Spoleto: «Vergogna, piazza sfregiata»

Il senatore Stefano Lucidi (M5S) attacca il Comune: «Piazza della Torre dell’Olio ricoperta di bitume. Rinominamola in Piazza della Torre del Petrolio»

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Stefano Lucidi

«Piazza Torre del petrolio, dovremmo ribattezzarla così, una delle più belle piazze di Spoleto, uno dei punti nevralgici della città, quella che ricorda uno dei momenti storici importanti del nostro campanile». La provocazione viene dal senatore del M5S Stefano Lucidi, che denuncia: «Da qualche giorno, senza informare nessuno, la piazza Torre dell’Olio, nella parte verso la Torre è stata ricoperta da uno strato di catrame degno del peggior parcheggio di periferia della peggiore città dimenticata. Qui invece siamo a Spoleto, e questa piazza dovrebbe essere luogo di incontro, invece al momento data anche la forte calura, è impossibile anche sedersi sulle panchine, visto il ribollire della gettata bituminosa».

Le aiuole Le immagini che Lucidi invia a corredo «mostrano chiaramente un lavoro fatto a dir poco in maniera superficiale, con il materiale bituminoso, finito nelle aiuole e sull’erba, strabordante non solo verso il verde ma anche verso le ringhiere in maniera sciatta. Una piazza che è difficile davvero guardare adesso, tanto fastidiosa alla vista appare. Le persone che più su quella piazza insistono, residente e commercianti, non sono informati su come proseguiranno i lavori e si teme che questa versione sia quella finale».

«Vergogna» Il senatore pentastellato insiste: «Spero davvero che non sia così, ma che per un non ben precisato e giustificato motivo tecnico, questa sistemazione sia soltanto temporanea. E qui l’amministrazione dovrebbe dire la sua. Ogni piazza della nostra città, del nostro centro storico, sarebbe degna di un concorso di idee, tanto belle sono, ma qui nell’attesa di risposte l’unica parola che viene in mente è vergogna. Se il Sindaco ci dirà che questa sistemazione è definitiva allora cambiamo il nome della piazza in Piazza Torre del Petrolio, in questo modo non tradiremo le aspettative dei turisti».

 

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