Ternana al Tar il 23. Vives: «Stop frenesia»

Colloquio informale con la Panzironi e decisione di rinunciare all’istanza cautelare monocratica. Giovedì il Consiglio di Stato. Vives: «Partenza ok, punti a parte»

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Non ci si attendeva nulla di particolare dalla giornata odierna al Tar del Lazio, su nessun fronte. E così è andata, seppur con motivazioni inedite per la Ternana: i legali rossoverdi hanno rinunciato all’istanza cautelare monocratica a seguito di un colloquio informale con Germana Panzironi. La presidente della Sezione Prima Ter non ha nemmeno avuto bisogno di respingere alcuna richiesta. Presa d’atto e udienza di merito martedì 23 ottobre. Discorso diverso per gli altri club in lotta, entrambi ‘bocciati’. Nel contempo brutte notizie per il vicecapitano delle ‘Fere’ Giuseppe Vives, bloccato da una lesione muscolare e pronto ad essere sostituito – a giudicare dalle prime indicazioni, ovviamente variabili nei prossimi giorni – da Lorenzo Callegari nel 4-3-1-2.

 

L’appuntamento informale a Roma e l’esito. Giovedì Consiglio di Stato

La rinuncia rossoverde post colloquio con la Panzironi

Nessuna discussione sull’istanza cautelare monocratica dunque, semplicemente perché la Ternana ha rinunciato. La Panzironi ha quindi preso « atto della rinuncia all’istanza cautelare monocratica» fissando per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 23 ottobre 2018. Il pool rossoverde nel ricorso depositato lunedì aveva impugnato la sentenza del Tfn del 1° ottobre in seguito agli ormai noti, dibattutti provvedimenti – format B a 19 e blocco ripescaggi – del commissario straordinario della Figc Roberto Fabbricini del 13 agosto. Alla base della decisione di Fabio Giotti, Massimo Proietti e Mario Rosario Spasiano il colloquio informale con il 55enne magistrato che, in sostanza, ha fatto presente che la questione andava trattata in via collegiale. Gli avvocat hanno tentato di anticipare l’appuntamento ma sarebbe servita l’autorizzazione – a quanto pare difficoltosa da ottenere – dall’alto per un’udienza fuori calendario. Il Novara ha presentato un’istanza cautelare monocratica oggi stesso perché altrimenti non si sarebbe potuta fissare l’udienza a stretto giro anche per i piemontesi. Tutto chiaro. Ma giovedì c’è anche il Consiglio di Stato di mezzo e allora? Non è escluso che il collegio giudicante – presidente l’eugubino Giuseppe Severini – dichiari l’inammissibilità o l’improcedibilità del ricorso rossoverde visto che fu presentato pre decreto-legge del 5 ottobre.

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Mario Rosario Spasiano, Massimo Proietti e Fabio Giotti

Per quel che concerne il club toscano è arrivato il ‘no’ della camera di consiglio della Sezione Prima Ter: «Ai fini – la motivazione – dell’accoglimento della domanda cautelare, devono sussistere cumulativamente i due presupposti normativamente previsti del fumus boni iuris e del periculum in mora, tanto che la mancanza di uno solo dei predetti requisiti preclude al giudice amministrativo l’adozione di una qualunque misura cautelare; per quanto riguarda il fumus boni iuris, il ricorso non soddisfa più le necessarie condizioni di procedibilità in quanto la società istante, all’odierna camera di consiglio, ha, da un lato, rinunciato all’unico motivo contenuto nell’impugnativa in esame (riguardante la violazione dell’art. 101 del c.p.c. per non avere il Collegio di garanzia, nella deliberazione dell’11 settembre 2018, rimesso al contradditorio delle parti la questione della competenza degli organi della giustizia sportiva a decidere sul format del campionato di serie B) e, dall’altro, ha chiesto, sempre in camera di consiglio, l’applicazione immediata del decreto legge n. 115 del 2018, l’adozione di una misura cautelare finalizzata ad allargare il format del campionato di serie B a 22 squadre e l’accoglimento della propria domanda di ‘ripescaggio’ in quel campionato; oltre all’assenza di ogni ritualità prevista dal codice del processo amministrativo nella proposizione delle predette domande (che non consente – come detto – di procedere al loro esame, non essendo state rimesse ritualmente al contraddittorio processuale delle parti e del giudice), la società ricorrente non risulta altresì che abbia ancora impugnato, ai sensi e con le modalità di cui all’art. 1, comma 4, del decreto legge n. 115 del 2018, la decisione assunta dal Tribunale federale nazionale del 28 settembre scorso con riferimento al format del campionato di serie B».

