Sisma, via a confronto su ddl ricostruzione

Umbria, venerdì mattina via alla fase partecipativa per parlare di sviluppo, semplificazione, sicurezza, qualità e prevenzione in merito al disegno di legge normativo

Condividi questo articolo su

Una fase partecipativa tra i rappresentanti degli assessorati regionali all’ambiente e all’urbanistica con tutti le figure relative alle professioni tecniche. Per parlare di ‘Sviluppo, semplificazione, sicurezza, qualità e prevenzione’ in relazione al disegno di legge che regola le norme per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma 2016: il via venerdì mattina con un incontro in Regione.

TUTTO SUL TERREMOTO

Piazza San Benedetto a Norcia

Lo strumento normativo Gli assessorati regionali sottolineano che «mentre continua la gestione dell’emergenza, in vista dell’imminente avvio delle ricostruzione, occorre impostare l’insieme delle attività che vedranno impegnate per alcuni anni istituzioni e cittadini in un comune sforzo di carattere straordinario che consenta di ristabilire le migliori condizioni di vita delle comunità. Per perseguire concretamente le azioni di ricostruzione la giunta regionale ha ritenuto opportuno dotarsi di uno strumento normativo regionale, che operi in stretto raccordo con la normativa speciale elaborata a livello statale che risulti pienamente efficace nel momento in cui la ricostruzione entrerà nel pieno dell’attività». Il disegno di legge proseguirà il proprio iter per arrivare alla definitiva approvazione, da parte del consiglio regionale, nel più breve tempo possibile. Sono previsti incontri sul provvedimento sia nell’ambito del tavolo della ricostruzione, che vede la presenza dei rappresentanti delle imprese, dei sindacati e della rete delle professioni, sia con gli enti locali interessati.

Il testo del disegno di legge regionale è stato messo a punto con l’attività di un gruppo di lavoro, avvalendosi principalmente della collaborazione di dirigenti e funzionari della direzione governo del territorio e di alcuni esperti esterni in materia urbanistica, tenendo conto di segnalazioni e problematiche rappresentate dalle categorie sociali e dal mondo delle professioni. «Il disegno di legge – viene specificato – si propone di contribuire a raccordare la fase di ricostruzione con quella dello sviluppo delle aree maggiormente colpite dal sisma – anche mediante uno strumento strategico, il master plan della Valnerina – e intende utilizzare la ricostruzione come occasione di riqualificazione del territorio e degli insediamenti, dal punto di vista paesaggistico e della sostenibilità ambientale, nonché di valorizzazione delle attività economiche, specie quelle che connotano il territorio stesso e ne rappresentano le maggiori qualità». Fra gli obiettivi principali obiettivi vi è anche quello della riduzione della vulnerabilità sismica e del rafforzamento, con gli strumenti e le scelte disponibili nel campo delle attività edilizie ed urbanistiche, del senso di sicurezza, della percezione di sicurezza delle popolazioni, al fine di scongiurare ogni possibile fenomeno di abbandono e porre le condizioni per un convinto e sereno radicamento della residenza e delle attività economiche in un territorio che vede ripetersi con frequenza eventi sismici molto rilevanti;
viene affrontato inoltre il tema delle delocalizzazioni laddove le condizioni delle aree di sedime attuali di edifici e insediamenti, anche a seguito di indagini aggiornate, non sono motivatamente in grado di garantire sicurezza o laddove la delocalizzazione consenta di incrementare la sicurezza degli insediamenti e degli spazi pubblici.

Focus Dal punto di vista urbanistico – viene evidenziato – non si prevede l’istituzione di nuovi strumenti. Per tutti i Comuni del ‘cratere’ si prevede un migliore raccordo con la pianificazione di protezione civile. Per i Comuni maggiormente colpiti si prevede un utilizzo più snello e flessibile degli strumenti esistenti, raccordando espressamente alcune procedure e riconducendo alcune pareri in seno alla Regione, anche mediante conferenze di servizi, in modo da comprimere i tempi delle procedure, senza sacrificare i processi di partecipazione. Viene imposta la contestualità della parte strutturale dei piani con quella operativa. Grande viene posta alla ripianificazione, per riqualificare e mettere a sistema le aree trasformate a seguito del sisma e delle attività svolte nella fase di emergenza.

L’edilizia Per quel che concerne il punto di vista edilizio, sono previsti diversi gradi di flessibilità interventi che riguardano l’assetto planivolumetrico degli edifici (aree di sedime, sagome, varianti del numero dei piani etc.), con particolari attenzioni anche alle fattispecie di edifici che presentano contiguità strutturale con altri immobili. Un ulteriore elemento di novità del disegno di legge è quello che consente l’utilizzo temporaneo a fini abitativi delle pertinenze degli edifici. Un’iniziativa simile, cui sono stati invitati tutti i sindaci dei Comuni dell’Umbria, i presidenti delle Province di Perugia e Terni e l’Anci Umbria, si svolgerà lunedì 5 alle ore 9,30 nella Scuola umbra di amministrazione pubblica a Pila di Perugia.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli