Ternana, un testacoda per togliersi dai guai

Le Fere, penultime, affrontano la capolista Parma per scacciare l’ansia da classifica. Pochesci tra spiegazioni e bagarre con la stampa, Ranucci: «Bene messaggio Bandecchi». La battuta su Alessandro Nesta

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di S.F.

Sandro Pochesci

La prima della classe – in coabitazione con Bari e Palermo – contro la penultima. Ma anche la squadra con più pareggi all’attivo, la Ternana, opposta a quella che ne ha meno, il Parma: venerdì pomeriggio al ‘Liberati’ va in scena la sfida tra Sandro Pochesci e l’ex Roberto D’Aversa. E il tecnico romano dovrà affrontarla senza il ‘suo’ capitano, Marino Defendi, e lo squalificato Andrea Signorini. Se ne è parlato in una conferenza tanto lunga quanto atipica, con toni – a tratti – da ring: ‘silenzio stampa’ locale spezzato per, di fatto, invitare la stampa a dare una mano, in quanto «unica componente a non farlo». Risultato? Oltre 40 minuti di discussione più o meno fluida. Non solo bagarre sul sapere ‘leggere’ partite o meno: focus – con battute – anche su Alessandro Nesta e il derby con il Perugia. Diretta su umbriaOn dalle 14.30.

TERNANA E PARMA: NUMERI OFFENSIVI ALLA PARI, MA DODICI PUNTI DI VANTAGGIO PER GLI EMILIANI (DATI LEGAB.IT)

Stefano Ranucci e Stefano Bandecchi

La comunicazione di Bandecchi: «Giusta, stimola» Come detto c’è Ranucci. Inevitabile chiedergli un commento sulle parole di Stefano Bandecchi post Pescara. Chiaro l’obiettivo dell’imprenditore livornese, atipiche le modalità: «Affermazioni particolari per un club professionistico? Da non conoscitore, ma da osservatore del calcio – replica il dirigente romano – ne ho viste di tutti i tipi nel mondo del professionismo. Parlo ad esempio delle dichiarazioni di Maurizio Zamparini e Massimo Ferrero, senza dimenticare Costantino Rozzi ai tempi dell’Ascoli. Sono esternazioni di un ‘patron’ che non vede premiato lo sforzo dei ragazzi e dell’allenatore fuori e dentro il campo: è un modo per spronare il team e soprattutto esprimere la delusione nei confronti di un territorio e di una tifoseria che sta dando veramente tanto. Per far sì che ci sia quel colpo di reni necessario in questo momento della stagione. Insomma, ci sta. Credo che l’intervento di Bandecchi sia stato corretto e puntuale per permettere alla squadra di dare ai supporter ciò che meritano». Molto più breve Pochesci sulla questione: «Mi ha dato uno stimolo».

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Andrea Paolucci

L’avversario, la leadership, la chiesa e Bombagi Si passa poi al calcio giocato e all’avversario di turno: «Si affronta il Parma senza timore e con rispetto, ho sempre ragionato così per tutte le altre squadre. Sono i miei principi. I ragazzi sono stupendi e stanno facendo un grandissimo campionato: stiamo salendo una chiesa ed è rimasto l’ultimo gradino, per ora non riusciamo a starci. Vediamo anche gli aspetti positivi della Ternana però. In precedenza non era equilibrata, ora lo è troppo. Cosa manca? La personalità di quei tre-quattro giocatori esperti che, nei momenti di difficoltà, fanno gruppo». I convocati del tecnico rossoverde sono 24: ancora out Albadoro e Gigli. In settimana Pochesci ha provato in un paio di circostanze Bombagi da interno sinistro nel 4-3-1-2 (test anche con il 4-2-3-1) accanto a Bordin (favorito per una maglia da titolare) e Paolucci, con Tremolada alle spalle di Carretta e Montalto: «Ci sarà – ha specificato, magari bluffando – un debutto a centrocampo». Tocca al sardo? Non facile ipotizzarlo considerando che l’ex Fondi non gioca gare ufficiali in generale dal 25 febbraio (2-2 a Cosenza) e, nello schieramento di partenza, dall’1-0 alla Vibonese del dicembre 2016. Unico match disputato di recente con la ‘Primavera’, nel 2-0 al Cagliari di settembre. «L’anno scorso – la breve descrizione di Pochesci – era il mio centrocampista ‘principe’. Un po’ come Defendi, ma con più qualità e meno potenza». In difesa pronti Vitiello (Ferretti sembra indietro nelle gerarchie) e Favalli, con Valjent spostato al centro. 

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Sandro Pochesci

La stampa locale e la necessità di aiutare Buona parte della conferenza è dedicata – da parte di Pochesci – ai giornalisti. Che, nella sua visione, non starebbero – non è questo il compito, infatti – aiutando la Ternana: «La Ternana va premiata per tutto l’incontro, 91 minuti del derby e di Pescara. Ciò che non mi piace è che molti di voi vedete sempre il bicchiere mezzo vuoto. La società sta dando il 100%, squadra e tifosi ancora di più. Voi meno. Sapendo che la squadra ha bisogno di tutte le componenti: vorrei un aiuto da parte vostra, dovreste cominciare a ‘leggere’ le partite correttamente. Parlate troppo per risultato preso». Ovvero ciò che conta in maggior misura, come Pochesci sa bene. Uno ‘sfogo’ relativo per lo più all’1-1 con il Perugia e al 3-3 di Pescara. Il discorso è il solito: cose positive ce ne sono (capacità di reazione, realizzazioni, numero di partite perse), il problema è il resto. Classifica, mancanza di vittorie, rimonte incassate, deconcentrazione. «Fuori Terni – ha proseguito il tecnico romano – ci fanno i complimenti e parlano in maniera positiva di noi, qui no. Gli unici che fanno bene alla squadra sono i tifosi». Scambi accesi, match messo da parte e via. Per la felicità di Fabi e Ranucci.

