Sisma, in Umbria cantieri per 300 milioni

Nella sede regionale riunione del comitato istituzionale sull’emergenza sismica. Aedes: scadenza 31 marzo, mancano ancora molte schede

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Un aggiornamento complessivo dei tempi e delle modalità della ricostruzione pubblica e privata post sisma e chiusura del censimento danni tramite le schede Aedes (agibilità e danno nell’emergenza sismica): questi gli argomenti di cui si è occupato oggi il comitato istituzionale dell’Umbria, presieduto dalla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, che è anche vicecommissario di governo per la ricostruzione. Oltre ai sindaci di tutta l’area del cratere al tavolo hanno partecipato anche rappresentanti di tutte le altre amministrazioni comunali umbre dove sono stati registrati danni ad edifici (pubblici o privati) in seguito allo sciame sismico cominciato nell’agosto del 2016.

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Il comitato sulla ricostruzione

Massima attenzione «Stiamo ormai entrando nella fase operativa della ricostruzione sia pubblica che privata – ha affermato la presidente Marini – ed occorre definire e condividere percorsi ed obiettivi tesi a velocizzare e semplificare il più possibile tali processi. Per ciò che riguarda la ricostruzione pubblica, grazie alla definizione dei diversi piani che riguardano le scuole, gli edifici pubblici e strategici, le chiese e gli interventi relativi al rischio idrogeologico, nei prossimi mesi dovranno essere avviati cantieri per un ammontare complessivo, per la sola Umbria, di oltre 300 milioni di euro. Una mole di risorse molto significativa che impone una particolare attenzione e collaborazione tra tutti i soggetti pubblici interessati, affinché si possano realizzare al più presto tutte le opere finanziate, con particolare attenzione alle scuole».

Scadenza imminente L’ufficio speciale per la ricostruzione dell’Umbria ha reso noto che il termine per la presentazione delle schede Aedes e della relativa perizia giurata da parte dei tecnici incaricati della compilazione delle stesse, per gli edifici danneggiati dal sisma scadrà il prossimo 31 marzo 2018. L’inosservanza della scadenza o delle modalità di redazione e presentazione delle schede determina, fra le altre cose, l’inammissibilità della domanda di contributo. Inoltre, i cittadini che non hanno la scheda Aedes entro il termine stabilito, per la quale devono incaricare i professionisti dopo la scheda Fast, non potranno accedere ai fondi della ricostruzione. Ad oggi, su un totale di 5078 schede Fast che avevano certificato altrettanti edifici non utilizzabili, le schede Aedes presentate sono soltanto 2768. È stato quindi rivolto un invito anche ai sindaci a sensibilizzare i cittadini ed i professionisti a presentare le relative schede nei tempi previsti.

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