LA DECISIONE DEL TFN IMPUGNATA

Regolare svolgimento campionato: «No presupposti per accoglimento»

Appuntamento al Tar del Lazio

Si prosegue: «Con riferimento invece al profilo del danno grave ed irreparabile (periculum in mora), vanno anche valutate le conseguenze che, alla luce dell’attuale situazione di fatto, un’eventuale decisione di accoglimento della domanda cautelare – laddove praticabile – potrebbe provocare con riferimento a tutti gli interessi in gioco nella vicenda di che trattasi; che, ad avviso del Collegio, proprio comparando gli opposti interessi (ovvero quello della ricorrente a partecipare al campionato di serie B e quello delle parti resistenti a non compromettere il regolare svolgimento, non solo del campionato di serie B, ma anche di quello di Lega Pro), sembra prevalere quello finalizzato a garantire il regolare svolgimento delle competizioni sportive, anche in ragione del fatto che i due campionati risultano ormai in corso di svolgimento da più giornate; che, peraltro, l’auspicata acquisizione del titolo a partecipare al campionato di serie B non può costituire una conseguenza immediata dell’eventuale accoglimento delle domande (irritualmente) proposte in questa sede, anche in ragione del fatto che risultano proposti ricorsi (o comunque potranno essere riproposti ai sensi del citato decreto legge n. 115 del 2018) aventi ad oggetto la legittimità della clausola preclusiva D4 riguardante le modalità di ripescaggio delle squadre interessate (ovvero n. 7 formazioni su – eventuali – tre posti disponibili); alla luce di quanto sopra esposto, non risultano sussistenti i presupposti per l’accoglimento della domanda cautelare che, va pertanto, respinta». Il Catania ricorrerà al Consiglio di Stato, come annunciato da uno scatenato Pietro Lo Monaco.

L’1-1 CON IL RENATE, CI SONO ANCHE I FISCHI

Stop Vives, niente Verona. Prove di 4-3-1-2 con Callegari e Furlan ai vertici del ‘rombo’

De Canio e le indicazioni a Lorenzo Callegari

Passando al campo c’è l’infortunio di Giuseppe Vives: lesione di primo grado al flessore della coscia sinistra e niente Verona per lui. Un bel guaio considerando anche le assenze di Altobelli e Rivas. Nella seduta pomeridiana il trainer lucano ha provato un 4-3-1-2 con Fazio, Diakité, Bergamelli, López, Defendi, Callegari, Salzano, Furlan, Marilungo e Bifulco, mentre dall’alto lato sono stati schierati Mazzarani, Gasparetto, Mucciante, Giraudo, Frediani, Mennini, Pobega, Nicastro, Vantaggiato e Butić. Il tecnico si è focalizzato in particolar sul centrale francese e, in un paio di occasioni, sul talento di scuola Paris Saint-Germain: di certo l’assenza dell’ex Pro Vercelli fa aumentare le chance di titolarità per il nativo di Meudon, specie in caso di ‘rombo’.

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Il vicecapitano: «Capisco delusione, ma tolti i punti siamo partiti bene»

Il ‘rombo’ di centrocampo con Furlan e Callegari

Ed è proprio Vives ad aver parlato in conferenza mercoledì pomeriggio per fare il punto della situazione: «Capisco che c’è delusione in città, siamo rammaricati anche noi perché ci aspettavamo qualche punto in più. Tuttavia non è semplice dopo tre mesi di ricorsi e stare fermi. Noi siamo partiti da zero, le amichevoli non sono mai come il match della domenica: penso che, punti a parte, siamo partiti con il piede giusto. Sappiamo che la C è difficile e affronteremo avversari che si chiudono dietro per poi ripartire. Dobbiamo giocatore ad un ritmo superiore al loro, in questa squadra ci sono giocatori con caratteristiche di corsa e dinamismo. Certo, rispetto a Pesaro con il Renate siamo stati un po’ più compassati ma è dipeso anche dal tipo di incontro».

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Parlando del 20enne francese, Vives ha sottolineato che «il mister ci ha detto che ci son venti giocatori che possono giocare titolari e Lorenzo sono convinto che abbia delle potenzialità enormi. Sicuramente si deve dare anche la possibilità di sbagliare, non bisogna subito condannare: quando si arriva nei grandi lo scotto un po’ c’è. Farà bene se chiamato in causa, è un ragazzo di grande qualità come gli altri: la Ternana ha i giovani più forti del campionato». Sulle sue condizioni specifica di «non sapere i tempi di recupero, devono essere valutati, era un fastidio che avevo da diversi giorni e credo abbia inciso anche il terreno sintetico di Campitello». C’è poi un input per i compagni: «Dobbiamo metter via la frenesia, il campionato non si vince dopo due partite o un mese. Serve gestire meglio le partite. Il modulo? Con il Renate il mister ha deciso di cambiare e occorre adattarsi».

Il ‘vecchio’ De Canio, Mastripieri e l’augurio

Diakité più volte chiamato da De Canio

Il 38enne campano è già stato allenato dal tecnico di Matera – in Puglia c’era anche Filippo Orlando – Lecce nella stagione 2009-2010 insieme a Marilungo e Defendi: «Rispetto a quel periodo – ha detto con il sorriso – il mister si è calmato un po’, era un bel martello. Un piacere per me ritornare con lui dopo dieci anni perché a Lecce abbiamo vissuto una bellissima esperienza e spero che di poter ripetere la stessa annata qui a Terni». Curiosità: a far esordire Vives tra i ‘pro’ fu Marco Maestripieri che, nella giornata di giovedì, festeggerà i 62 anni. «Eravamo nel Sant’Anastasia 1999-2000, nel girone C della serie C2, campionato difficile. Un bel ricordo». Maestripieri allenò anche Fabrizio Fabris e Fabio Liverani nella Nocerina 1996-1997.

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