‘Sollecito’ su Facebook ride del caso Meredith

Un utente che si firma come lo studente pugliese per anni imputato nel processo sull’omicidio della studentessa inglese beccato su Facebook a fare battute di dubbio gusto sulla vicenda e sui suoi protagonisti

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Probabilmente non c’è nulla di penalmente rilevante. Questo lo decideranno i magistrati, semmai dovessero ritenere opportuno indagare sul caso. Senza dubbio, però, sono poco opportuni i commenti su Facebook che l’account ‘Raffaele Sollecito’ ha lasciato in alcuni gruppi di dubbio gusto con esplicito riferimento ai protagonisti del ‘caso Meredith’. Account che sembra appartenere al ‘vero’ Raffaele Sollecito, il quale non solo non ha smentito, ma ha anche risposto pubblicamente a chi gli faceva notare quanto certe frasi fossero inopportune.

Sollecito su Facebook sto ancora cercando i cineGli screenshot di Selvaggia L’allarme è stato lanciato dalla blogger Selvaggia Lucarelli, che prima sul Fatto Quotidiano poi sulla sua pagina Facebook ha caricato decine e decine di ‘screenshot’ (così si chiamano le ‘fotografie’ fatte allo schermo) per documentare i commenti scritti da quell’account sul caso Meredith: battute di pessimo gusto, alcune delle quali a sfondo razziale o sessista, che prendevano in giro esplicitamente i protagonisti di un caso di cronaca che ha segnato un’epoca, marchiando fra l’altro la città di Perugia agli occhi del mondo.

Sollecito su Facebook ti vedo pallidoUn’onta ancora viva Alcuni degli screenshot potete vederli sulle pagine di umbriaOn. Altri ve li risparmiamo per pudore, talmente scarso era il rispetto per la memoria di una ragazza morta, per una persona in galera, per una ingiustamente accusata e, in generale, per l’intera comunità perugina, che ancora sente sulla pelle quel dramma. Gravi le parole scritte da ‘Raffaele Sollecito’. Ben più gravi, se possibile, i commenti di centinaia di altri utenti, che lo hanno eletto a guru, a mito, a punto di riferimento. E dispiace sottolineare che molti di questi fan di Raffale che gli fanno i complimenti via social siano proprio originari di Perugia e dell’Umbria.

Sollecito su Facebook raffaele-sollecito-su-facebook-compagni-finiti-nel-piattoL’articolo «Buone notizie soprattutto per i familiari di Meredith Kercher – ha scritto la Lucarelli su ‘Il Fatto Quotidiano’ – Raffaele Sollecito, dopo aver provato a riciclarsi come opinionista tv e come impresario di pompe funebri 2.0, ha trovato il suo posto nel mondo: è leader di gruppi segreti su Facebook che hanno fatto dell’odio nei confronti delle donne il loro cavallo di battaglia e fine umorista. Anzi, irresistibile comico con una netta predilezione per il black humor, visto che lui la morta ammazzata su cui scherzare ce l’ha avuta in casa».

Un collage dei commenti di Sollecito

Un collage dei commenti di ‘Sollecito’

I gruppi FB La Lucarelli è entrata in gruppi chiusi che inneggiano alla violenza, all’odio verso le donne, in cui molti membri si scambiano battute esplicite su fatti di cronaca. E in questi gruppi ha visto che ‘Raffaele Sollecito’ era uno dei protagonisti. Idolatrato dai componenti e difeso dagli amministratori del gruppo, con cui si scatta foto ricordo davanti a grigliate di carne, con tanto di coltelli in mano (e giù battute e riferimenti, ricordando come proprio un coltello fosse l’arma che ha tolto la vita alla povera Meredith). Battute grevi su Amanda e sulle sue prestazioni sessuali. O su Patrick Lumumba, il ragazzo di colore che la Knox aveva ingiustamente accusato del delitto (fu condannata per calunnia).

Sollecito su Facebook è stato il negroIl post Poi su Facebook: «Io credo che la madre di Meredith meritasse qualcosa di più che una sentenza (purtroppo comprensibile) in cui si è ammesso che le indagini sono state condotte troppo male perché si potesse arrivare a tutta la verità – aggiunge la blogger, non nuova a ‘scoop’ dal mondo social – credo però che ancor prima di questo la madre di Meredith meritasse un po’ di rispetto da questo omuncolo che dopo aver cercato visibilità come opinionista TV e poi come becchino 2.0, ora fa l’umorista con battute agghiaccianti su gruppi Facebook in cui le donne sono solo troie. Che pena».

Sollecito su Facebook plastico di porta a porta cluedoIl commento amaro «E del resto – conclude la Lucarelli – perché togliere il piacere a Raffy Sollecito di scherzare un po’ suvvia. Andava con la fidanzata a comprare mutande col corpo ancora caldo di Meredith, figuriamoci se non può raccontare barzellette su Meredith a corpo ormai freddo. Lasciamolo giocare. Ha trovato il posto giusto. La compagnia giusta. Nello stesso gruppo Marco chiede se qualcuno ha suggerimenti su come fare fuori la sua ex che lo ha lasciato per un ragazzo di colore».

La risposta di Sollecito Le polemiche sono arrivate all’orecchio dell’ex studente pugliese, che risponde: «Le cose non stanno così, quelli che lei ha citato sono solo dei gruppi goliardici che fanno ironia su fatti e avvenimenti di vita quotidiana semplicemente per sdrammatizzare un po’ avvenimenti vari, personali e non. Non c’è niente di serio in quei gruppi, sono tutte cose piuttosto comiche, sono gruppi chiusi, si tratta di chiacchierate tra amici dove ci si raccontano stupidaggini di ogni genere».

Pericolo social «Sollecito è libero di fare quel che vuole in quel gruppo, che a sua volta è libero di ospitare gente che pensa di uccidere la propria compagna e chi lo consiglia su come fare e dove nascondere il corpo – commenta la Lucarelli – Facebook è libero di lasciare il gruppo lì dov’è aspettando che prima o poi ci scappi il morto. O il suicidio. O il matto fomentato. Voi che siete iscritti a quel gruppo siete liberi di ridere di Meredith con Sollecito. Io sono libera di dire che tutto questo mi fa schifo e che quel gruppo in un paese civile sarebbe già chiuso alle prime shitstorm. Ecco, la gente che medita di ammazzare la moglie su Facebook e i coglioni che ridono con Sollecito, che almeno siano alla luce del sole, non in questi finti gruppi chiusi con 250mila seguaci e amministratori che fomentano delinquenza, bullismo, imbecillità e cattivo gusto, a seconda dei casi. Dice che scherza. Buon divertimento a tutti».

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