Ternana, Pochesci ‘sprona’ Tremolada

Colloquio a fine seduta tra il trainer romano e il trequartista lombardo. Nel pomeriggio nuova visita di Bandecchi: «Chiesta maggior cattiveria». Problemi per Angiulli e Montalto

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di S.F.

Ranucci, Bandecchi, Pochesci ed Evangelisti

Trentacinque minuti di ritardo rispetto all’orario previsto. Inizia alle 15.35 il penultimo allenamento della Ternana prima della partenza – prevista nella tarda mattinata di venerdì – per Bari, dove ad attendere la truppa di Sandro Pochesci c’è il Bari grandi firme: al ‘Liberati’ c’è stata infatti la nuova visita di ‘controllo’ di Stefano Bandecchi che, dopo un briefing con dirigenti, tecnico e giocatori, è ripartito a bordo del consueto elicottero che lo accompagna in Umbria. Problemi per Angiulli e Montalto, due le soluzioni tattiche in ballo per fronteggiare i ‘Galletti’ di Fabio Grosso. Lungo colloquio tra il tecnico romano e Luca Tremolada nelle battute conclusive.

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Stefano Bandecchi, i giocatori assistono alla sua ripartenza

La visita: «Maggior cattiveria» Slittano le esercitazioni tattiche e atletiche, perché al ‘Taddei’ atterra nel primo pomeriggio il ‘patron’ toscano. Tifosi fuori in attesa della ripartenza che, dopo una chiacchierata con il presidente Ranucci (mercoledì mattina a Vetralla anche per intavolare una collaborazione con un noto centro medico, pronto a inserirsi nel mondo rossoverde), il ds Evangelisti e il tecnico romano, avviene alle 15.35 con una novità: questa volta ad assistere al decollo ci sono anche i calciatori. Per Bandecchi un rapido approccio verbale – «salve signori» – con i presenti, un ultimo scambio con la dirigenza e via in volo. «Ci ha fatto un saluto – racconterà poi Roberto Vitiello – e fa sempre piacere, è uno stimolo per tutta la rosa. Ha caricato la squadra per i prossimi impegni e ci ha chiesto maggior cattiveria, speriamo di accontentarlo».

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Luca Tremolada e Sandro Pochesci, colloquio a fine seduta

Problemi per Angiulli e Montalto, colloquio con Tremolada Ancora 3-3-3-1 (3-3-4) e 4-3-1-2 per il trainer delle ‘Fere’. Squadra ‘allenatrice’ schierata con difesa a tre – il Bari ci ha giocato di recente – e spazio alla retroguardia con Ferretti, Gasparetto, Valjent e Favalli, mentre in mediana hanno trovato posto Defendi, Paolucci e Varone (Angiulli ha lasciato anzitempo per un fastidio fisico); davanti Tremolada ha agito alle spalle di Tiscione e Finotto dopo l’uscita dal campo di Montalto, claudicante al momento di abbandonare il terreno di gioco. In gruppo Bombagi e Gigli, ancora ai margini – differenziato – Zanon. Nel finale Pochesci si è isolato in compagnia del trequartista: gesta e parole nei confronti del milanese per circa dieci minuti, quasi a ‘catechizzarlo’. Chissà che non c’entri il discorso legato alla qualità del gioco – «è il più tecnico che abbiamo, ma deve imparare a giocare più semplice», aveva dichiarato il tecnico una settimana fa – dell’ex Virtus Entella.

Stefano Ranucci e i rossoverdi

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La non partita e Brienza Ternana in campo a Bari a quattro giorni dal metà tempo – sfiorato – disputato contro Meccariello e compagni:  Abbiamo giocato – il commento di Vitiello – solo venti minuti, non è come fare una gara vera e propria. Non è né un vantaggio né uno svantaggio, dipende dal nostro approccio a Bari: sarà di sicuro un match difficile, loro sono stati costruiti per vincere il campionato e sono tra le migliori. Hanno molti giocatori importanti e ne cito uno perché ci ho giocato insieme: Franco Brienza, è straordinario. Ci prepariamo a fare un grande incontro».

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La seduta di giovedì pomeriggio

L’inedito modulo Quel 3-3-3-1 ha colpito diversi addetti ai lavori. Una prima volta per Vitiello: «Siamo partiti con il piede giusto perché ci sono state ottime prestazioni. A Chiavari siamo inciampati, spero e credo che sia solo un incidente di percorso: dobbiamo proseguire con questo spirito, è positivo. Per quel che concerne lo schieramento del mister, era la prima volta che lo applicavo: in squadre offensive – sottolinea – ci ho sempre giocato ed è mera questione di predisposizione della rosa. C’è massima disponibilità da parte di tutti e a livello personale ho giocato da centrale in una difesa a tre negli ultimi sei anni».

Pochesci ‘camaleonte’ Vitiello, 34 anni, ha alle spalle oltre un decennio di calcio professionistico ad alto livello. Di tecnici di valore ne ha avuti diversi e, nel pescare una caratteristica particolare di Pochesci, mette in evidenza che il fatto che «studia gli avversari e fa tutti gli accorgimenti del caso, un allenatore che non si fossilizza solo su alcune idee di gioco. Gli piace spaziare e cercare le giuste contromisure: questa può essere la prerogativa che mi ha colpito, non è facile trovare tecnici che cambino spesso soluzione. Nel calcio di oggi – Vitiello lo definisce ‘totale’ – contano molto le motivazioni e devo dire che in tal senso il gruppo c’è. Dobbiamo sempre andare al 101%, ce lo impone la categoria». Rifinitura venerdì mattina.

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