Telefoni e cinture: 555 sanzioni solo nel 2018

Terni, parla la dirigente della polizia Stradale Katia Grenga: «Troppi bambini muoiono per le scelte irresponsabili dei propri genitori»

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Guida con il telefono cellulare, ma pure tablet, e guida in stato di ebbrezza alcolica. Sono questi due fra i maggiori ‘nemici’ con cui le forze dell’ordine – ma pure gli stessi cittadini, se ne fossero pienamente consapevoli – si devono confrontare ogni giorno sulle strade, anche a Terni e nel territorio provinciale. I numeri della polizia Stradale di Terni lo confermano: nel corso del 2018 i verbali elevati per ‘telefonate’ al volante sono stati 121 (nel corso del 2017 erano stati 127) mentre ben 170 – contro le 125 del 2017 – sono le persone trovate ubriache al volante e colpite, tutte, dal ritiro della patente. Nella maggior parte dei casi anche dalla denuncia penale.

In troppi senza cinture

Non è molto più confortante il dato relativo al mancato utilizzo delle cinture di sicurezza, prima causa di lesioni gravi e purtroppo anche morti in caso di incidenti stradali. Nel 2018 la polizia Stradale della provincia di Terni ha sanzionato 385 persone, mentre nel 2017 erano state 412.

«Mamma dice che se non metto la cintura è uguale»

Dati che fanno riflettere e che possono essere compresi meglio solo attraverso l’analisi di una ‘addetta ai lavori’ qual è la dirigente della sezione della Polstrada ternana, Katia Grenga. «Proprio qualche giorno fa – racconta – durante la manifestazione San Valentino Arte in cui eravamo presenti, abbiamo svolto delle lezioni di educazione stradale ai bambini della scuola primaria. Uno di loro ha candidamente ammesso che la madre sì, mette la cintura, ma poi gli dice ‘se vuoi metterla bene, sennò è lo stesso’. Ecco – afferma il vice questore – questo tipo di condotta è semplicemente pessima. I genitori devono insegnare i comportamenti corretti. C’è ancora chi pensa che far sedere i propri figli sui sedili posteriori, pur senza cintura, li renda in qualche modo ‘immuni’ o riduca i rischi. Purtroppo, invece, proprio quei bambini non assicurati dai dispositivi, in caso di brusca frenata possono diventare dei ‘proiettili’ e finire fuori dall’abitacolo dopo aver sfondato il parabrezza. Troppe ne abbiamo viste per essere così crudi e realisti».

«Bambini vittime delle scelte scellerate dei genitori»

«Sono ancora troppi i bambini-vittime di scelte scellerate dei propri genitori – prosegue Katia Grenga -. Non devono essere i figli ad imparare autonomamente i corretti comportamenti quando hanno superato l’età ‘da seggiolino’. Prendersi cura di loro è un compito che inizia già prima della nascita. Addirittura abbiamo donne in stato di gravidanza che pensano di essere esentate dal mettere la cintura di sicurezza. Invece, a prescindere dalle multe e dai punti-patente tolti, dovremmo insegnare loro le ‘regole per la vita’. Ci sono genitori che non sanno che le proprie scelte possono avere conseguente irreversibili per sé e gli altri, come chi non assicura il proprio figlio al seggiolino. C’è ancora tanta strada da fare in questo senso».

L’alcol, ad ogni età

Qualche passo avanti ci sarà pure stato in questi anni, però. «Sì – osserva la dirigente – ad esempio sul fronte della guida in stato di ebbrezza. Il fatto che i neo patentati, soggetti a regole ancora più restrittive, siano diventati tendenzialmente più attenti è positivo. E va dato anche atto che i corsi fra i giovani e nelle scuole producono conseguenze positive dal punto di vista civico e della formazione. Di contro vediamo persone adulte, anche molto adulte, attuare comportamenti decisamente discutibili. Se a 48 anni vieni trovato con un tasso alcolemico di 1,80 alle tre di notte, e tenti in tutti i modi di giustificarti, forse qualcosa non va».

Quanto ‘costa’ una denuncia

Uno dei punti è che molti cittadini, giovani e meno, non si rendono conto delle conseguenze di certe condotte solo quando la ‘frittata’ è ormai fatta: «Oltre ai casi più gravi, ai sinistri con conseguenze drammatiche per chi resta coinvolto, credo che in pochi sappiano cosa vuol dire prendersi una denuncia penale per guida in stato di ebbrezza alcolica. Dal tasso di 0,5 grammi per litro di sangue a 0,8 siamo ancora in ambito ‘amministrativo’, anche se la sanzione pecuniaria, il ritiro della patente ed i successivi esami presso la Usl e la Motorizzazione civile, sono inevitabili. Oltre 0,8 g/l si va invece nel penale e c’è chi, oltre a condanne, lavori socialmente utili, fasce orarie per l’utilizzo dell’auto, si è trovato a dover pagare sanzioni – imposte dal tribunale – per svariate migliaia di euro. Conseguenze accessorie? Il non poter partecipare a concorsi pubblici, spesso e volentieri perdita del lavoro, ripercussioni psicologiche e familiari. Ma vale la pena rischiare?».

Alcol: «Età, sesso e peso non contano»

Infine una puntualizzazione: «Molti conducenti non sanno che se uno viene trovato, ad esempio, con un tasso di 0,85 g/l, è semplicemente in stato di ebbrezza. L’età, il sesso, il peso non c’entrano nulla. Non esiste soggettività anche se ci si sente, apparentemente, bene. Il dato vale per tutti ed ha per tutti le identiche conseguenze, fisiologiche in primis, e quindi dal punto di vista delle sanzioni».

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