Sisma: «Ricostruzione richiede fiducia»

Torna la neve a Castelluccio, ma Marini ed Errani incontrano gli agricoltori: «Contiamo di poter riaprire il tratto che collega Norcia a Castelluccio per l’inizio dell’estate»

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La piana di Castelluccio

«Per due o tre giorni la semina della lenticchia si ferma». Ma stavolta non si tratta di una protesta. A fermare gli agricoltori è stato il repentino abbassamento delle temperature, che ha provocato una nevicata che ha imbiancato il paese e il pian Grande.

IL TERREMOTO

Gianni Coccia

«Va bene così» Gianni Coccia, il portavoce degli agricoltori, parla di «neve benedetta per chi ha già seminato, è come se fosse un concime caduto dal cielo», anche se ovviamente il manto bianco «ci rallenta il lavoro». Mercoledì mattina, infatti, «nessuno è potuto salire a Castelluccio, le condizioni sono proibitive e staremo fermi anche domani e forse venerdì». Le temperature, intanto, sono tornare sotto lo zero: di poco a Cascia, ma hanno raggiunto i ‘meno cinque’ in quota. 

La sfida Mercoledì mattina si è svolto il vertice al centro regionale di Protezione civile di Foligno. «Dobbiamo tutti insieme affrontare una sfida nuova che questa fase di ricostruzione ci impone – ha detto Errani a Foligno – perché ci troviamo di fronte agli effetti di un terremoto che ha manifestato caratteristiche insolite e diverse da altri fenomeni e che ha acutizzato problematiche antiche, come ad esempio quello dello spopolamento in corso prima del 24 agosto. Ora dobbiamo lavorare per dare a questi territori nuove prospettive di sviluppo. A partire dalla costruzione di nuove scuole, il riconoscimento del danno indiretto e delle zone franche in questo contesto sono di grande sostegno per tenere in piedi. Bisogna cercare di dare una prospettiva all’economia attraverso la produzione di nuovo lavoro. In questa fase dobbiamo superare le reticenze culturali e dobbiamo metterci in discussione mantenendo l’ identità e la solidarietà della comunità», ha detto rivolgendosi ai professionisti. «Bisogna andare oltre i principi corporativi e impostare una collaborazione anche con gli ordini professionali che svolgono un ruolo importante per assicurare una ricostruzione di qualità che oltre a tempi certi, imposti un nuovo modello di sviluppo che produca anche il superamento di alcune carenze che hanno caratterizzato storicamente questi territori, a partire da quelle infrastrutturali».

L’emergenza Concludendo ha affermato che «siamo ancora in una fase di superamento dell’emergenza, la ricostruzione ha un impianto completo che può contare su risorse certe, i tempi di questo impianto considerando il ripetersi degli eventi sismici, sono stati abbastanza veloci. La ricostruzione è un percorso lungo, ma l’importante é partire e in Umbria si sta facendo un ottimo lavoro”.  La presidente Marini ha sottolineato che la ripartenza ha bisogno di «infrastrutture che sono state individuate tra le priorità di questa fase in particolare per il collegamento Umbria-Marche fondamentale per la ripartenza economica. La Regione ha istituito un Tavolo regionale per affrontare tutte le tematiche relative alla ricostruzione e, in tempi brevi, si arriverà alla stesura della regionale in materia di edilizia e di urbanistica che guiderà la ricostruzione individuando anche una perimetrazione delle aree rispetto alle quali operare. In questo momento si sta facendo un lavoro tecnico anche con l’aiuto degli ordini professionali per inviare entro il mese di giugno il testo all’ assemblea legislativa».

Ritorno a Castelluccio La nevicata ha ovviamente fatto cambiare un po’ il programma della giornata. Nonostante il maltempo, però, nel pomeriggio l’incontro tra la presidente della Regione Umbria, il commissario Vasco Errani e gli abitanti del piccolo borgo c’è stato. Al centro temi come la viabilità, la demolizione degli edifici privati e la rimozione delle macerie, tutti temi da cui partire per ipotizzare un ritorno a Castelluccio di Norcia. Sul fronte viabilità la presidente ha spiegato «che la Provincia di Perugia ha già affidato i primi tre lotti di intervento per la messa in sicurezza della montagna e il ripristino del manto stradale della provinciale 477».

