La Ternana riparte dal Fano, non si può fallire

La rincorsa al Pordenone riprende dai marchigiani. De Canio: «Pazienza e fiducia intorno alla possibilità promozione. Vorrei difensore e centrocampista»

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De Canio e Paghera

La situazione infortuni che tende a migliorare, la collaborazione con il direttore sportivo Luca Leone, la necessità di non sbagliare più dopo un girone d’andata, il mercato in sviluppo e, in particolar modo, l’incerto scenario che ruota intorno a Giuseppe Vives. Senza dimenticare il Fano, primo avversario della Ternana nel 2019: tanti i temi toccati da Luigi De Canio nel classico appuntamento prepartita, con inevitabile accenno alle idee per rinforzare una rosa che pian piano sta tornando alla normalità. Senza dirlo ad alta voce, visti i precedenti. Il trainer lucano ha ribadito con forza alcuni concetti: «Non lascio un’idea forte in cui credo e non mi sento rincoglionito. Tutti uniti si può ottenere l’impresa, non vi innamorate del singolo calciatore. Si riparte con entusiasmo e il supporto del pubblico c’è sempre stato, bisogna avere pazienza e fiducia intorno a questa possibilità». Vale a dire la promozione in serie B. L’inseguimento al Pordenone scatta sabato alle 14.30 con diretta testuale su umbriaOn.it.

LA TERNANA RIPRENDE IL CAMMINO, PARLA DE CANIO – VIDEO

Fazio out. L’esordio di Paghera e il rapporto con Ranucci

Fabrizio Paghera

De Canio dà la prima notizia in apertura di conferenza. Fazio non ci sarà per un fastidio muscolare e, se a disposizione, sarà sostituito da capitan Defendi. Per il resto non ci dovrebbero essere scelte sorprendenti: Diakité, Bergamelli, López, Altobelli, Paghera, Pobega, Frediani, Marilungo e Bifulco sono pronti a partire con una casacca da titolare, Vantaggiato in panchina. Di positivo ci sono le condizioni migliorate di alcuni rossoverdi, Rivas in primis: «Qualcuno lo abbiamo parzialmente recuperato ma non sono al massimo della condizione», ha esordito. «Rigoberto ha avuto tre stiramenti e serve cautela. Fabrizio speriamo che riesca a tenere il più a lungo possibile perché non gioca da molto, è un ragazzo serio e scrupoloso. In generale dovremo inventarci qualcosa».  Breve flashback quando si torna a parlare del caos prenatalizio e del rapporto con il presidente: «Non c’è stato nulla da ricucire, non si è rotto nulla. Dalla società non ho avvertito la determinazione di mandarmi via, ho percepito la loro difficoltà e se serviva potevano anche mandare via me, ho offerto la mia disponibilità a farlo senza creare problemi. Tuttavia non ho mai pensato alle dimissioni e di certo non per soldi. Non c’era ragione che io scappassi perché la Ternana era in una buona posizione di classifica con match da recuperare». Pordenone per ora a +10 con due sfide in meno per le ‘Fere’.

LA REGGINA FRENA SU VANTAGGIATO: «MA MAI DIRE MAI»

«Non sono rincoglionito». L’onestà e l’aiuto di Leone, l’attentato alla dignità

Tagliavento, Leone e Ranucci

Il dirigente abruzzese è stato ufficializzato a fine dicembre e da allora i colloquio con il tecnico non sono mancati: «Ho scoperto – le parole di De Canio – che è un professionista a modo, sereno e molto pacato. Fa le cose con la sua testa e ci sono tante attinenze, conosce persone che hanno ottimi rapporti con me: nello scambio professionale mi sono reso conto che tanti calciatori piacciono ad entrambi. C’è sintonia totale». Ha avuto un peso anche lui nella permanenza dell’allenatore di Matera: «Ci sono momenti di difficoltà nel momento di sviluppo di un progetto, non si può mandare tutto a monte alle prime difficoltà. Semmai ho fatto un attentato alla mia dignità – parla dell’annata 2017-2018 in B – personale accettando la situazione che c’era a Terni al momento del mio arrivo, l’ho fatto in nome di un’idea che inseguo tutt’ora. Si è deciso di andare avanti anche grazie al consiglio del ds (ancora non presentato, ndr), un uomo di calcio che è stato onesto a livello intellettuale perché avrebbe anche potuto far mandare via il tecnico per prendere una persona di sua fiducia. Segno di grande intelligenza: ha voluto verificare con chi si aveva a fare e sono estremamente felice di ciò. Intorno alla mia figura si favoleggia, ma la realtà è che ho sempre cercato collaboratori validi ed onesti. Se qualcuno pensa che io mi sia rincoglionito è un diritto poterlo pensare. Per me non è così, non mi sento tale – il messaggio – e non c’è motivo per lasciare un’idea forte in cui credo».

IL TEST CON LA BERRETTI E I BUONI SEGNALI DA RIVAS

Il mercato e Vantaggiato

Il terzino uruguaiano ci sarà

In testa a De Canio è chiaro il disegno per migliorare la squadra: «Vorrei tenere – ha spiegato – tutti i ragazzi che ho scelto perché ne ero convinto in estate e lo sono adesso. Non ci sono calciatori scelti da Pagni o da De Canio, nessuna contrapposizione: sono tutti utili alla causa. Daniele riconobbe il mio diritto alle scelte nel girone di andata e se lui dovesse andare rimarrei così davanti, altrimenti mi aspetto che rimanga con entusiasmo e determinazione. Al ds ho chiesto un’alternativa a Vives ed è arrivato Paghera. Poi non mi dispiacerebbe un difensore in più perché ci sono problemi, ricominciano le nazionali a breve e Hristov va spesso con la selezione bulgara: non vorrei ritrovarmi a giocare match di rilievo ed essere scoperto in certi ruoli, come accaduto nel girone d’andata. E magari un altro centrocampista. Sono in aggiunta a quelli che ho, non per sostituire qualcuno. Callegari non l’ho bocciato, ne sentiremo sicuramente parlare e il ragazzo è giovanissimo, in un ruolo molto delicato. A livello di personalità ha bisogno di crescere con maggiore serenità». Il Fano? «Ha vinto a Pescara in amichevole e a Trieste di recente, questo campionato è difficile. Non ci sono match facili. Nel loro gruppo conosco bene il direttore sportivo, era un mio pupillo a Napoli». Si tratta di Antonio Bocchetti.

VIVES A RISCHIO, IL PRIMO CONFRONTO CON LA DIRIGENZA.

Il punto interrogativo Vives. Cosenza su Hristov

Giuseppe Vives a colloquio con Leone e De Canio

Lista ‘over’ colma e necessità di prendere decisioni a stretto giro. In primis sull’ex Pro Vercelli: «Con Vives – l’analisi di De Canio – stiamo vivendo una situazione un po’ particolare, ad oggi non si riesce a dire al calciatore cosa abbia nonostante i vari controlli.Il taglio? Potrebbe esistere questa possibilità, come altre. Se il giocatore non recupera immediatamente, può accadere: non ho mai visto infortuni del genere, ai tempi del Genoa Stellini ne ebbe uno simile ma recuperò. Tengo a dire che non lo abbiamo preso rotto, ha sempre giocato con continuità in passato. Ha un problema che gli ha bloccato la funzionalità del polpaccio e da quel momento gli esami strumentali non hanno mai rilevato un guaio a carico di quella zona: è stato provato tutto, sia a Terni che in giro per l’Italia. Non ci sono state risposte rilevanti». Insomma, siamo da capo a piedi: «I tanti infortuni? Quando si rincorre continuamente può capitare, in aggiunta a tutti i problemi che ci sono stati. Ma sapete che non ho mai accampato scuse, noi di certo non ci tiriamo indietro nel perseguire l’obiettivo». Tra gli indisponibili ci sono anche Gagno, Furlan e Hristov. 

Diakité, i soldatini e il rispetto

Tiziano Mucciante è il vice di De Canio

Con il 31enne francese tutto ok, per ora. De Canio gli dedica qualche minuto, allarganado poi il discorso: «Vi ho già spiegato la situazione. Ha sbagliato due volte in maniera seria e grave, ma lo ha riconosciuto e ha preso la multa: tutti coloro che sono utili alla causa non hanno motivo di andare via. Credo alle sue scuse, mi reputo una persona tollerante ed intelligente: non c’è malafede e quindi lo tengo. Fino a quando non ci siano fatti particolari che possano ledere le immagini del tecnico e del club: c’è stato un momento di confronto forte, però è stato risolto.Non vi dovete innamorare del singolo giocatore, chi si comporta bene vuol dire che ci tiene al progetto della Ternana. Non vuol dire essere soldatini, ma rispettare le regole che fanno parte di qualsiasi collettività: è una garanzia per tutti, anche per i tifosi, la società e la stampa. In quella settimana che è stato fuori doveva riflettere perché era squalificato. Se avessi voluto un motivo per mandarlo via, già avrei avuto parecchie occasioni e invece è ancora qui ad offrire il suo contributo». Dirigerà l’incontro Luigi Carella della sezione di Bari.

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