Ternana, quattro mesi a tutto Longarini

Stravolgimenti, ‘messaggi’, presenze a Terni, ‘ammissioni’ e ambizioni: un 2015 che ha segnato l’ascesa del figlio del ‘patron’

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di S.F.

Nel 2015 rossoverde che si appresta a chiudersi, tra vacanze ed incertezze su dove comincerà la preparazione alla sfida con il Trapani, c’è una data spartiacque che ha dato il via ad una serie di vicissitudini, scelte, operazioni, allontanamenti, ‘ritorni’ e sconvolgimenti societari. Era il 3 giugno quando l’ex presidente delle ‘Fere’ Francesco Zadotti veniva arrestato – la custodia cautelare verrà poi annullata – nell’ambito dell’operazione ‘Vento di maestrale’: una giornata che segnerà l’inizio dell’ascesa definitiva di Simone Longarini, concretizzata ufficialmente il 3 settembre con la nomina ad amministratore unico della società di via Aleardi. E da allora – ma già in precedenza – di iniziative, tentativi di riavvicinamento alla piazza e polemiche non sono mancate.

L'ex presidente Francesco Zadotti

L’ex presidente Francesco Zadotti

La ‘fine’ di Zadotti non solo ha segnato l’avvento del figlio romano del ‘patron’ Edoardo a gestire le redini della società, ma gradualmente – uno stacco evidente fin da subito, ma ‘controllato’ fino al licenziamento di agosto e risposta successiva della controparte – ha visto scivolare l’ex ds Vittorio Cozzella fuori dalla Ternana. «L’ho corteggiato tanto, mai fatto nemmeno con una bella donna», dirà invece Simone Longarini in merito al ritorno di Domenico Toscano sulla panchina delle ‘Fere’. La storia estiva poi è nota: mercato fermo, rapporto tra i due non così ferreo come ipotizzabile, bordate nei confronti del tecnico reggino già nel post match con il Crotone in ‘Tim Cup’ e dimissioni a sorpresa dopo la sconfitta di Modena in campionato, in seguito ad un ulteriore ‘colpo’ del neo amministratore unico.

Il 3 settembre la discesa in campo ufficiale di Simone Longarini da amministratore unico. Tempo poco più di due mesi e fine corsa per il provvisorio consiglio d’amministrazione nominato il 16 giugno con Giuseppe Matteo Masoni presidente, Stefano Dominicis – ora ‘procuratore’ con poteri rappresentativi e di stipulazione contratti con tetto di 1,5 milioni di euro per singola operazione (contratti calciatori e sponsorizzazioni) – ed Edoardo Longarini.

Simone Longarini durante la presentazione della squadre e delle maglie

Simone Longarini durante la presentazione della squadre e delle maglie

Stravolto il collegio sindacale La rivoluzione targata Simone Longarini ha coinvolto anche l’organo di controllo contabile della società. Via l’intero ‘gruppo Zadotti’ composto dall’ex presidente del collegio Massimo Lalle, i sindaci Marco Remedia, Emanuele Pucci ed i supplenti Eugenio La Fianza e Pierluigi Rossetti: dal 25 novembre scorso dentro invece il gruppo milanese – tutti appartenenti ad un noto studio del capoluogo lombardo – formato dal 44enne Stefano Valentini (presidente), Davide Maiocco, Antonio Pesce (sindaci), Federico Arosio e Marco D’Addio (supplenti). A loro si è aggiunta la Fidirevisa & Partners S.r.L, nuovo revisore legale della società.

Le buone intenzioni Rendere la Ternana autosufficiente, trovare un equilibrio finanziario, rilancio del progetto centro sportivo per le giovanili, più presenza su piazza, riavvicinamento dei tifosi e riportare famiglie allo stadio. E le iniziative in tal senso non sono mancate, seppur a ben vedere siano servite a poco per riaffollare il ‘Liberati’: prezzo ‘speciale’ per l’abbonamento delle donne (60 euro in tutti i settori) e ritorno ad una presentazione della squadra e delle maglie ‘aperta’, da vivere appieno con la gente e non solamente nella sala consiliare del Comune. Molti applausi e consensi cominciano ad arrivare nonostante la ‘pesantezza’ del cognome e di una gestione decennale precedente tutt’altro che memorabile.

Lo striscione per Longarini alla est-Viciani nel match con il Lanciano

Lo striscione per Longarini alla est-Viciani nel match con il Lanciano

Longarini e squadra ‘Intesa’ che si rafforza grazie al cambio di passo effettivo sul piano della vicinanza alla squadra, una delle tante critiche mosse in passato alla famiglia Longarini. In un primo momento il figlio del ‘patron’ incontra il gruppo lontano dal campo d’allenamento, poi, nel momento di maggior difficoltà, iniziano i posizionamenti sulla panchina aggiuntiva durante i match e le visite al ‘Taddei’: due a settimana e non più solo a ‘porte chiuse’. Perché «dopo la gara persa con la Virtus Entella ho deciso di essere più vicino alla squadra, dicendo ai ragazzi di ripartire da zero». Insomma, meno Marco Callea, il ‘dg’ chiamato per seguire da vicino le vicende rossoverdi, e più attaccamento diretto. Altri consensi, poi però arriva un passo falso. Che più di qualcuno non gli perdona visti i trascorsi.

