Strada San Martino, la variante Prg ‘passa’

Terni, un’area da 495 metri quadrati lungo il fiume Nera dal valore di 90 mila euro: il Comune necessita della modifica per l’alienazione. Parere positivo dopo l’iniziale negativo

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di S.F.

Una delle prescrizioni

Il discorso è abbastanza tecnico e parte dal 2004. A sintetizzarla all’estremo ci ha pensato l’architetto Cinzia Mattoli, responsabile del procedimento: «Dobbiamo fare questa variante al Piano regolatore generale – parte operativa, non strutturale – altrimenti non possiamo alienarla». Il riferimento è all’area di strada San Martino che si trova dietro l’Eurospin, per un totale di 495 metri quadrati e dal valore di 90 mila euro: se ne è parlato giovedì mattina in I° commissione consiliare e, dopo un breve confronto sul tema, c’è stato il parere comunque positivo dell’organismo dopo quello negativo iniziale. Un solo il voto favorevole – quello della presidente Sara Francescangeli – e per il resto solo astensioni che, comunque, vengono conteggiate come voti a favore.

IL DOCUMENTO DELLA REGIONE – VAS – SUL CAMBIO PRG: TUTTE LE PRESCRIZIONI

L’area è a ridosso del fiume Nera

Il passaggio

Passo indietro Nel 2012 per l’area fu decisa l’alienazione – come detto 90 mila euro – sulla base della potenzialità edificatoria: è infatti destinata ad attività commerciali e miste con un indice di 1,5 metro cubo per metro quadrato. C’è un inghippo: la zona era già inclusa in un piano attuativo convenzionato approvato nel 2004 ed è già stata sfruttata grazie ad un’autorizzazione del 2005 (l’inserimento di Eurospin, per dirla in termini meno tecnici). Il Comune ha quindi deciso di procedere alla variante Prg per la parte operativa con un obiettivo, quello di ristabilire la capacità edificatoria considerata al momento della valutazione del valore di cessione: senza questo passaggio non si può alienare. C’è il parere positivo della I° commissione consiliare: tutti astenuti ad eccezione della Francescangeli. Anche Michele Rossi di Terni Civica che, in un primo momento, aveva votato a favore. Poi un paio di minuti di chiarimento con la Mattoli e il dietrofront: «Mi astengo, valuterò meglio in vista del consiglio». Ovviamente sarà fatto un bando pubblico, tuttavia è evidente come tra i primi interessati non possa che esserci l’azienda della grande distribuzione di San Martino Buon Albergo. Gli altri consiglieri presenti erano Paola Pincardini (Gruppo Misto), Paolo Angeletti (Terni Immagina), Alessandro Gentiletti (Senso Civico), Patrizia Braghiroli (M5S) e Valdimiro Orsini (Pd).

L’AREA COINVOLTA (PRG, 620)

A sinistra Cinzia Mattoli

La novità e le prescrizioni: intervento da 744 mc

C’è dunque una nuova area da alienare e l’aggiunta di un comma per la realizzazione di strutture per attività commerciali con intervento edilizio diretto da 744 mc (non è altro che la moltiplicazione tra i metri quadrati a disposizione e l’indice di 1,5 di edificabilità). La Regione ha specificato che non c’è necessità di sottoporre a Vas la variante parziale alla parte operativa Prg, tuttavia ci sono diverse prescrizioni: «Non dovrà incidere in alcun modo sulla parte strutturale Prg; in fase di attuazione dell’intervento si dovrà porre adeguata attenzione alla progettazione della sistemazione esterna dell’area, delle aree verdi di eventuali aree giochi in modo da studiare un inserimento paesaggistico che permetta di far fruire l’area verde per evitare di lasciarla come area di risulta incolta, abbandonata e inutilizzata; le aree di parcheggio previste si dovranno realizzare con grigliato in plastica riciclata adatta a consentire l’inerbimento e vengano messe a dimora individui arborei, appartenenti a specie autoctone coerenti con l’ambiente, in un numero minimo di 1 ogni due posti macchina; venga realizzata all’esterno del perimetro dell’area da acquistare, previa convenzione con il Comune di Terni, una fascia di vegetazione continua rivolta verso il fiume Nera di ampiezza almeno 15 metri arborea ed arbustiva con la messa a dimora di specie autoctone secondo il sesto di impianto sotto riportato».

Il parere: prima negativo, poi positivo

Per il parere finale c’è stato qualche attimo d’impasse in quanto – così è stato spiegato – era la prima volta che si presentava uno scenario simile, ovvero con quasi tutti astenuti: iniziale giudizio negativo – come riportato in un primo momento – poi, alla fine, controllo più approfondito e la ratifica positiva.

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