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TERNANA, I LAVORI SUI GRADONI

La potenzialità Il difetto – sul campo, al di là dei giornalisti – secondo Pochesci è da ricercare nella mancanza di una certa cattiveria e mentalità nei momenti decisivi del match: «La squadra – la domanda è se la Ternana è migliorata sotto questo aspetto nell’ultimo mese – è cresciuta e nelle ultime dieci abbiamo perso soltanto una volta. Direi che siamo al 70% e ci manca quel 30% fatto di errori di valutazione, anche da parte mia. Ma ricordiamoci che questa squadra è nata a luglio». Breve parere sul mercato: «Dobbiamo vedere quei 7-8 giocatori che non trovano spazio, mi spiace che sia così».

IL PARTICOLARE MESSAGGIO DI STEFANO BANDECCHI

Alessandro Nesta a Terni in avvio di settimana (foto instagram Matteo Ortolani)

«Non stiamo passeggiando». Ranucci, mercato e azioni Il presidente cerca di frenare l’impeto di Pochesci – riuscendoci – nel rispondere sulla nazionale e sulla gara con il Perugia. Quindi prende il controllo per lanciare un messaggio sui possibili movimenti futuri: «Non siamo venuti qui come società a fare una passeggiata. Abbiamo investito e continuiamo: non è assolutamente detto che non si stia guardando a quello che dovrà e dovrebbe succedere a gennaio. Però è lontano. Questo gruppo ha dimostrato di potersela giocare con tutti. Sono cinque mesi che siamo qua, non è una giustificazione per la posizione in classifica: purtroppo o per fortuna il lavoro di una società lo si vede solo quando viene proiettata la classifica. Però ci sono anche altre cose da valutare, c’è stata necessità di correre per diverse questioni visto che siamo entrati in corsa». Ranucci ha tenuto a sottolineare che «in tre giorni abbiamo fatto il lavoro che ci avevano prospettato di completare in quindici – gradoni, ndr – e che abbiamo ricevuto multe esagerate nel post derby».

Stefano Ranucci in II° commissione consiliare

CONVENZIONE QUINQUENNALE LIBERATI E TADDEI, IL TESTO COMPLETO EMENDATO: LUNEDÌ 11 L’ITER SI COMPLETA

Alessandro Nesta: «A voi farebbe piacere?» In un momento goliardico della conferenza, c’è spazio anche per il campione del mondo 2006 – in avvio di settimana ha assistito all’allenamento della ‘Primavera’ – accostato alla panchina rossoverde: «Ma voi – la domanda di Pochesci – sareste contenti se mi esonerano e viene Nesta al mio posto?». Un paio di secondi di silenzio ed ecco Ranucci che prende la palla al balzo: «A me no». Con sorriso (il dirigente romano è tifoso dei giallorossi, ndr).

Roberto D’Aversa

D’Aversa, ma non solo Il tecnico nativo di Stoccarda non sarà l’unico ex che tornerà al ‘Liberati’. Tra i ducali ci sono anche – uno destinato alla panchina, la punta di Locri è infortunata, speranze per il centrocampista – Germoni, Scozzarella (5 assist, tra i migliori del torneo su questo aspetto) e Ceravolo, quest’ultimo indisponibile alla pari di Calaiò (altro ex) e Di Cesare. Assenze di un certo rilievo dunque, ma comunque ben coperte dall’ampia rosa degli emiliani: nel 4-3-3 di D’Aversa spiccano – per esperienza – il capitano Lucarelli, Scaglia e il centrocampista Munari, mentre i vari Insigne, Di Gaudio, Gagliolo, Barillà, Dezi e Siligardi fanno parte di uno dei gruppi più forti del torneo cadetto per mix tecnico-fisico. Il Parma ha le stesse realizzazioni della Ternana (26) e due sconfitte in più (6), tuttavia è la formazione con maggior vittorie all’attivo (9). Risultato? Dodici punti in più dei rossoverdi. Sarà il terzo match ufficiale nel terreno umbro: precedenti solo nel febbraio 1974 (3-0) e nel dicembre 1979 (1-1). A dirigere l’incontro sarà Niccolò Baroni della sezione di Firenze, coadiuvato dagli assistenti Colarossi e Intagliata. Quarto ufficiale Nicolò Marini di Trieste.

Felipe Avenatti a Terni lo scorso 14 settembre

Riecco Avenatti Intanto si è ufficialmente conclusa – positivamente – la vicenda legata al centravanti uruguaiano, recordman di presenze nella storia della Ternana in quanto a presenze ufficiali per uno straniero. L’attaccante di Montevideo ha ricevuto mercoledì pomeriggio il certificato di idoneità agonistica dopo l’intervento a New York a causa del problema cardiaco – aritmia – di origine virale sorto in estate dopo il passaggio al Bologna. La stessa società rossoverde aveva lanciato un messaggio di vicinanza nei suoi confronti in seguito all’operazione al Mount Sinai hospital.

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