«Tappeti elastici? Qui ci scippano il futuro»

Terni, Luca Simonetti (M5s) ‘bacchetta’ la giunta: «Deserto di idee a partire dallo sviluppo economico. Serve opera di lobbying»

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di Luca Simonetti
Capogruppo M5s consiglio comunale di Terni

L’economia della conca ternana è un malato terminale. Mentre il dibattito politico è incentrato sul grande tema dei tappeti elastici spostati da piazza Tacito, la nostra città continua ad essere scippata del suo futuro da quei potentati che a differenza ‘nostra’ non dormono.

Che le casse dell’ente fossero vuote lo sapevano anche i sassi da ben prima delle elezioni, allora perché oltre a questo ritornello piagnucoloso dei soldi che mancano, non si è ancora provveduto ad istituire un’apposita delega al funding per intercettare fondi strutturali? Perché non si lavora per porre rimedio allo scippo delle nostre risorse naturali utilizzate senza adeguate compensazioni?

Forse manca la consapevolezza che la maggior parte delle risorse che servono per dare risposta ai problemi del nostro territorio passano per i tavoli della Regione e degli altri enti, tavoli da cui il Comune di Terni è cronicamente assente, sia in fase di programmazione che in fase di progettazione per l’accesso alle risorse.

C’è bisogno di acquisire peso ed autorevolezza senza mezze parole, un vero e proprio lavoro di lobbying volto a promuovere gli interessi dei ternani. Nel deserto di idee mancano proposte in merito allo sviluppo economico della città la cui delega è stata irresponsabilmente trattenuta e messa in naftalina dal sindaco Leonardo Latini.

Stesso discorso per quanto riguarda il tema del commercio. Che fine abbia fatto l’assessore al ramo Fatale è un mistero tutto ternano, dopo l’anacronistica presa di posizione per la riapertura della Ztl c’è stato silenzio in merito alle tante questioni aperte.

Rimane irrisolta la questione del rilancio del mercato coperto e dei mercati rionali, mentre si disperde nei meandri del bilancio della Regione il milione di euro destinato a Terni per il centro commerciale naturale. Ci troviamo così a constatare il vuoto pneumatico di idee sul commercio, l’artigianato e la valorizzazione delle tipicità del territorio, mentre apprendiamo che dopo 172 anni di onorato servizio un’attività storica come l’Olympia srl – altrimenti conosciuta dai ternani con il nome di ‘Sciannameo’ – chiuderà la saracinesca entro fine anno, grazie anche all’ennesimo centro commerciale che si è deciso di aprire. Un’attività che nasce a Terni ben prima delle acciaierie.

Dal canto nostro abbiamo messo a disposizione le nostre proposte, i 100 passi che abbiamo indicato nel nostro programma elettorale, finora solo mal scopiazzati nei titoli. Siamo pronti a confrontarci sulle idee, ma prima di tutto dobbiamo conoscere la disponibilità di questa giunta ad imprimere davvero un cambio di passo abbracciando una visione di città che tagli veramente i ponti con il passato e spezzi quei legami malati tra politica e affari che hanno alimentato malcostume e interessi privati a discapito del bene comune.

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