Sisma: «Ricostruzione ora può partire»

Umbria, tavolo in Regione per fare il punto della situazione: «Piani approvati, ci sono tutte le condizioni necessarie. Oltre 90 milioni a disposizione»

Condividi questo articolo su

«Abbiamo definito tutto il quadro normativo, finanziario ed operativo, sono stati approvati i piani per la ricostruzione delle opere pubbliche, dei beni culturali, delle scuole, delle Chiese, dell’edilizia residenziale pubblica e dell’Anas, oggi possiamo affermare con convinzione che la ricostruzione pubblica può partire. Anche quella privata per la quale sono operative le procedure, le strutture dedicate e sono a disposizione risorse certe». Parole della presidente della Regione Catiuscia Marini: mercoledì mattina, a palazzo Donini, si è svolto il ‘tavolo’ con le parti sociali per parlare dello stato post sisma.

Le ‘Sae’ in via XX settembre a Norcia

OPERE PUBBLICHE DANNEGGIATE, IL PRIMO STRALCIO

Le 730 Sae Primo punto di discussione le ‘casette’: «Il quadro per la consegna delle 730 Sae nei comuni di Norcia, Cascia e Preci è stato definito, verrà completato entro l’autunno. Continua intanto l’opera di messa in sicurezza e demolizione degli edifici e dei beni culturali maggiormente danneggiati, per le quali sono stati sollecitati i Comuni a procedere speditamente verso la conclusione delle operazioni che sono propedeutiche alla ricostruzione vera e propria».

GLI EDIFICI SCOLASTICI, IL PIANO

Le scuole e le opere pubbliche Per la ricostruzione – ha sottolineato la Marini – «è disponibile un pacchetto di oltre 90 milioni di euro grazie ai piani operativi e alle conseguenti ordinanze. In particolare con le ordinanze ‘5’ e ‘26’ possiamo contare su un importo di 32 milioni di euro che ci permetteranno di intervenire su oltre 130 edifici scolastici ubicati sia dentro che fuori il cratere. Nel prossimo triennio – ha annunciato la presidente – mettendo insieme i fondi previsti per la ricostruzione post sisma, i mutui Bei attivati dal Governo nazionale ed i finanziamenti che impegnerà la Regione utilizzando i propri programmi finanziari, saranno oltre 200 le scuole umbre oggetto di interventi di ricostruzione e di adeguamento sismico. Per le opere pubbliche – ha proseguito – sono a disposizione quasi 34 milioni di euro, prevalentemente per i comuni del cratere, per il ripristino di municipi, ospedali, cimiteri etc, di cui 11 milioni per il programma dei beni culturali di proprietà degli enti pubblici. A queste risorse si aggiungono, con le ordinanze ‘23’ e ‘32’ circa 9 milioni di euro per i lavori di ricostruzione di 38 chiese, la maggior parte delle quali ubicate nell’area del cratere. Si tratta di strutture che non hanno subito danni gravi e per questo rapidamente riparabili, con l’obiettivo di poterle restituire al culto già entro Natale».

L’EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA

Edilizia residenziale Si passa poi alla «piena disponibilità finanziaria dei 17 milioni di euro previsti nell’ambito del programma di edilizia residenziale nei comuni del cratere. Per quanto riguarda anche la ricostruzione privata, totalmente in capo ai cittadini, sono a disposizione le risorse e le procedure, assolutamente semplificate, per far partire da subito i lavoro. Grazie al meccanismo finanziario del credito s’imposta è possibile sin da ora attivare le procedure di progettazione ed avviare i lavori. Siamo quindi in una fase pienamente operativa anche se, per ora, le richieste pervenute dai privati non mostrano numeri significativi».

