Staminali, Vescovi: «Centro deve aprire»

«A costo di lasciarci la pelle», dice il creatore della struttura di Terni. La Fondazione cambia presidente. Il sindaco non parla

Condividi questo articolo su

di M.T.

Quando esce dalla sede dell’Azienda ospedaliera di Terni, dove sabato mattina ha partecipato alla riunione del consiglio di amministrazione della Fondazione cellule staminali, il professor Angelo Vescovi ribadisce, con la medesima cortesia, quello che mi aveva detto al telefono la sera precedente: «Mi dispiace, ma le confermo che con i giornalisti ho avuto troppi malintesi e non ho intenzione di dire nulla». Ma almeno, proviamo (siamo in due ad aspettare) ci dica se il centro aprirà: «Il centro deve aprire, ripeto che deve aprire – Vescovi si ferma solo per il tempo di scandire la frase – a costo di lasciarci la pelle. E credo che siamo già un bel pezzo avanti». E poi fila via.

Il sindaco Chi, invece, praticamente non si ferma è il sindaco di Terni: «La riunione è andata bene – dice Leopoldo Di Girolamo – e presto faremo una conferenza stampa per mettere al corrente la città di tutte le cose fatte e dei progetti futuri». Sempre la collega presente ed io chiediamo di avere qualche altra informazione, ma Di Girolamo è laconico: «Quando faremo la conferenza stampa saprete tutto, mica posso bruciare le notizie adesso». E fila via pure lui.

Enrico Garaci

Enrico Garaci

Garaci Decisamente più disponibile è il professor Enrico Garaci, presidente uscente della Fondazione: «Il mio mandato è in scadenza – conferma – e dal 15 giugno lascerò l’incarico. Il mio successore proverrà dall’Istituto superiori di sanità, ma purtroppo non sono autorizzato a rivelarvelo». Poi conferma che «il professor Vescovi ci ha garantito di non avere alcuna intenzione di lasciare il centro di Terni e che, anzi, vuole fare in modo che il grande lavoro fatto qui possa trovare la giusta valorizzazione attraverso l’apertura della nuova struttura (quella della palazzina alla ex ‘Milizia’; ndr), per la quale credo che il pessimismo che si registra sia esagerato».

I fondi Però, professore, i fondi? «Intanto diciamo che le cifre che sono circolate non sono esatte, la convenzione con il Cnr avrebbe garantito 4 milioni e mezzo circa e  -rivela – non è detto che non si possa intavolare una discussione per ottenere una nuova riflessione e ottenerne almeno una buona parte e poi vi ricordo che fino ad oggi, senza tantissimi quattrini, i ricercatori coordinati dal professor Vescovi hanno ottenuto dei risultati grandiosi». Sempre a proposito di fondi, poi, il professor Garaci fa anche un’altra rivelazione: «So che alla Regione Umbria sarà destinato un milione e mezzo di euro, dal Ministero, per le dotazioni strumentali tecniche e tecnologiche da utilizzare nel centro e questa mi sembra un’ottima notizia».

Lo stabile

Lo stabile

Il centro Ecco, il centro. Una delle questioni da risolvere è anche quella: «Ma io credo che si possa guardare con ottimismo anche in quella direzione – dice Enrico Garaci – perché sono certo che il lavoro sinergico che potrà essere svolto da tutti i soggetti interessati, tra i quali io spero che ci sia anche l’università, che non può certo ignorare questo punto di eccellenza internazionale che si ritrova in casa, potrà portare ad un compromesso accettabile da tutte le parti e far giungere, alla fine, all’obiettivo che ci eravamo posti quando puntammo su quello stabile, che ritengo ancora decisivo».

Nessuna concorrenza Ma il fatto che il professor Vescovi mostri una certa – per usare un eufemismo – insofferenza e che contemporaneamente diriga un centro (in Puglia) dove si svolge una ricerca analoga a quella portata avanti a Terni, non potrebbe un problema? Il professor Garaci si dice convinto di no: «Anzi, per certi aspetti potrebbe essere molto utile – dice – perché le due strutture potrebbero lavorare ‘in rete’ e, scambiandosi informazioni in tempo reale, giungere prima ai risultati».

 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli