Ternana-Diakité, ancora silenzio

La squadra si allena a Campitello priva del francese, ‘isolato’ lunedì rispetto al gruppo: mutismo dalla società. Gravina e la serie B: «Senza modifica Noif resta a 22»

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Maria Grazia Fazi assiste alla seduta

Non c’era nessun – almeno nella prima parte di seduta, anche perché i cancelli sono stati aperti solo alle 10.15 – tifoso martedì mattina ad assistere al secondo allenamento settimanale sul sintetico di Campitello. Unica spettatrice a ‘controllare’ la situazione Maria Grazia Fazi, ma tutto quieto: in una fase dove la squadra è in affanno e c’è più di qualcosa da chiarire nello spogliatoio, a coinvolgere in maggior misura l’ambiente è la vicenda legata a Modibo Diakité. La società – fosse anche per smentire le voci di scollamento e malumore del francese – è ancora silente sull’assenza del difensore in gruppo e rispetto a lunedì la situazione non è cambiata, anzi: questa volta l’ex Lazio e Fiorentina non è sceso in campo in solitaria al ‘Liberati’. Ok la squalifica per Ravenna, ma pare evidente che qualcosa non va. Vedremo come si evolverà la situazione. Nel contempo il presidente Gravina Figc parla di «format B a 22 se non modifica la norma». In sostanza nulla di ufficiale per ora.

L’ALLENAMENTO DEL FRANCESE IN SOLITARIA DI LUNEDì POMERIGGIO – VIDEO

Stefano Bandecchi a Roma, niente commento sulla Ternana

La seduta di martedì

Al comunale di Campitello non c’era il presidente Stefano Ranucci – ad informarlo degli sviluppi al campo la stessa Fazi – visto l’impegno romano per l’inaugurazione dell’anno accademico della Niccolò Cusano. Con lui il club manager Paolo Tagliavento, gli avvocati Fabio Giotti e Massimo Proietti nonché Stefano Bandecchi, protagonista di un intervento da oltre 25 minuti di fronte al ministro per la pubblica amministrazione Giulia Buongiorno: questa volta, a differenza del breve passaggio del 2017 sui rossoverdi, nessun accenno sulla Ternana. «Speravo in un dialogo più accorto – le parole conclusive dell’imprenditore livornese – con il ‘governo del popolo’ e mi auguro ci possa ascoltare, dando un’occhiata al povero Cristo. Altrimenti ho già detto a mia moglie e mio figlio che ne andremo a vivere da un’altra parte perché mi sono stufato e totalmente scocciato di investire in un nazione che, quando può, ci sputa». Discorso extra Fere ovviamente. Di certo non sarà entusiasta – le dichiarazioni del dirigente romano post Giana Erminio riflettono bene il momento – dell’insufficiente cammino rossoverde nel girone d’andata nonostante la striscia iniziale d’imbattibilità. Martedì sera è prevista una cena di gruppo – d’altronde sono in ritiro, difficile che accada diversamente – alla presenza dello stesso Ranucci.

TERNANA, UN GIRONE D’ANDATA CON PERCENTUALE VITTORIE SOTTO IL 50%

A Campitello

Aniello Salzano a parte

Chi si aspettava – in pochi, a dire il vero – di rivedere Diakité in gruppo è rimasto deluso. C’erano gli indisponibili Vivas, Nicastro, Salzano e Rivas (tutti impegnati nel lavoro differenziato) ma non il 31enne di Bourg-la-Reine: tra i tifosi c’è malumore per la situazione sviluppatasi ed è chiaro che è un altro tassello dell’attuale scenario negativo che circonda il mondo rossoverde. Nulla di irreparabile, fatto sta che se la Ternana non si sveglia ora la questione inizierà davvero ad essere ingarbugliata: paradossalmente, fatte le dovute proporzioni, si sta rivivendo la contorta situazione della scorsa annata. Giornate di riflessioni per tutti insomma, anche per un De Canio evidentemente in difficoltà a dovere nel gestire l’impasse di questo periodo. Da segnalare l’assenza di Hristov, di Pobega e del match analyst Carmine Alessandria, quest’ultima ‘sospetta’. In tutto ciò c’è chi rilanciare la figura di Sandro Pochesci. Vale qualsiasi cosa.

