Ternana, per Longarini risarcimento in salita

Lo Stato chiede l’inammissibilità del ricorso presentato dal ‘patron’ in merito alla ricostruzione di Ancona: in ballo quasi 2 miliardi di euro

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L’avvocatura dello Stato dice no ad Edoardo Longarini. O almeno ci prova: lunedì mattina i ‘difensori’ del Ministero delle infrastrutture hanno richiesto l’inammissibiità del ricorso avanzato dal ‘patron’ della Ternana, in merito al ricorso presentato dopo la sentenza della Cassazione – annullato l’arbitrato dopo il quale la Corte di Appello di Roma aveva riconosciuto il diritto al risarcimento di 1,5 miliardi di euro –  dello scorso dicembre. Il caso fa riferimento alla mancata realizzazione, a causa del finanziamento statale indisponibile, di opere pubbliche per il piano di ricostruzione di Ancona. A riportarlo è l’Ansa.

La richiesta di inammissibilità è stata formulata davanti ai giudici della sesta sezione civile della Suprema Corte, con verdetto previsto nelle prossime settimane. Longarini presentò istanze di sequestro nei confronti della Banca d’Italia, della Cassa depositi e prestiti e dei Ministeri delle infrastrutture e dell’economia per 1,9 miliardi, per il contenzioso con lo Stato in merito all’appalto concesso all’Adriatica Costruzioni per la ricostruzione di Ancona: le opere pubbliche non furono mai fatte a causa dell’assenza di disponibilità di fondi pubblici. Il ‘patron’ rossoverde vinse invece i lodi – 250 milioni complessivi – riguardanti le ricostruzioni di Macerata e Ariano Irpino. Dovesse arrivare lo stop, Edoardo Longarini non avrebbe più chance di ottenere la cifra risarcitoria.

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