LE CHIESE

I decreti e i lavoratori Il vicepresidente Fabio Paparelli ha illustrato altri aspetti, tra i quali le misure a favore delle imprese: «Necessario che il Mise e il Mef procedano con la massima celerità nell’emanazione dei decreti di attuazione ed occorre verificare con il Mise le modalità di applicazione della misura che riguarda le zone franche urbane che rappresenta, dal punto di vista delle risorse finanziare destinate, quella con la maggiore dotazione per complessivi 500 milioni di euro. Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti ed autonomi l’ indennità una tantum di 5 mila euro per imprenditori e liberi professionisti ha visto pervenire circa 1100 richieste (di cui autorizzate 750 ed in fase di autorizzazione ulteriori 200) ed è già possibile presentare la richiesta relativa alla indennità una tantum per lavoratori dipendenti riferita al periodo maggio 2017 dicembre 2017. Dal mese di settembre la Regione – ha proseguito – ha attivato ammortizzatori sociali in deroga per fronteggiare gli effetti degli eventi sismici sull’occupazione delle imprese turistiche utilizzando le risorse già assegnate all’Umbria per la cassa integrazione riuscendo ad utilizzare questo istituto ben al di là della scadenza prevista formalmente al 30 aprile 2017. Complessivamente 231 imprese e 1230 lavoratori hanno beneficiato della cassa integrazione in deroga per un importo totale massimo pari ad oltre 10 milioni e mezzo di euro. Di queste al di fuori dei comuni del cratere sono 130 le imprese con 698 dipendenti che hanno fruito della cassa in deroga».

TUTTO SUL SISMA

Le imprese e il danno indiretto Altro argomento è quello legato al sostegno dello sviluppo delle imprese (il decreto 189/2016 stanzia complessivamente 35 milioni di euro, 4 milioni e 900 mila per l’Umbria): «Predisposta una bozza – le parole di Paparelli – di decreto che prevede l’attivazione dei soli interventi che prevedono contributi in conto capitale ed è quindi necessario prevedere l’attivazione rapida delle procedure di emanazione del decreto Mef d’intesa con Mise al fine di attivare gli interventi che dovranno essere gestiti dai vice commissari. Per il danno indiretto le Regioni hanno condiviso la bozza di decreto predisposta dal Mise che dovrà essere emanata d’intesa con il Mef e che disciplinerà gli avvisi che dovranno essere gestiti dai cice commissari; per quanto riguarda l’operatività del provvedimento i presidenti delle Regioni coinvolte hanno sottoscritto l’intesa relativa al riparto delle risorse e all’Umbria spetterà una quota del 19%. Infine in merito ai contributi alle imprese danneggiate dagli eventi sismici (1 milione 400 mila all’Umbria) considerato il ridotto dimensionamento finanziario della misura. Le Regioni interessate ritengono opportuno che venga data attuazione unicamente alla pima delle due misure previste che prevede, fra l’altro, finanziamenti agevolati a tasso zero fino a 30mila euro a copertura del 100% degli investimenti per il ripristino e il riavvio delle attività economiche già presenti nei comuni del cratere sismico, rimborsabili in 10 anni con 3 di preammortamento».

Le delocalizzazioni di attività commerciali e di servizi «sono complessivamente – ha spiegato Paparelli – 87 quelle trasferite in altro edificio agibile ed 88 quelle in aree di proprietà, mentre sono stati delocalizzati in strutture per commercianti, professionisti e artigiani 72 attività a Norcia, 26 a Castelluccio, 6 a Cascia e 2 a Preci». Per il rilancio del sistema produttivo – specifica la Regione – con la concessione di contributi nelle aree dei comuni individuati come maggiormente danneggiate e come aree di crisi non complessa, il «Mise ha comunicato che ad oggi sono disponibili circa 50 milioni di euro (di cui di competenza dell’Umbria 7 milioni), mentre per il credito d’imposta per gli investimenti nell’area del cratere (stanziamento previsto 46 milioni) la disposizione necessita per l’applicazione della notifica all’Unione Europea e della definizione delle procedure operative da parte del Mise». Infine la zona franca urbana area sisma (stanziamento di 500 milioni): sono all’esame – conclude la Regione – misure a favore delle micro e piccole imprese che hanno subito una riduzione di fatturato di almeno il 25% rispetto alla media dei tre periodi precedenti, oltre che le nuove imprese che si insediano nell’area».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli