutti coloro che ne hanno diritto. Non c’è un euro che deve uscire dalle tasche del cittadino danneggiato. Stiamo lavorando sul miglioramento dell’impatto sismico al più alto livello, ma il ragionamento è conoscere al meglio e investire per assicurarsi che un sisma 6.5, non dico che non faccia danni, perché questo è impossibile, ma almeno non faccia morti».

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