Viabilità «Contiamo di poter riaprire il tratto che collega Norcia a Castelluccio – ha proseguito – per l’inizio dell’estate, in tempo utile per ammirare la fioritura». Sempre sul fronte viabilità, i tecnici della Regione hanno anche fatto il punto sulla situazione delle altre strade, a cominciare dalla «Valnerina» che collega Umbria e Marche, con il ripristino affidato ad Anas. Ma non c’è solo la strada per Castelluccio. Anche la riapertura della statale Valnerina che collega Umbria e Marche è tra le priorità in questo momento, da portare a termine in tempi brevi. «La statale che porta a Visso è fondamentale per far ripartire il turismo e il lavoro in questo territorio», ha detto Catiuscia Marini.

Sfiducia E a quei cittadini che si sono mostrati scettici sulle riaperture stradali, il commissario Errani ha risposto: «Ricostruire richiede fiducia. Questo non è il tempo delle polemiche o dell’alimentare la sfiducia delle persone – ha aggiunto Errani -, ma quello per affrontare le questioni e cercare le soluzioni migliori. Se non ritroviamo lo spirito del fare andremo poco lontano». Il commissario ha invece sposato la richiesta di «avere tempi certi sulla riapertura delle strade o sulla delocalizzazione delle attività commerciali di Castelluccio» avanzata da Roberto Pasqua, presidente della comunanza agraria del borgo. Così è stata avanzata e accordata la proposta di un monitoraggio che consenta agli abitanti di Castelluccio di avere sempre aggiornato il quadro della situazione sulle opere in essere.

Casette Errani è stato categorico, invece, nel ricordare le regole con le quali si assegnano le casette a chi non ha più un alloggio agibile. «Le Sae – ha detto – sono soltanto per chi ha perso la prima casa e non per coloro che a Castelluccio avevano la seconda abitazione». Su questo fronte, nel corso dell’incontro, è emerso che nella località serviranno, a detta degli abitanti, almeno una ventina di soluzioni abitative di emergenza. «Se ci saranno tutti i requisiti previsti – ha spiegato Errani rivolgendosi agli abitanti – non sarà un problema soddisfare questa richiesta, tenendo conto anche della situazione difficile che il territorio riserva. È impensabile che possiamo costruire le casette nel Pian grande, sarebbe come uccidere Castelluccio che è il vostro tesoro».

Edifici privati Particolarmente delicata risulta invece la demolizione degli edifici privati. Oltre alla presidente della Regione, sia il sindaco Alemanno che il capo della Protezione civile Alfiero Moretti hanno evidenziato che ci sono alcuni cittadini che non hanno ancora firmato le liberatorie per dare esecuzione alle demolizioni che impediscono di fatto di avviare la messa in sicurezza di Castelluccio e la rimozione delle macerie. Prima di poter procedere alla ricostruzione, dunque, si dovrà passare per una perimetrazione dell’area, dalla quale sarà poi realizzato il piano attuativo per l’effettivo intervento. «Castelluccio e San Pellegrino di Norcia, visti i livelli di danneggiamento subiti, saranno sottoposti a strumentazione urbanistica preventiva e fino a quando le verifiche non saranno concluse non saranno ammessi interventi diretti all’interno dei perimetri», hanno sottolineato i tecnici regionali.

Riaperture E intanto, a Castelluccio, si sta progettando la riapertura di 24 esercizi commerciali tra ristoranti, negozi turistici e caseifici. Se ne parlerà il 20 aprile in una riunione tra l’amministrazione comunale di Norcia e gli esercenti interessati per fare il punto della situazione e capire dove è più opportuno delocalizzare le attività e le tempistiche di attuazione. L’idea è di realizzare strutture provvisorie a ridosso della frazione, su un pianoro che dà sul Pian grande. «L’obiettivo è quello di permettere una ripresa delle attività lavorative direttamente a Castelluccio» .

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