Ternana, incubo 2017: solo cinque club peggio

Tra le 102 squadre professionistiche solo Melfi, Lumezzane, Ancona, Pescara e Genoa hanno uno score più basso. Punto di non ritorno dietro l’angolo

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di S.F.

Mohamed Sissoko, debutto negativo a Verona

Il punto di non ritorno, inesorabile si avvicina. Segnali di risveglio a Verona – primo tempo – e un errore dagli undici metri che ha spento le velleità rossoverdi al ‘Bentegodi’, un accenno di reazione che tuttavia non è bastato a fermare l’emorragia delle ‘Fere’: cambiano i giocatori ma non i risultati per la Ternana, in un avvio d’anno tra i peggiori della storia societaria. Quattordici gare e quarantadue punti a disposizione – a dare un pizzico di speranza in più le penalizzazioni dietro l’angolo per Latina, Avellino e Pisa, il Tfn ha sancito mercoledì il primo a danno dei toscani – per la sopravvivenza in B, a partire dal doppio turno casalingo di fila contro Pro Vercelli e Trapani: al di là di annunci scontati e richiami all’unione, la sensazione è che il game over possa prendere corpo in maniera definitiva in caso di fallimento negli scontri diretti in arrivo. Un rendimento terrificante per i rossoverdi nei due mesi iniziali del 2017, che piazza via Aleardi nella top 10 italiana – in negativo – dei club professionistici della penisola.

Simone Palombi, il laziale l’ultima punta a segnare

Un precedente indicativo La gara del ‘Bentegodi’, decisa da una doppietta di Pazzini, ha rappresentato il quinto stop consecutivo per il gruppo del tecnico campano. Striscia molto rara che, nell’era Longarini, mancava dal novembre 2008 con Francesco Giorgini – il filone spinse l’abruzzese a rassegnare le dimissioni dopo il ko di Lanciano – in panchina; bisogna invece tornare indietro di ben 24 anni per trovare un simile score (furono sette le battute d’arresto senza sosta in quel frangente, Liguori-Clagluna alla guida tecnica) in un campionato di serie B, a quella nefasta stagione 1992-1993 che sancì retrocessione e fallimento al termine dell’annata. Una conclusione che, a sentire umori e pensieri della piazza, a più di qualche tifoso delle ‘Fere’ non dispiacerebbe poi così tanto. Ad una condizione, ovvero l’eventuale addio della famiglia Longarini in caso di perdita della categoria.

Felipe Avenatti senza gol dal 26 novembre

Ternana, due mesi da record I rossoverdi hanno collezionato una vittoria, nel debutto del ‘Gaucho’, e nove sconfitte negli ultimi dieci match. Tre punti su trenta a disposizione dal 17 dicembre, ben sei in meno rispetto al duo formato da Brescia e Carpi (penultime in questa classifica parziale) e otto nel confronto con la Pro Vercelli, prossimo avversario delle ‘Fere’. I nuovi acquisti dal curriculum stellare – quantomeno per il torneo cadetto – finora non hanno dato alcun beneficio alla squadra, più che altro lavoro per lo staff medico. Tutto preventabile, chiaro, ma il direttore sportivo Danilo Pagni ha rischiato l’azzardo e nel breve periodo si paga.

Medie e miracoli Una media di 0.42 punti a match per la Ternana dal cambio d’anno. La ‘stima’ per raggiungere la quota salvezza si attestava intorno all’1.50 e, anche volendo andare per difetto ipotizzando i 45 punti utili per la permanenza in serie B, i rossoverdi si ritrovano ora a dover correre a ritmo di 1.60 (si passa a 1.92 per il traguardo dei 50) per avere una minima chance.

La classifica delle ultime dieci giornate (escluse penalizzazioni)

102 club, solo in 5 peggio C’è però chi è riuscito a fare peggio tra i club professionisti italiani, dalla serie A alla Lega Pro. Inarrivabile il Melfi dell’ex rossoverde Eddi Gava, che ha collezionato nel 2017 sei sconfitte in altrettanti match; a seguire Lumezzane ed Ancona con una media di 0.16 (un pareggio, cinque ko), quindi la coppia Pescara-Genoa bloccata a 0.375.

Attacco a zero Non si direbbe proprio che la Ternana – l’aver cambiato tecnico a ritiro di Castel Rigone terminato e non a fine dicembre, altro abbaglio di via Aleardi che si paga – sia allenata da Carmine Gautieri. Squadra di un discepolo di Zdeněk Zeman, seppur più prudente e coperto, che ha all’attivo appena due marcature in sei incontri, oltretutto nemmeno a firma di punte (Falletti con il Cittadella, Di Noia a Bari). A ben vedere un attaccante centrale rossoverde non va a segno dal 3 dicembre, quando Palombi realizzò il gol vittoria contro il Brescia. Tre mesi. Gli stessi che separano Felipe Avenatti dall’ultimo affondo (a Frosinone) vincente. E se non gira la difesa è tosta uscirne. La squadra, tornata dal Veneto, ha iniziato la preparazione – lavoro differenziato per Rossi, Diakité, Palombi e Piacenti, fermo Masi – al match con i piemontesi con una seduta sul terreno del ‘Liberati’: contro il team di Moreno Longo non ci sarà Martin Valjent, appiedato dal giudice sportivo.

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