Sisma, parla Marini: «La mia ricostruzione»

La presidente della Regione Umbria ripercorre il terribile anno dopo il terremoto e definisce, quasi come leader operativo, gli obiettivi che ci si deve porre in futuro

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Per funzionare al meglio la Protezione civile «ha bisogno di un modello stabile di organizzazione», con «un sistema di comando ben definito», a dirlo è la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini. Che con l’agenzia Ansa ha parlato dell’anno trascorso dal terremoto del 24 agosto. «Siamo passati da un’organizzazione leggera – ha detto Marini – a una molto potenziata e strutturata negli anni 2000 e che trova la massima espressione dopo l’Aquila. E’ stato poi deciso un sistema di regionalizzazione senza però adeguate risorse finanziarie. Ora gli ultimi provvedimenti, anche di carattere legislativo, provano a stabilizzare l’organizzazione della Protezione civile». Secondo Marini questo «non può che passare da un sistema integrato tra Regioni, Comuni e lo Stato. Il sistema – ha concluso la presidente umbra – ha bisogno di questo doppio livello, ma unitario e con una catena di comando ben definita».

IL TERREMOTO IN UMBRIA

Catiuscia Marini con Nicola Alemanno

Il ricordo Con l’Ansa, Catiuscia Marini ha ricordato «la paura per la scossa», le telefonate con i vertici della Protezione civile prima ancora di quella con i familiari. Poi le ore di «ansia» per avere un quadro della situazione. Un anno, ripercorso da Marini con l’Ansa, segnato dall’assistenza alla gente («passata dalle tende e gli alberghi ai container alle soluzioni abitative di medio periodo»), agli allevatori e agli animali sulle montagne della Valnerina, dall’impegno per la viabilità e per i beni culturali («150 quelli protetti»), dagli interventi su scuole e ospedali. «Grazie al lavoro fatto con il Governo, prima di tutto, con il Parlamento e con il commissario straordinario – ha aggiunto – è stato poi costruito un quadro chiaro e certo con norme e risorse finanziarie, presupposto per la ricostruzione ormai partita, leggera ma anche una parte di quella pesante».

L’emergenza La presidente ha anche ripercorso le prime ore di quella emergenza: «La notte del 24 agosto la Protezione civile dell’Umbria fu subito attiva così come il coordinamento con le altre strutture dello Stato, grazie anche al sistema messo in piedi dal prefetto di Perugia Raffaele Cannizzaro. Le prime ore sono decisive per l’assistenza alla popolazione e in questo la nostra struttura ha dimostrato grande qualità, come anche il volontariato, il personale della Protezione civile, i dipendenti delle amministrazioni pubbliche nazionali e locali. Quando fu chiaro che non c’erano vittime e dispersi facemmo fronte all’emergenza con le nostre strutture. Lasciando che i Corpi specializzati inviati dal Governo fossero destinati ai centri dove c’erano vittime».

La ricostruzione Marini garantisce che «ricostruiremo ‘come era e dove era’ ma anche ‘come sarà’. Non come ritorno al passato ma nell’ambito di un percorso che vada verso il futuro possibile, economico e sociale. Quando una persona è fuori di casa anche un minuto è un ritardo importante e quindi siamo impegnati al massimo sulla questione abitativa. Abbiamo però a disposizione un impianto anche di investimento pubblico, da parte dello Stato italiano e dell’Unione europea, che è una grande occasione per lo sviluppo. E noi come Umbria la vogliamo cogliere fino in fondo. Insieme alle comunità locali. Se ci sarà un aggiornamento della governance per la ricostruzione il protagonismo degli enti territoriali, Comuni e Regioni, dovrà essere centrale. Anche perché questa parte della ricostruzione non la si fa dall’alto ma solo facendo esprimere le potenzialità, le forze e le vitalità dei territori».

Lo Stato Catiuscia Marini ricorda, con l’agenzia, le telefonate del premier Matteo Renzi e del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, «perché sentire lo Stato vicino è fondamentale. Fu importante l’impegno sul territorio degli assessori regionali e degli amministratori locali per assistere la popolazione. Ricordo soprattutto la reazione organizzata della gente, frutto di una vera cultura di protezione civile. Una comunità consapevole dei rischi e in grado di gestire l’emergenza è fondamentale nei primi minuti. La macchina ha funzionato e lo ha fatto al massimo livello».

Catiuscia Marini e Vasco Errani

Errani da sostituire La presidente vola alto e parla con il piglio della leader pronta ad assumere in pieno le responsabilità che il ruolo le impone. A capo di tutto, infatti, per quanto riguarda l’Umbria c’era lei e, visto che adesso ci sarà da pensare a chi dovrà prendere il posto di Vasco Errani come commissario alla ricostruzione, appare chiaro che il ricordo ha un senso: nessuna paura. Anzi.

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