LE MODIFICHE NOIF DI ROBERTO FABBRICINI, 13 AGOSTO

La Figc e la non certezza su format B: «Ad oggi è a 22»

La sede della Figc in via Allegri

Intanto in mattinata si è svolto il consiglio federale della Figc. Grande attesa per l’annuncio di Gabriele Gravina – c’è il via libera alle date per i vari step in ottica licenza nazionale – sul format 2019-2020 della serie B, tuttavia non c’è ancora la certezza: «Quando non c’è consenso, valgono le regole scritte – le sue parole – e quelle attuali sono chiare. Ad oggi il format è a 22 squadre e, se non interverrà una modifica, il prossimo anno resterà tale. C’è stato un confronto acceso su posizioni differenti riguardo il format: il comunicato del commissario straordinario Roberto Fabbricini stabiliva la composizione a 19 squadre soltanto per il campionato 2018-19». Sullo stesso argomento si è espresso Francesco Ghirelli, numero uno della Lega Pro: «La proposta, condivisa con i nostri club, era quella di riportare la serie B a venti squadre con cinque promozioni dalla terza serie (tre dirette e due tramite play-off). La serie B e, purtroppo, la serie A non hanno condiviso: a questo punto – la conclusione dell’eugubino – la serie B torna o meglio resta a 22, noi quattro promozioni e otto retrocessioni. Il 31 gennaio si riunirà il consiglio federale per definire i criteri dei ripescaggi per completare gli organici ( tre squadre) e si dovranno approvare criteri in linea con la riforma, capaci di chiudere quella pagina inaccettabile di agosto per la serie C. La strada che abbiamo tracciato è di responsabilità e riporta l’equilibrio dopo quanto è successo in estate con danni a club, ai tifosi e al nostro calcio».

Tifosi prendono posizione: «Colmate le lacune»

Il Liberati

Ad esporsi con una lunga nota – lamentano il fatto di non essere riusciti ad avere un colloquio con Bandecchi e Ranucci in due mesi – è il Club Rocca Rossoverde: «A differenza dello scorso anno la rosa a disposizione dell’allenatore è sicuramente la più forte del girone e indubbiamente il sacrificio economico fatto dalla proprietà è stato molto importante ma, malgrado ciò, i risultati ed il gioco proposto dalla squadra non sono stati all’altezza degli investimenti. La nostra sensazione è che si stanno ripetendo molti degli sbagli commessi lo scorso anno. Abbiamo sempre sostenuto che un elemento fondamentale per ottenere risultati sia quello di riuscire ad avere un ambiente positivo dove tutti, dai magazzinieri ai calciatori, siano tranquilli e felici di far parte della famiglia rossoverde. Società, dipendenti, stampa e tifosi dovrebbero remare tutti uniti nella stessa direzione, ma per ottenere questo c’è bisogno di una gestione altamente professionale. L’impegno economico e la buona volontà non bastano per creare una società vincente, occorrono le persone giuste al posto giusto. Lo scorso anno avevamo più volte sottolineato come mancasse all’interno della società un ds o un dg esperto che sapesse gestire al meglio i rapporti tra tecnico e calciatori, tra società, stampa e tifosi. In altre parole un professionista del calcio. Speriamo che chi di dovere decida di crescere e di colmare questa evidente lacuna che permetterebbe di rasserenare tutto l’ambiente e di operare le giuste scelte sia tecniche che societarie». Si parla di tutto: «Capitolo a parte la questione stadio. La nostra opinione, indipendentemente dagli attori, è che lo stadio debba rimanere un bene pubblico, uno di proprietà privata sarebbe estremamente pericoloso. Concludiamo rinnovando l’invito a tutti i tifosi di stare sempre e comunque accanto ai colori che ci rappresentano e che amiamo a prescindere da società, categoria e classifica. Il Liberati è la nostra casa e tifare le Fere è un imperativo per chi ama questi colori».

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