Sisma, ospiti a Perugia cani e gatti senza casa

Accolti nel centro rifugio Enpa della frazione di Collestrada: erano randagi o rimasti senza dimora dopo le scosse di agosto e ottobre

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Per le famiglie ci sono le tende, i camper, ora finalmente le casette in legno. Ma per gli animali? Chi pensa agli animali del terremoto se i padroni non ci sono più oppure non possono più occuparsi dei loro amici a quattro zampe?

Rete di assistenza Per fortuna, subito dopo le prime scosse di agosto, è nata in modo spontaneo una rete di assistenza agli animali, che si basa sul contributo di Enpa, l’ente nazionale protezione animali, con la collaborazione di Protezione Civile, Soccorso Alpino, Vigili del Fuoco e personale dell’Asl. Una ‘squadra speciale’ che salva, assiste e poi accudisce gli animali rimasti soli o di cui non si può più occupare nessuno.

La più antica d’Italia Molti di loro sono passati per il rifugio Enpa di Collestrada, diretto da Paola Tintori, che di Enpa Perugia è presidente ormai da quasi 30 anni. Ci accoglie che ormai è sera e ci racconta come si è svolta l’operazione. Sulla scrivania c’è il libro sulla storia dell’Enpa, che è un po’ la storia del volontariato in Italia, visto che questa è la più antica associazione animalista in Italia: «Fu creata da Garibaldi», ci ripete con orgoglio.

INERVISTA A PAOLA TINTORI (VIDEO)

Accoglienza a 4 zampe «Appena c’è stato il terremoto – ricorda – ho intuito che c’era questa esigenza e ho chiesto al sindaco Romizi di autorizzarmi ad accogliere gli animali ‘terremototati’ e lui è stato molto disponibile. Dopo il primo terremoto, quello del 24 agosto, abbiamo accolto una decina di cani provenienti da Accumuli e Amatrice. In collaborazione con i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile e la Asl del posto. Per fortuna abbiamo trovato subito il proprietario. Ci è rimasta una maremmana, microchippata a nome del Comune di Amatrice».

I gatti di Castelluccio «Dopo la scossa del 30 ottobre, poi, siamo intervenuti soprattutto nella zona di Norcia e Castelluccio, cove abbiamo recuperato circa 20 cani e 35 gatti. Alcuni sono rimasti lì e portiamo periodicamente cibo e coperte: sono controllati da due alpini che, nel caso ci siano dei problemi possono contattarci. In molti casi si tratta di animali di cui conosciamo i proprietari, che però senza casa non possono accudirli: pian piano, con la ricostituzione dei nuclei familiari, vengono a riprenderli».

Assistenza sul campo Dopo il terremoto del 30 ottobre, nella tendopoli di Norcia a Porta Romana è stato allestito un ospedale da campo per gli animali, un punto di assistenza veterinaria, cui prestano soccorso i volontari Enpa, guidati da Manuela Parretta e Meir Levy. Le storie di questo punto di prima accoglienza per animali sono finite anche in un libro (‘Vicini alla terra, storie di animali e di uomini che non li dimenticano quando tutto trema’, scritto da Silvia Ballestra), i cui proventi saranno destinati, sotto forma di materiale didattico, alle scuole dei centri colpiti dal terremoto.

Assistenza veterinaria Il rifugio Enpa accoglie ad oggi 366 cani. Gli animali vengono sterilizzati, gli viene apposto il microchip e poi dati in adozione. Per fortuna, negli ultimi anni sono calati gli abbandoni, è aumentata la sensibilità a tutela e in difesa degli animali. Ma c’è stato un periodo in cui si sono sfiorati i 500 ospiti. Il centro Enpa è dotato di tre ambulatori, una sala operatoria, una sala operatoria odontoiatrica, un radiologico, un radiologico odontoiatrico, un laboratorio per analisi e un ecografo. I servizi veterinari, messi a disposizione dei soci Enpa, servono anche per finanziare il mantenimento degli animali ospitati al rifugio.

Nonno a 4 zampe Purtroppo chi adotta un cane sceglie quasi sempre dei cuccioli. Lasciando i più anziani a morire nel canile. Con il progetto ‘Adotta un nonno a 4 zampe’, Enpa Perugia vuole ribaltare la situazione, incentivando l’adozione di cani ‘anziani’, facendosi carico, presso il proprio ambulatorio, di tutta l’assistenza veterinaria necessaria a garantirgli salute e benessere per il resto della sua vita. Per questa sua portata innovativa, il progetto ha ricevuto un riconoscimento nell’ambito del premio internazionale ‘Fedeltà del Cane’ che si tiene da oltre mezzo secolo a San Rocco di Camogli, presso Genova.

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