Coppa, Siena-Ternana: «Pronti al riscatto»

In palio la semifinale e la possibilità di avvicinarsi ad un titolo che manca da anni. Gallo rassicura sul gruppo dopo la delusione Casertana

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Già in precedenza era classificabile come una classica gara importante, il termine più utilizzato in questi casi. La sconfitta casalinga con la Casertana e lo stato d’animo di Stefano Bandecchi ha aumentato il carico in tal senso perché in casa Ternana, a questo punto, diventa fondamentale non commettere un passo falso anche in coppa Italia per evitare di vivere un fine dicembre di ansie e malumore: mercoledì i rossoverdi sono impegnati a Siena con l’obiettivo di staccare il pass per la semifinale. Fabio Gallo sa che è meglio non fare un altro capitombolo. Calcio d’inizio fissato per le 18.30 sotto la direzione di Ermanno Feliciani della sezione di Teramo.

GALLO, L’IMPORTANZA DELLA COPPA E IL FINTO PROBLEMA IANNARILLI

TERNANA, NEL 2019 8 SCONFITTE SU 21 GARE UFFICIALI: DAL 1998 PEGGIO SOLO NEL 2015

Iannarilli a colloquio con Bandecchi lo scorso 23 novembre

Turnover in vista. La rilevanza della coppa

Conferenza stampa pre-rifinitura per il trainer rossoverde, costretto a fare i conti anche con le condizioni non ottimali di Torromino, Celli (colpo alla caviglia) e Salzano. La Ternana chiuderà il girone d’andata sabato sera a Castellammare di Stabia ed è chiaro che ci sarà una rotazione in tutti i reparti: «Ci saranno dei cambiamenti, non so quanti. Comunque sia ci giocatori assolutamente competitivi pronti a giocare», ha sottolineato il 49enne di Bollate. In caso di passaggio del turno in semifinale non ci sarebbe la Reggina, né tantomeno Potenza e Monopoli. Sono Catanzaro e Catania a contendersi l’altro posto nel lato del tabellone rossoverde: «La coppa Italia – il pensiero di Gallo – da sempre è una competizione a cui tengo, non sarà semplice superare il turno perché affrontiamo una squadra forte. E il campionato – evidenzia sul distacco dai calabresi di Toscano – è ancora lunghissimo e può succedere di tutto. Siena? Non posso pensare a come giocano in casa o fuori, è una sfida secca».

IL KO CON LA CASERTANA: STESSO LEITMOTIV DELL’AVELLINO

Dubbio Salzano

Lo sguardo dei giocatori e Iannarilli

L’allenatore delle Fere è certo che il gruppo ha assorbito bene la delusione di domenica pomeriggio: «Mi baso sempre – ha puntualizzato – su ciò che vedo nei loro occhi e la squadra è consapevole di aver fatto una gara non uguale alle altre con il Catanzaro, pur creando molto: non siamo stati a bravi a finalizzare. I ragazzi sono pronti a riscattarsi: di fronte avremo un team tecnico, che palleggia e gioca a calcio. Sarà un confronto aperto e senza barricate». Ormai è chiaro che tra i pali il ‘prescelto’ è Tozzo, mentre in coppa Italia lo scenario è diverso. Inevitabile chiedere lo stato dell’arte con l’estremo difensore ciociaro, ‘appiedato’ dalla trasferta di Bari: «Per me è un finto problema per me. Probabilmente giocherà Marcone. Lo ripeto, Iannarilli non ha fatto nulla e non ha litigato con me, punto. Sono una persona corretta e non dico cazzate, questa è la verità. Ovunque ci sono due portieri che giocano in campionato e un altro in coppa». In effetti ciò che spicca maggiormente – a livello di difetti – sono gli abbagli individuali nel pacchetto arretrato e la poca incisività offensiva, tuttavia ai più non è sfuggito il ‘taglio’ – scelta tecnica – dal ko in terra pugliese.

Fabrizio Paghera

Le marcature che sfuggono e il mercato

C’è da parlare e non poco del rendimento difensivo a 360 gradi. Domenica a sbagliare non sono stati solo in due: «Quando abbiamo lavorato con la difesa a zona nessun rischio con la Casertana, ma abbiamo – il discorso di Gallo sul tema – perso la marcatura sul loro gol. Palumbo non si avvicina all’avversario quando viene battuto il corner e Paghera non va in marcatura, ma gli altri sei devono essere svegli per vedere che c’era il loro libero: questo mi dà fastidio, non c’è stato aiuto uno con l’altro. Sono cose che si allenano normalmente, dopo di che in partita se non sei attento è difficile. In partita ci sono contesti e avversari diversi: se perdi la marcatura è un errore individuale di attenzione, D’Angelo ha colpito solo. In quelle situazioni ci deve esssere più cattiveria perché finora ci ha danneggiato, bisogna essere più concentrati in quel momento», il richiamo del tecnico. «Fabrizio ha chiesto scusa», ha poi aggiunto. Breve accenno al mercato: «Volete un’altra verità? No, non ne abbiamo parlato. Probabilmente il direttore sportivo sta pensando a ciò che si può fare e mi lascia concentrato sul campionato: la palla è ancora in movimento e credo non sia corretto esternare ciò che potrebbe essere il mio pensiero».

Filippo Damian

Gallo insegue la prima coppa da allenatore

Il trainer lombardo quest’anno ha l’occasione di ottenere il primo titolo da tecnico professionista dopo aver vinto da giocatore la supercoppa di Lega di serie C 2003 (Treviso) e l’anglo-italian cup nel 1994 da centrocampista con il Brescia: «Non penso al mio palmarés ma a fare risultati con la mia squadra. Se poi le vittorie portano i titoli, meglio ancora: questa è una competizione che dà lustro alla società ed ai calciatori», ha concluso. Allenamento pomeridiano e partenza per la Toscana. Curiosità Alessandro Dal Canto: un solo precedente con la Ternana da tecnico, nel ko interno – marzo 2013 – alla guida del Vicenza grazie alla marcatura di Litteri sul servizio di Dianda.

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