Terni, teatro Verdi: si allunga partita al Tar

La Krea Costruzioni chiede e ottiene un nuovo rinvio: vuol vederci chiaro dopo le esternazioni dell’assessore Melasecche. Ultima chance di slittamento

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di S.F.

Atto secondo, stessa conclusione del primo datato 27 marzo 2018. La Krea Costruzioni srl – in Ati con Officine Leoncini – vuole vederci chiaro, soprattutto dopo le ultime dichiarazioni pubbliche dell’assessore ai lavori pubblici del Comune di Terni Enrico Melasecche: la società – l’aggiudicazione fu definitiva, poi revocata dal Comune di Terni per problemi legati al grado sismico – vincitrice dell’appalto 2016 per i lavori al teatro Verdi ha chiesto e ottenuto il rinvio della discussione al Tar Umbria. La nuova udienza è stata fissata per il 19 novembre e non ci sarà altra possibilità di slittamento.

LA STORIA E L’ACCUSA: «REVOCA ILLEGITTIMA»

Il motivo e il voler capire

Come mai la Krea ha chiesto di posticipare? A causa di Melaseche, proprio così. In un prim0 intervento di gennaio fa l’assessore aveva parlato di un’impresa «cui è stato affidato incautamente l’appalto e ha chiesto ben 240 mila euro di danni che dovranno pagare gli assessori responsabili di quest’altra sciocchezza». Poche settimane fa – e sono queste righe che non sono passate inosservate alla società – c’è stato un input diverso: «I vantaggi di poter conciliare molti aspetti in una situazione ereditata, decisamente problematica, per poter finalmente avere un progetto architettonico complessivo non è da sottovalutare. Quali sono? Rispetto del vincolo, numero dei posti più che soddisfacente, creazione di un ridotto sotto la platea digradante per 220 posti, inserimento di camerini e due cameroni sotto il palco senza andare a creare su Largo S. Agape in variante urbanistica dei nuovi aggetti, la possibilità del recupero del progetto strutturale per il rifacimento della torre scenica e del tetto già pagato (ingegnere Gabriele Salvatoni) ma ad oggi inutilizzato ed inutilizzabile, recupero possibile del rapporto con l’impresa Krea di Narni che ci ha fatto causa chiedendo circa 240 mila euro di danni». Come dire, c’è possibilità di parlarne.

«LA KREA CI HA CHIESTO 240 MILA EURO DI DANNI»

Il diktat e la spedizione

Il Tar Umbria non attenderà oltre. Lo ha fatto capire a chiare lettere il presidente Paolo Amovilli: in sostanza è stato spiegato come entro la data fissata il Comune dovrà adottare un provvedimento definitivo per il procedimento iniziato nel 2017, facendo leva anche sul fatto che il ricorso pendente riguarda anche profili di responsabilità precontrattuale da parte di palazzo Spada. Insomma, una situazione temporanea che va al più presto risolta e a novembre non ci sarà spazio per ulteriori rinvii. In tutto ciò l’amministrazione ha spedito a Milano dei tecnici per andare a parlare con l’ingegnere Salvatoni: l’obiettivo, a distanza di anni, è di recuperare quel progetto con un necessario adeguamento per il grado sismico. Gli avvocati coinvolti sono Alessandra Fagotti, Giovanni Diotallevi (Krea), Paolo Gennari, Francesco Silvi (Comune) e Gianbattista Pietro Bembo (Rtp con Salvatoni, Pennati, Berti, Boncio e Rubiu).

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