L’ammissione «Chi collabora con la Ternana lo potete vedere nell’organigramma ufficiale», aveva dichiarato il 30 settembre sulla presunta collaborazione con Andrea e Simone Montemari, smorzando le voci che volevano gli ex dirigenti rossoverdi di nuovo in sella. Poi però, lo scorso 16 dicembre, il quadro cambia e Longarini ammette di essersi avvalso del loro aiuto nei primi momento di ricostruzione post Zadotti: è una mazzata per la fiducia che una buona parte dei supporter rossoverdi aveva concesso al figlio del ‘patron’. Un dietrofront che fa scendere le sue quotazioni, nonostante nei giorni precedenti fosse stata lanciata un’altra iniziativa ben accolta dai tifosi: la possibilità di votare – da una selezione scelta dalla società – le maglie della stagione 2016/2017.

Roberto Breda e Simone Longarini

Roberto Breda e Simone Longarini

Risultati ed isolamento No, il rendimento della Ternana non è piaciuto all’amministratore unico. Guglielmo Acri, il ds che ha sostituito Cozzella, gli aveva garantito che era una squadra da play-off. D’altronde Simone Longarini già aveva fatto intuire il suo pensiero sul valore della squadra durante la presentazione al ‘Liberati’: «Saremo forti». La realtà è un’altra, anche a causa del mercato partito ad agosto: un punto nelle prime cinque giornate, cambio tecnico e, seppur Breda abbia messo a referto un buon cammino dal suo arrivo, zone alte di classifica lontane. Quindi la doppia esplosione ravvicinata, nei giorni successivi alle sfide con Como e Virtus Lanciano: «Ci sto mettendo tutto, ma mi sento solo in questa avventura e potrei anche decidere di defilarmi. Voglio risultati». Nel mirino finiscono Acri, la squadra, parzialmente Breda – solo per la valutazione differente della sconfitta di Ascoli – e le istituzioni locali. Dei provvedimenti promessi dopo il deludente pareggio casalingo nessuna traccia per ora, chissà che il 2016 non inizi con un bella sorpresa, il ritiro. Di pazienza, alla piazza, ne aveva chiesta molta agli albori della sua ‘presa di potere’, cosa che invece sembra abbia terminato nei confronti della squadra.

Il capitano Luigi Vitale con Simone Longarini

Il capitano Luigi Vitale con Simone Longarini

Ricerca d’equilibrio Affetto dei tifosi, famiglie, risultati. Bene, ma prima di tutto viene un’altra cosa: il bilancio. Che Longarini non ha fatto mistero di aver trovato in condizioni non di certo confortanti: al 30 giugno 2014 la perdita d’esercizio superava i 12 milioni. Quest’anno passi in avanti, visto che il segno meno – differenza tra costi e ricavi – si è limitato a poco più di 5 milioni e 800 mila euro e, nella relazione di Simone Longarini del 14 ottobre, si legge che «si è registrata una diminuzione pari a 6 milioni e 700 mila euro» in merito all’esposizione debitoria della società. Al 15 ottobre il patrimonio netto contabile – grazie ad un versamento di oltre 3 milioni nelle casse della società – ammonta a circa 5 milioni e 400 mila euro. Insomma, un duro compito, come certificato anche dalla nota integrativa al bilancio (chiuso il 31 dicembre 2014) della Sviluppo Editoriale S.r.L. (titolare di oltre 89 mila quote della società, pari al 57.26%, delle quali 47 mila e 736 sotto sequestro giudiziario) dell’amministatore unico Giuseppe Capaccia: ‘La collegata Ternana Calcio S.p.A. ha evidenziato significativi squilibri economici e gestionali sia nel bilancio approvato al 30 giugno 2014 che nella situazione semestrale al 31 dicembre. Di fatto i tre anni di permanenza nel campionato di serie B non hanno ancora prodotto i ricavi attesi. L’equilibrio finanziario e patrimoniale è stato garantito dai versamenti eseguiti dal socio di minoranza’. In attesa di risultati migliori.

Mercato vicino Intanto settimana prossima via al mercato: tra ‘Under’ in partenza (Lo Porto, Gava, Monteleone in caso di permanenza di Meccariello, con il campano in scadenza di contratto), richiami piemontesi per Ceravolo (Novara sul locrese) e tentativi d’approccio ad alcuni ‘fedelissimi’ di Breda nel periodo Latina (Crimi, Esposito), Simone Longarini è pronto a vivere la sua prima sessione da amministratore unico. Con una cosa chiara in mente, spendere il meno possibile, perché «siamo già andati fuori budget in estate».

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